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Niall cammina avanti e indietro per il corridoio, dalla stanza non
provengono suoni particolari e questo non fa altro che aumentare la sua
ansia. Da quando il medico ha chiuso dietro di sè la porta,
impedendo a Niall di vedere Harry e di stargli vicino, la sua mente
è un susseguirsi di immagini catastrofiche.
«A che punto siamo?» chiede per la terza volta suo padre,
il re, mettendo a dura prova il suo rigido addestramento militare. Solo
per rispetto dell'etichetta non si concede un urlo liberatorio e
«Non lo so» è tutto ciò che riesce a dire.
Suo padre sbuffa e Niall si allontana perché non sa quanto a
lungo potrà ancora fidarsi dei suoi nervi.
Suo padre aspetta quel bambino, la nazione aspetta quel bambino, tutti
i paesi confinanti lo aspettano. Non è la prima volta che un
principe decide di unirsi ad un'altro uomo e questi gli da dei figli,
ma non era mai successo che il principe in questione fosse l'erede al
trono.
La pressione che grava sulle spalle di Harry è ancora più
intensa di quella che pesa su di lui, e Niall sa che è
insostenibile. Eppure lui ha affrontato tutto con un sorriso, dalle
volte timido e dalle volte aperto, senza mai smettere di stringere
forte la sua mano.
Sente un piccolo gridolino e l'accenno di un pianto e si volta di scatto, trovando qualche servetta già in lacrime.
«Mio signore?» la faccia tonda del dottore spunta oltre la
porta, un sorriso a rendere i suoi lineamenti più gradevoli.
«È nato?» chiede ansioso.
«Sì, mio signore. Congratulazioni!»
«E Harry?» si informa, entrando nella stanza semi illuminata.
«Riposa, mio signore.»
Niall gli fa un breve cenno di assenso avvicinandosi al grande letto a
baldacchino. Harry è adagiato su una montagna di cuscini, gli
occhi chiusi e il rigonfiamento del ventre che gli era diventato tanto
familiare ormai sparito. Si siede accanto a lui, baciandogli una
guancia ma la levatrice richiama la sua attenzione prima che possa
concedersi un gesto più intimo.
«Signore, volete tenerlo in braccio?» gli dice.
«Posso?» chiede ingenuamente Niall, e lei si limita a
scuotere leggermente in capo sorridendo prima di porgergli un fagottino
avvolto nei fini lenzuoli di seta e lino. Niall lo stringe al petto,
timoroso che possa cadere o rompersi da un momento all'altro. Il
bambino sembra guardarlo, gli occhi cangianti in movimento su tutta la
sua figura e Niall lo accarezza con reverenza. Quello socchiude la
boccuccia a quel contatto, tendendo la manina verso di lui.
«È così piccolo vero?» la voce di Harry alle
sue spalle gli fa fare un impercettibile sobbalzo: era così
intento a contemplare quella piccola creaturina che non si è
accorto dei movimenti alle sue spalle.
«Come stai?» domanda, apprensivo, sporgendosi per baciargli la tempia.
«Ne vale la pena» risponde lui, tendendo le braccia per prendere il loro bambino.
«Come si chiamerà?»
«Io vorrei chiamarlo Marcel, come il mio gemello» risponde
Harry. Gli sorride, avvicinandosi per abbracciarlo; Niall sa del
gemello di Harry, un ragazzino troppo buono per sopravvivere tra le
cattiverie di quel mondo e di cui Harry sente molto la mancanza.
«Benvenuto al mondo, piccolo Marcel» sussurra Niall,
nascondendo il viso contro la nuca di Harry per asciugare una piccola
lacrima di emozione sfuggita quando Marcel ha stretto forte il suo dito
nella sua piccola mano.
NdA: Come disse il nostro caro Dan,
noi non-Inglesi siamo più eccitati degli Inglesi per la nascita
del loro erede al trono. Ma poi arriva quel pasticcino di Harry Styles
che fangirla anche su di loro quindi non potevo esimermi dal dedicargli
questa storia! Che poi, i Narry non sono scelti a caso: Harry è
moro come Kate e Niall è biondo e ha un fratello come William!
Quando si dice quel briccone del fato *sospira e annuisce* Infine
Marcel. Io e Roberta
ieri notte abbiamo passato momenti difficili su Marcel e mi premeva
ricordarlo in qualche modo! (Anche se il bambino si chiama George (come
avevo previsto io!) Alexander Louis.)
Enjoy!
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