Another
Love
And
I'd sing a song, that'd be just ours
But I sang 'em all to another heart
And I wanna cry I wanna learn to love
But all my tears have been used up
[x]
1.
Niall Horan è quel genere di persona che sembra non avere
preoccupazione alcuna al mondo. Saranno quegli occhi di un azzurro infinito, o
lo sguardo spensierato, o il fatto che non riesca a stare fermo per più di
cinque secondi, o la sua capacità di concentrazione praticamente inesistente.
Solo qualcuno - Harry, Sean, Greg - sa che, in realtà, Niall
è molto più intelligente di quello che dà a vedere e che la sua è una scelta,
chiudere fuori tutto quello che di brutto c'è al mondo – perché sono davvero
tante cose, troppe -, tutto quello che fa male, e non preoccuparsi troppo.
Ha dovuto farlo, per sopravvivere; perché forse lui ha la
pelle un po' troppo sottile; perché forse è troppo sincero e così come lo vedi,
senza significati nascosti, sempre con tutte le carte scoperte sul tavolo. È
che gli altri non sono così, il mondo non va così e per questo a lui tutto fa
un po' più male e per questo ha imparato a non dare importanza a niente.
Niall è una delle poche persone che riesce benissimo ad
avere compartimenti stagni nella mente, a lisciare le pieghe della vita, a non
prendere sul serio le cose stupide, a ridere di tutto o quasi e a mettere
sempre tutto in prospettiva.
Ma Niall una preoccupazione ce l'ha, e al momento è in piedi
davanti a lui e indossa solo un paio di boxer di Iron Man e uno sguardo
malizioso che gli illumina gli occhi scuri.
È iniziata il giorno in cui Liam si è messo ufficialmente
con Danielle.
È tornato a casa, la villa che loro cinque condividono da un
po’, con un sorriso felice e gli occhi nocciola leggermente brilli. Vestito di
tutto punto, oltretutto, camicia azzurra stranamente ben stirata, jeans scuri e
ai piedi delle scarpe nere piuttosto eleganti, invece delle solite Converse
sbiadite e rovinate. Zayn, l'unico ancora sveglio, buttato sul divano – no, non
lo stava aspettando -, non ha avuto il coraggio di chiedergli se avesse bevuto:
un no, aveva pensato, lo avrebbe distrutto definitivamente. Ma il peggio doveva
ancora venire.
«Mi sono fidanzato, Zay» aveva detto quello ignaro di tutto con
un sorriso raggiante e le piccole increspature ai lati degli occhi «Lei è
bellissima e simpatica e fantastica e bellissima e...» si era interrotto per un
momento, sorridendo come se gli stesse per rivelare un segreto «la amo».
Zayn era stato risucchiato dal pavimento sotto di lui. Era
precipitato per un tempo interminabile con l'eco di quelle parole orribili
nelle orecchie. Quando si era schiantato al suolo, poi, «Bene» aveva detto
semplicemente, sforzandosi di sorridere con i muscoli del viso irrigiditi. Se
n'era andato poco dopo con una scusa che Liam nemmeno aveva sentito, lasciandolo
a sorridere come uno stupido alla stanza vuota e aveva salito le scale che
portavano alle camere da letto.
Quella di Niall era semplicemente più vicina alle scale
della sua.
Zayn aveva pensato che sarebbe crollato, che avrebbe avuto
uno dei suoi sempre più frequenti attacchi di panico, o iniziato a piangere
senza smettere, mai più. Invece era entrato dalla porta e si era avvicinato a
Niall che, stupito dal suo ingresso si era al alzato dal letto strofinandosi
gli occhi, e l'aveva baciato. Non sapeva perché, non sapeva cosa stesse
facendo, aveva solo bisogno di non pensare. Si era dato dell'idiota, perché che
modo era quello di risolvere il suo dolore, sostituire la labbra di Liam con
quelle di un altro; ma poi Niall aveva risposto al suo bacio e prima ancora che
avesse il tempo di stupirsi era disteso sul suo letto senza più niente addosso
tranne lui.
È iniziata così ed è continuata con uno schema
disgustosamente ed esplicitamente fisso e collegato alle avventure amorose di
Liam. Era successo ancora quando lui aveva regalato un anello a Danielle,
quando l'aveva portata a Parigi sulla torre Eiffel, quando aveva confessato
anche agli altri che era una cosa seria. E poi sempre più spesso: anche ogni
volta che Liam si dichiarava “non più single” in un'intervista - praticamente
ogni giorno - o che rifiutava le avances di una ragazza a caso tra le mille che
gli facevano proposte di ogni tipo ogni giorno.
È crudele e distruttivo come, dopo, finiscano sempre a
parlare di Liam. Ed è sempre Niall a tirare fuori l'argomento.
Persino e soprattutto quando «Si è lasciato con Danielle,
uh?» inizia Niall dal nulla fissando il soffitto con il solito tono casuale e leggero,
anche se quella frase gli pesa come un macigno. Vorrebbe essere capace di
pronunciarla in modo amaro, o perlomeno farsi prestare per una volta il tono
sarcastico di Louis; vorrebbe fargli male con quelle parole, ferirlo come lui
lo ferisce con i suoi silenzi, ma sa di non esserne capace.
Ciononostante, sente il corpo disteso di fianco a lui
sobbalzare e irrigidirsi a quella sua uscita. Zayn sbuffa: «Già» risponde
svogliato dando un tiro alla sigaretta che tiene in mano. Niall ormai ha
rinunciato a chiedergli di non fumare a letto e non ammetterebbe mai che ormai
l’odore del fumo e del profumo di Zayn sui suoi stessi vestiti lo fanno
sorridere come un’ebete quando l’altro torna nella sua stanza. Niall fissa nella
penombra le lunghe ciglia scure di Zayn che gli accarezzano le guance in modo
così delicato che vorrebbe piangere. Ma non può, deve capire. «Ma non gli dirai
niente» insiste.
Gli fa male il cuore. E il profumo di Zayn che aleggia
ancora sulla sua pelle non è d’aiuto. Da troppo tempo è stretto in un limbo tra
le due possibilità – che Zayn dica a Liam di essere innamorato di lui e che non
glielo dica – e ciascuna di queste è comunque terribile e deleteria per lui.
Insiste perché se solo capisse qualcosa in più di questa
storia allora potrebbe arrendersi, smettere di sperare, confinare anche questa cosa
in quello spazio della sua mente - del suo cuore - in cui niente importa. In
cui niente fa male. Non che non veda come Zayn guarda Liam: sarebbe impossibile
non accorgersi dell'amore incontaminato ed immenso che prova per lui. Zayn non
gliel'ha mai detto, non gli ha mai rivelato esplicitamente che è innamorato di
Liam. Sono scivolati in quell'abitudine senza spiegazioni, ma Niall non ne ha
avuto bisogno. Gli indizi sono grandi come grattacieli, semplicemente non
poteva ignorarli.
C'è una cosa sola che lo turba ancora, una sola che non gli
permette di lasciare andare, che lo tiene ancorato a quello che prova per Zayn,
alla sua unica preoccupazione.
«Perché non glielo dici, ora?» mormora con una fitta al petto, occhi limpidi e
terrorizzati. Guarda altrove per non farglielo vedere. Per non mostrargli che non
vuole che finisca, ma che continuare così lo sta distruggendo. Perlomeno, se
Zayn stesse con Liam si potrebbe rassegnare, si dovrebbe rassegnare. Morirebbe,
ma porrebbe fine a quella tortura.
C’è un attimo di silenzio in cui Zayn si morde l’interno
della guancia. Poi, la sua risatina amara lo fa precipitare: «Non c'è niente da
dire» commenta secco.
2.
È tardi, in tutti i sensi, quando Niall finalmente si
confida con Harry. Va nella sua camera alle tre di notte di un sabato sera
qualsiasi, dopo che Liam ha portato a casa e nella sua stanza una ragazza
abbordata al club e dopo che Zayn è entrato e uscito da quella di Niall.
Harry è assonnato, indossa solo un paio di boxer e una
maglietta stropicciata e ha i capelli più spettinati del solito quando apre la
porta. Poi però scruta Niall per un secondo e immediatamente spalanca gli occhi
e all’improvviso è sveglissimo. Lo fa entrare, chiude la porta, accende
l’abatjour a fiori che tiene sul comodino e gli offre una tazza di tè, anche se
nella sua stanza non c’è un bollitore né del tè e anche se quella è casa di
entrambi.
Niall inizia a parlare, racconta e racconta e Harry sta in
silenzio ad ascoltarlo, annuendo di tanto in tanto e spalancando gli occhi
verdissimi nelle parti più inaspettate.
Quando Niall finisce e vede la reazione di Harry gli si
riempiono gli occhi di lacrime e il cuore di calore e si chiede perché non
l'abbia fatto prima. Harry non ride, non gli urla contro – per il suo bene –
come farebbe Louis, non gli spezza il cuore come fa Zayn con i suoi
silenzi. Lo guarda stupito e poi si avvicina a semplicemente lo avvolge con le
sue braccia lunghe e lo stringe così forte che sembra voglia spremere fuori il
dolore dal suo corpo.
«Oh, Niall» gli sussurra tra i capelli in modo così
comprensivo che a Niall per un secondo passa per la testa che lui sappia. Non
quello che è successo – gliel’ha appena raccontato –, ma che sappia cosa
vuol dire, che l’abbia provato sulla sua pelle.
Cazzo. Louis.
È questo, insieme a tutto il resto, che lo porta al limite e
lo fa crollare: avvolto dal suo calore, con la consapevolezza che anche il suo
migliore amico stia male e che lui non ne sapesse niente, senza quasi nemmeno
accorgersene scoppia a piangere e realizza tutto in un momento che non può più
fingere che non gli importi, non ce la fa proprio più, non con questo.
Harry gli accarezza le schiena finché non si calma,
stringendolo più delicatamente; poi si stacca, lo fa sedere sul letto e inizia
con le domande.
«E da quanto tempo sei innamorato di lui?» chiede dal nulla,
il che sorprende un po’ Niall perché non ha mai confessato niente del genere,
ma il suo pianto liberatorio deve aver fatto capire a Harry più di quanto
pensava. Più di quanto abbia mai ammesso, anche a se stesso.
Si fissa le unghie delle mani: «Non so» risponde e subito
dopo aggiunge «Dalla prima volta che è successo» fa una pausa «Forse da prima» mormora
quasi come sconfitto da qualcosa di invisibile, qualcosa che gli pesa sul petto
e lo lascia respirare appena da troppo tempo, nonostante i suoi occhi e il suo
sorriso siano sempre gli stessi. Niall è, prima di tutto, un bravo attore, e
l’ha scoperto sulla propria pelle.
Harry annuisce guardando dritto davanti a sé senza fissare
lo sguardo su niente in particolare. È seduto sul materasso di fianco a Niall,
con il busto piegato in avanti e ha le mani intrecciate sopra le ginocchia. Riflette
ancora per un attimo, poi si volta verso di lui, lo guarda negli occhi costringendolo
a girarsi solo con il proprio sguardo e gli dice: «Sai che non accadrà mai,
vero?»
Niall lo fissa stupito, occhi immensi, e si accorge che, no,
non lo sa; che per quanto in realtà lo sappia e si sforzi di
convincersene, c'è ancora una parte di lui che si aggrappa a una flebile
speranza che Zayn prima o poi si stanchi di autodistruggersi per una storia
impossibile e si accorga di lui. Sentirselo dire da Harry è catartico e
doloroso ma dovuto da molto tempo.
«Scusa, amico» continua Harry comprensivo, torturando con le
mani i lembi della maglia bianca già sgualcita che indossa «Ma lo devi sapere.
Zayn è… spezzato. Ha sprecato tutto il suo amore, tutte le sue lacrime, tutte
le sue canzoni su Liam. Non è che non voglia, non sei tu», sospira «È che non
può, semplicemente, amare nessun altro».
C'è un "ma" che affiora testardo sulle labbra di
Niall, ma lo ricaccia indietro. Lascia che le parole di Harry si sedimentino
nel suo cervello e anche nel suo cuore. Zayn non può amare nessun altro.
Se le ripete come un mantra in testa finché non le impara a memoria.
Quella notte, Niall chiude a chiave la porta della sua
stanza.
Note
di Summer
Una Ziall??? Ma da quando scrivo Ziall? Boh,
da mai, ma mi è venuta così. C’è anche una continuazione, anche se non l’ho
ancora rivista, ma sì, be’, c’è e la pubblicherò (che voi lo vogliate o no,
muahahahhah!).
La canzone è quella che Liam una volta ha
dichiarato di amare su Twitter, ed è bellissima e tristissima (proprio come
questo Niall, sigh).
Che dire. ‘notte e commentate se vi va che
sono sempre in cerca di consigli! Sum