FINITE INCANTATEM
FINITE INCANTATEM
“ …Col termine cromosoma si
indica una unità discreta del genoma contenete molti geni. E’ visibile come
unità morfologica distinta…”
B. Lewin “Genes VI”
<< Che stai facendo?
>> chiese Elizabeth.
Quando quella mattina si era
svegliata, sul sedile posteriore della vecchia utilitaria, non aveva trovato
nessuno al suo fianco, così si era alzata, vestita ed era uscita.
Fabian stava ritto su uno
scoglio, gli occhi azzurrissimi sembravano scrutare qualcosa fuori dalla portata
dei comuni mortali, mentre il mare, metri sotto di lui, si infrangeva vivace
sulle bianche scogliere, come ad augurargli il buon mattino.
<< Che stai facendo ?
>> chiese Elizabeth.
<< Cerco il mio destino
>> rispose sorridendole l’uomo.
<< Hai paura di fallire ?
>>
<< Si. >> rispose
Fabian, << sto provando a fare qualcosa di grande, di mai tentato e per
questo ho paura, ma è questo il bello, l’averci tentato, ancora prima
dell’esserci riuscito, l’essersi eretto
come ora, su una bianca scogliera con di fronte
le immensità del creato e il poter lanciare, con tutta l’aria che si
ha nei polmoni, la propria sfida al mondo >>.
Fece una piccola pausa, si girò
verso l’oceano portandosi le mani a coppa davanti alla bocca e gridò,
<< Ehi! Mondo, mi hai
sentito? Farò qualcosa di grande, darò ogni parte del mio essere per
riuscirci, adesso … adesso prova a fermarmi >>.
Per un attimo non accadde
niente, poi un’onda molto più grande delle precedenti si andò a infrangere
contro la scogliera dove si trovava Fabian bagnandogli la faccia e la bionda
barba.
Il mondo aveva raccolto la
sfida.
Hermione era a dir poco
frustrata, a quanto pareva Burt aveva detto la verità, doveva essere nel pieno
delle sue facoltà per risolvere il gioco e bloccare le e-mail.
<< D’accordo signor Burt,
mi dica cosa vuole in cambio >>.
<< Per prima cosa, mi
serve che mi modifichiate l’aspetto permanentemente, dopotutto
rivelandovi queste informazioni mi farò diversi nemici >>.
<< Questo si può fare
>> rispose la ragazza.
<< Poi voglio questi
>> scrisse una cifra su un taccuino.
<< Ma è una cifra
assurda! >> obbiettò la ragazza.
<< Non trattabile
>>.
<< Dovrò chiedere
autorizzazione >>. Rispose depressa Hermione.
<< Lo faccia >>
disse Burt, << ha meno di un’ora, ma credo che sa essere molto
persuasiva se lo vuole >>.
<< Cosa c’è in quella
valigetta? >> chiese Elizabeth.
<< Appunti e il virus
>> rispose Fabian.
Si trovavano in quello che Fabian amava definire, il suo
piccolo mondo, era questo un piccolo e in verità piuttosto sprovveduto
laboratorio privato, segreto ai più.
<< Come hai intenzione di
diffondere Anubis? >> chiese la donna.
<< Ancora non lo so
>> rispose Fabian, << forse…forse >>.
<< Forse >> lo aiutò
Elizabeth.
<< Non lo so >>
rispose l’uomo, << ma tu perché sorridi? Hai forse un’idea migliore?
>>
<< Veramente >>
rispose la donna che stringeva in mano un maltrattato volantino, << si
>>.
<< La finale di coppa del
mondo di Quidditch? >> chiese Harry a Robert Wise, << andiamo come
pensi che lo sappia tuo fratello >>.
Per tutta risposta lo
spezzaincantesimi trasse dalla tasca posteriore dei pantaloni un volantino
spiegazzato.
QUIDDITCH
Finale di coppa del mondo
Non perdere
questo favoloso evento, l’Irlanda, campione in carica, ospiterà per la prima
volta nella sua storia la finale del più importante evento sportivo del mondo
magico, nel nuovo avveniristico stadio al chiuso. Vola anche tu fino a Cork e
goditi dal vivo questa straordinaria giornata!
<< Un paio di ragazzi
hanno ammesso di essersi portati questo volantino dietro in missione,… e di
averlo perso >>.
<< Cazzo! >> imprecò
Harry.
<< Ecco qui >> disse
Fabian, << ho preso tutto quello che ci occorre: barba e baffi finti, per
entrambi, scarponi con suola di dieci centimetri per te, una pistola, sempre per
te, due biglietti aerei andata e ritorno per Cork e abbastanza denaro magico da
poter comprare i biglietti sotto lo stadio >>.
<< Ehi, come hai fatto a
procurarti il denaro magico? >>
<< Mia madre ne conservava
ancora un po’ in cantina, nel caso Robert fosse stato in difficoltà, così
sono entrato di nascosto e l’ ho rubato >>.
<< Hai rubato a casa dei
tuoi? >>.
<< Esatto >>.
Lei scosse divertita la testa.
<< Senti Elizabeth
>>, disse Fabian con tono di voce improvvisamente serio.
Lei gli rispose con aria
interrogativa.
<< Quando farai quello che
devi fare… cioè quando ti troverai…insomma se dovessi… >>
Lei si alzò e lo baciò.
<< Starò attenta disse >>.
Cork, Irlanda, stadio di
Quidditch, ore 8,00 PM
<< Abbiamo auror
disseminati in tutto lo stadio >> disse Robert Wise ad Harry, << ora
non ci resta che aspettare >>.
<< Robert >> fece
Harry, << tu sei Babbano di origine, cos’è che accomuna un nostro
stadio a uno vostro? >>.
<< Praticamente niente
>> rispose l’uomo girando
la testa a guardare il grande stadio al chiuso, << niente eccetto
l’impianto idrico e l’impianto di aerazione >>.
I due si guardarono con aria
spaventata.
Fabian ed Elizabeth, camminavano
fianco a fianco nella calca che portava allo stadio, erano entrambi vestiti in
maniera sciatta e trasandata secondo il tipico modo dei maghi di imitare i
gabbani.
Cme previsto i biglietti erano
esauriti, e così dovettero comprarli a prezzo molto più elevato da un
bagarino, un tipo grande, grosso e
rozzo soprannominato in maniera palesemente ironica, il conte di Cork.
Quindi si diressero verso lo
stadio.
<< Aspetta Fabian >>
disse improvvisamente Elizabeth, quando erano ormai quasi in vista dello stadio,
<< Devo fare una cosa importantissima, devo tornare indietro >>.
Fabian se l’aspettava, si
chiedeva solo i cosa consistesse, << E’ solo un trucco, ho anche io la
stressa sensazione, ma non devi cascarci >>.
<< No, io devo andare
>> rispose la donna.
<< Elizabeth! >>
Fabian la prese per un braccio e le voltò la testa verso di lui, <<
Calma, è solo un trucco, OK? Ora noi andiamo >>.
Lentamente lei annuì col capo e
ripresero ad avanzare.
<< Guarda quello >>
<< Chiama il capitano, io
gli vado incontro >>.
<< Scusi signore, può
fornirmi un documento >> fece una giovane guardia ad Elizabeth travestita
da uomo.
<< Certo >> rispose
la donna contraffacendo la voce, << ecco >> trasse dalla tasca la
pistola , colpì l’auror sulla fronte col calcio e sparò due colpi in aria.
Elizabeth prese a correre
disperatamente, le suole alte rischiavano ad ogni momento di farla cadere.
<< Capitano, c’è Wise,
sta dirigendosi verso l’impianto idrico >>
<< Tutti gli uomini si
dirigano lì >> gridò Harry precipitandosi per le lunghe scale, dietro di
se sentiva il respiro e i passi pesanti di Wise fratello, corsero per sette
rampe di scale senza fermarsi un attimo.
<< L’abbiamo preso,
capitano l’abbiamo preso >>.
Erano appena arrivati
all’impianto idrico, una enorme calca di Auror e guardie si era fatta attorno
al corpo schiantato dell’uomo.
<< Toglietegli cappello e
baffi >>.
Un ragazzo tolse via il lungo
cappello a tesa larga rivelando una splendida cascata di capelli neri.
<< E’ la donna >>
un mormorio stupefatto si propagò tra i maghi.
<< Signore fa che non sia
così >> mormorò Harry, << all’impianto di aerazione, veloci
>>.
Fu una corsa eroica e disperata,
quegli uomini non correvano per una medaglia o per un pallone, correvano per il
loro mondo e la sua sopravvivenza.
<< E’ qui disse Harry
>> sfondando una porta.
L’interno era completamente
buio.
<< Lumus >> disse il
ragazzo, il raggiò di luce, poco a poco, mostrò a terra dei guanti e una
provetta ormai vuota, poco più su, sopra uno squallido muro di mattoni, era
appeso un foglio spiegazzato.
Harry lo prese, sopra vi erano
solo due parole:
SCACCO MATTO
Continua…
Ringraziamento speciale ad
eurgiorgio e Caillean.
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