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«Quarantaquattro gatti in fila per sei col resto di due, si
unirono compatti in fila per sei col resto di due, sei per
sette...»
Niall, seguendo le note di quella filastrocca canticchiata a mezza
voce, cammina tra gli alti scaffali della libreria. Svolta, trovandosi
nel corridoio tra i libri di letteratura inglese e quelli di
letteratura internazionale. Sul pavimento, di spalle, c'è seduto
un bambino così bello che Niall si sfrega gli occhi con i
pugnetti chiusi per assicurarsi che non sia un sogno. Ma il bambino non
sparisce e Niall si avvicina, sedendosi accanto a lui.
«Ciao» sussurra. Quello smette di recitare la filastrocca e
si volta per guardarlo. Niall pensa che assomiglia tanto ad uno dei
piccoli elfi che ha visto in un libro, con il viso tondo incorniciato
dai riccioli scurissimi, gli occhi verdi come le foglie del suo
giardino e le labbra rosse che spiccano sulla pelle pallida.
«Sei un elfo?» gli chiede infatti, avvicinando una manina
per toccarli una guancia. Il bambino ride di gusto e Niall osserva le
piccole fossette che nascono vicino alle labbra.
«No. Tu sei un angelo?» risponde quello. Niall un angelo? Non ci aveva mai pensato.
«No» risponde sinceramente.
«Come ti chiami?» continua il bambino.
«Niall, tu?»
«Harry.»
Scende il silenzio e Niall ne approfitta per guardare i libri che Harry
ha tolto dagli scaffali e nota divertito che ha messo un grosso atlante
in bilico tra "Il Signore degli Anelli" e "Le cronache di Narnia".
«Non li leggi?» domanda Niall, chiedendosi il perché di quella strana disposizione.
«Non so ancora leggere, so solo scrivere il mio nome e quello dei
miei papà» risponde Harry, abbassando lo sguardo.
«Non fa niente. Io ho imparato da solo perché il mio
papà è il proprietario della libreria e io sono cresciuto
qui» dice Niall, mostrando con un gesto della mano i tanti
scaffali.
«Io... Adesso li rimetto al loro posto» mormora Harry, facendo cenno ai tre libri ancora sul pavimento.
«Magari possiamo farlo insieme dopo» lo rassicura Niall.
«Ma perché li hai messi così?» chiede
incuriosito.
«Stavo fingendo che fosse una casetta per i gattini. La conosci quella filastrocca?»
Niall scuote la testa e Harry inizia a recitarla tutta a memoria, lasciando il bambino a bocca aperta.
«Me la insegni?»
L'espressione sul suo viso deve essere davvero divertente perché
Harry scoppia a ridere ma annuisce, ripetendola più Lentamente
per fargliela imparare.
Circa un quarto d'ora dopo, quando ormai i due bambini ripetono in coro
la loro filastrocca, due adulti si affacciano tra gli scaffali.
«Harry?» chiama il primo, un uomo con l'espressione dolce e
gli occhi azzurri incorniciati dalla montatura nera degli occhiali da
vista.
«Ciao papà!» saluta Harry, spingendosi in avanti per farsi fare un bacio sulla fronte.
«Lui è un tuo amichetto?» chiede il secondo,
chinandosi alla loro altezza. Harry annuisce e Niall, contento, tende
la manina e si presenta.
«Io sono Niall!»
L'uomo ridacchia per poi ricambiare la presa e «Io sono Zayn,
piacere. E lui è Louis» dice, presentando anche il suo
compagno.
«Haz, dobbiamo andare a casa» aggiunge Louis, tendendo la mano al figlio.
«Vai via?» Niall non vuole che Harry se ne vada
perché è davvero bello parlare con lui. Harry lo guarda
un po' triste ma annuisce.
«Potete rivedervi qualche volta» si intromette Zayn e i due
bambini sollevano gli sguardi interrogativi su di lui. «Lou, devi
dirglielo tu» aggiunge con un occhiolino al compagno; quello
sorride e si avvicina a Niall e Harry.
«Da domani inizio a lavorare qui, nella libreria. Tuo padre aveva
bisogno di una mano, io ho risposto all'annuncio e così...
eccomi qui!» spiega.
I due bambini non trattengono un gridolino di gioia e tre secondi dopo,
mentre Niall li accompagna alla porta, lui e Harry stanno già
organizzando nei minimi particolari cosa fare il giorno dopo.
NdA:
Ma questa filastrocca la conosco solo io? Si conosce solo in Sardegna?
Nah, vero? *momento di panico* Btw, Harry!Elfo e Niall!Angelo è
una cosa che prima o poi dovrò scrivere davvero! lol
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