Viaggio di nozze.

di Lady Atena
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Viaggio di nozze.

 

Nick: Lady Atena.
Fandom: Sherlock Holmes and the game of shadow.
Challenge: La sfida dei duecento prompt.
Prompt: 154; Viaggio.

“Aspetti! Dove stiamo andando?” chiese Watson.
Holmes afferrò uno dei resti di ferro che pendevano dal tettuccio della cabina del treno e guardò il paesaggio che scorreva davanti a lui, il rossetto era sbavato e l'ombretto chiaro risaltava le occhiaie.
“Parigi. La meta più appropriata per una luna di miele” dichiarò.
Watson sospirò, scosse il capo e lo abbassò osservando oltre il bordo del treno.
“Si rende conto che questa era la mia luna di miele?” chiese.
Holmes sogghignò abbassando il capo, il vento della corsa gli sferzava i capelli e il petto nudo era coperto di goccioline di sudore.
“Sua e di Mary, naturalmente. Le ripeto che se lei non avesse avuto così tanta fretta di maritarsi, adesso la sua bella non sarebbe su una barca con mio fratello”.
Watson lo guardò, strinse gli occhi e gli puntò contro il calco della pistola.
“Se lei non mi coinvolgesse in ogni sua disavventura io e Mary non solo saremmo in luna di miele, ma saremo sposati da almeno due mesi!”.
Il treno accelerò e Holmes cadde seduto con un tonfo, si portò la pipa alla bocca.
“Vede? Fretta di sposarsi uguale attirare guai”.
Watson sospirò strusciando i denti tra loro, poggiò la mano sul pavimento di ferro sentendo il treno ondeggiare sotto di sé.
“L'equivalenza esatta sarebbe lei uguale guai, Holmes. Da quando l'ho conosciuta, non c'è stata una singola volta in cui non sia esploso qualcosa”.
Holmes accese la pipa, aspirò e sorrise.
“Per lo meno sarà un ultimo caso incandescente”.
Si alzò, portò la pipa alla bocca e indicò verso l'interno della cabina; pezzi di ferro misti a legno e proiettili ornavano il pavimento che ballava al ritmo del treno in corsa.
“Godiamoci questo viaggio verso la nostra luna di miele, Watson, prima di dare la caccia al professore” disse.
Watson strinse il pugno intorno alla canna della pistola, socchiuse gli occhi corrucciando le sopracciglia.
“Il viaggio per la mia luna di miele! La mia!” esclamò.
Holmes si sedette sulla poltrona, aspirò dalla pipa e indicò con il bocchino verso Watson.
“Sua” disse.
Fece oscillare la pipa spegnendola, la ripose in tasca.
“Di Mary” aggiunse.
Si stese su due poltrone, accavallò le gambe e sporse il capo guardando Watson.
“E ora anche mia” concluse.
Sorrise, indicò accanto a sé con il mento.
“Viene sì o no a giacere con me?”.





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