rubber
Rubber stava correndo
più veloce che poteva , eppure per quanto si sforzasse, non
riusciva a raggiungere la piazza.
Ma perchè stava correndo?
Non lo sapeva ma lui doveva farlo...
Riuscì da lontano a vedere la famigerata piazza : era quella
di Foosha , il suo paese.
Cercò di guardare meglio e ciò che vide gli fece
pulsare il cuore a mille :
Ace , Sabo , Deaden e Shanks avevano 4 spade puntate alla gola e
invocavano il suo nome .
Cercò di correre più veloce ma la piazza si
allontanava sempre di più ...
ma non abbastanza da non vedere i suoi cari venire uccisi.
Gli chiamò disperato con le lacrime agli occhi e il corpo
scosso dal dolore.
L'ultima cosa che vide fu' il volto dei 4 uomini che impugnavano la
spada e un solo nome rimbombò nella sua mente : Teach.
Rubber si svegliò di colpo sudato e tremante .
Si guardò attorno e si rese conto che era completamente solo
su quell'isola dimenticata da tutti.
Erano passati 2 anni... eppure il dolore era sempre quello.
Ogni volta che pensava ad Ace sentiva il cuore stringersi e la rabbia
montare nei propri confronti per non essere riuscito a salvarlo , nei
confronti di Ace stesso per essersi fatto uccidere e , soprattutto ,
nei confronti di Teach che era la causa di tutto e in quei momenti un
solo pensiero dominava la sua mente : un giorno lo avrebbe ucciso.
Pensando ad Ace gli veniva in mente Sabo , il suo fratellone , e il
dolore per la sua perdita tornava forte e chiaro nella sua mente - e
nel suo cuore-.
Sabo che non sarebbe mai cresciuto.
Sabo che non aveva preso il mare con lui ed Ace.
Sabo che lo proteggeva da tutto e da tutti.
Sabo che aveva un cuore grande dietro un ghigno talvolta malefico.
Sabo che era morto troppo presto.
Non si era mai sentito così solo come in quei 2 anni : non
c'era
più Ace , non c'era più Sabo , Deaden era lontana
,
Shanks anche e i suoi compagni anche , persino Silvers era lontano.
Deaden la donna di ferro che non aveva mai dimostrato particolari
sentimenti verso lui od Ace ma che pianse come una fontana mentre loro
prendevano il mare.
Forse non l'avrebbe più rivista , forse era persin morta ,
una
cosa era sicura : gli sarebbe piaciuto essere con lei quando Deaden
scoprì che Ace era morto.
Eppure lui voleva che il giorno in cui sarebbe diventato Re dei Pirati
lei acendesse una sigaretta e commentasse -be' ce l'ha fatta alla fine-
con un leggero sorrisino alle labbra.
E lui sarebbe tornato a Foosha per salutare Makino e sarebbe passato da
lei e le avrebbe gridato -Ce l'ho fatta!- e lei gli avrebbe
urlato -Non gridare con me idiota!- e tutto sarebbe andato bene
perchè nella loro complicata famiglia non c'era bisogno di
tante
parole : lei sapeva che sia Ace che Rubber la amavano come una madre e
loro sapevano che per lei erano come dei figli.Sabo sapeva che i suoi
fratelli l'amavano e viceversa.
Fra di loro non c'era bisogno di parole e d'altronde nessuno gli aveva
insegnato ad esprimere i loro sentimenti a parole ma solo a
gesti.
E non sono forse questi quelli i più importanti?.
E l'idea che Shanks poteva morire senza che lui gli ridasse il cappello
era per lui inconcepibile.
Shanks era il suo eroe e non poteva morire , punto e basta.
Rubber sospirò mentre mille pensieri e ricordi lo
sconvolgevano.
Per chi valeva davvero la pena continuare a vivere?
Per i suoi fratelli? No erano morti.
Per suo nonno? No il vecchio sarebbe andato avanti senza neanche
accorgersene della sua dipartita.
Per suo padre? Gli veniva da ridere al solo pensiero.
Per Deaden ? No probabilmente non l'avrebbe neanche mai più
vista.
Per Shanks ? No neanche lui era così importante.
Rubber non si accorse neanche di essere arrivato davanti alle rocce su
cui aveva lasciato il suo cappello.
Lo guardò e gli vennero in mente quando lo aveva tenuto
stretto
sulla Sunny mentre , con un boccale di birra in mano, ballava e cantava
a tempo con il violino e la voce di Brook.
Tutte le volte in cui litigava con Franky per chi aveva il cappello
più bello.
Quando se lo abbassò sulla faccia mentre
gridò a
Robin che l'avrebbe aiutata se lei avesse detto di voler vivere.
Tutte le volte in cui lo metteva al sicuro mentre si metteva a giocare
con Chopper.
Quando si oscurava il viso con esso per mettersi a dormire mentre
pescava con Usopp.
Tutte le volte che si beccava dei calci in testa - sempre coperto dal
cappello- da Sanji per aver derubato la dispensa.
Quando affidò per la prima volta il suo cappello a Nami ,
che piangeva disperata a Cocoyoshi Villagge.
Tutte le volte in cui sulla polena il vento gli toglieva il cappello e
lui lo riincorreva - cadendo in mare- e Zoro si buttava in acqua a
ripescare sia lui che il cappello.
Un sorriso si dipinse sul suo volto e scoppiò in una risata
cristallina di quelle che si fanno solo quando si ricorda una vecchia
barzelletta e la gente si gira a guardarti credendoti un pazzo che ride
da solo.
Sapeva perfettamente per chi doveva vivere : per i suoi Nakama .
Sentì una spinta alla schiena e incescpicò
avvicinandosi al cappello .
Si girò di scatto ma non vide nessuno ma 2 profumi
famigliari
gli arrivarono alle narici : cioccolato e limone e potè
giurare
di aver sentito due risate da bambino.
Fece un
sorriso rivolto al nulla.
Prese il cappello e iniziò a camminare verso le
donne che lo avrebbero riportato dai suo compagni.
Quando si ritrovò davanti a loro se lo infilò con
gesto
solenne a significare che Rubber cappello di paglia era tornato.
E mentre se lo metteva Rubber potè giurare di aver visto due
bambini sorridergli :uno dai capelli biondi , un buffo cappello e un
odore di limone e l'altro dai capelli neri , un mare di lentiggini e un
profumo di cioccolato.
Si, sapeva per chi doveva vivere, e un giorno sarebbe tornato sia da
Daedan che da Shanks con il sorriso sulle labbra, un nuovo titolo sulle
spalle e il cappello in testa.
* Tutto ciò è bellelmente ispirato alla sigla
iniziale giapponese della saga delle avventure dei 3 fratelli.
Ciaoo!
Ho scritto questa fic di getto ma spero che la recensirete presto.
Bye
Alexis Slyterin
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