The Open Door. La porta aperta per l'inizio di una nuova vita

di Angelo Osaki
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4
Your Star

 

 
Seduta sul davanzale della finestra, Amy scrutava attentamente il cielo alla ricerca di una sola stella: le sarebbe bastato vederne una, anche solo per una frazione di secondo, per sentirsi di nuovo a casa. Nell’enorme distesa nera che era il cielo di Lisbona non vi era nessuna traccia delle stelle: le luci artificiali costruite dall’uomo le avevano cacciate via e lei ora vagava nel buio. Un paio di settimane prima la band si era presa una pausa dal tour e Amy era tornata a Little Rock, dalla sua famiglia, dove ogni notte poteva ammirare le stelle brillare nel cielo.  Da ragazzina, quando ancora gli Evanescence erano solo un sogno irrealizzabile, ogni notte, prima di andare  a letto si sedeva sul davanzale della sua finestra e dalla sua cameretta al secondo piano fissava il cielo, ammaliata dalla bellezza dell’infinito. Adesso invece anche le stelle l’avevano abbandonata a se stessa e l’oscurità era ovunque.
-Niente brilla nel cielo, stanotte.-
Amy sentì ritornare quella voce famigliare che per tutta la sua vita le parlava nei momenti più difficili; credeva che fosse sparita, durante gli ultimi due anni.
-Sei tornata.-
-Non me ne sono mai andata, sei tu che hai smesso di cercarmi.-
-Certo,  ovviamente sono sempre io a lasciare andare gli altri.-
-Ben..-
-Non nominarlo, per favore, non mettere il dito in una piaga già abbastanza profonda.-
-Io do voce ai tuoi pensieri, Ames.-
-Insonorizzali, per favore.-
-Lo vuoi davvero?-
-Quello che voglio ora è vedere una stella, perché i ricordi non bastano. Non più.-
-Colei che brilla nel cielo ha combattuto la sua ultima guerra e ha perso! Ma allo stesso tempo sta rinascendo-
-Rinascendo per morire di nuovo - sorrise amaramente Amy.
-Tu brilli ancora, mia cara, ma se continui così ti spegnerai presto.-
-Dimmi, a questo punto del tour come devo tornare a brillare? Siamo persi, stiamo vagando ed è come se tutte le vie d’uscita fossero state spazzate via.-
-Siete troppo ciechi per vederle.-
-Gli Evanescence sono finiti, ormai.-
-Ogni fine rappresenta un nuovo inizio, tu hai solo paura.-
-Paura e rabbia, a essere sinceri.-
-E silenzio.-
-Già.-
-Tutti mezzi che possono riportarti in superficie.-
-Come?-
-Accendi la luce.-
-Ma non trovo l’interruttore!-
-Bambina mia, l’interruttore sei tu!-
-Io? Qui è tutto freddo e io chiamo ma non mi sovviene risposta.-
-Non ascolti bene, Ames.-
-Come devo fare?- le lacrime ormai le bagnavano il viso, copiose.
-Riunisci i pezzi! Tu sei la colla, ma sei anche il martello.-
-Non capisco.-
-Riflettici, capirai molte cose. C’è una porta aperta che ti aspetta, oltre questo hotel.-
-Te ne stai andando?-
-Bambina mia, io sono sempre qui, se solo tu volessi ascoltarmi ogni volta che parlo.-
-Ti ascolto sempre!-
-A volte mi soffochi, sai? Ma io sono sempre qui, perché sono parte di te.-
-Parte di me...-
-Ricomponi i pezzi, piccola mia. La tua stella è ancora lassù, in alto, che brilla, ma al momento è oscurata da una nube.  Questo non significa che la sua luce è meno abbagliante, Ames. Splende  più di prima, ma tu continui a ostinarti nel chiudere i tuoi occhi.-
-La porta aperta..-
-Sei tu.-
-Sono io…-
-Accendi la luce, bambina mia.- 

Angolo dell'autore
Ho pochissimo da dire su questo capitolo: a me piace, adoro scrivere introspezioni interiori e trovo che questo fosse l'unico modo per me di scrivere di "Your Star". Con questo capitolo chiudo la raccolta, ma, ispirazione concedendo, non escludo di tornare a scriverci su in futuro. Ringrazio voi per averla letta e aver lasciato un vostro commento. Mi avete reso molto felice :)




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