Che fenomeno: oggi è il primo giorno al college e sono in
ritardo, non posso essere tanto svitata! Mi chiamo Connie, ho compiuto
diciotto anni qualche mese fa e sono una tranquilla ragazza di
città senza una vita di particolare rilevanza: non sono
popolare e non lo sono stata mai ma non me ne lamento,
perché le persone popolari sono più che spesso al
centro degli schermi del pettegolezzo e considerato il mio modo di
essere, meglio che nessuno sappia troppo di me! Sono alta un metro e
settanta, ho un fisico normale, forse con le maniglie dell'amore un
po' troppo pronunciate ma c'è chi dice che un po'
di carne faccia bene e preferisco crederci, perché non sono
pratica in fatto di diete ed attività fisica data la mia
golosità e pigrizia. Uno dei miei più grandi
difetti sono i capelli: sono ricci, troppo! E' da quando sono piccola
che desidero i capelli lisci e fluenti come quelli delle ragazze
pon-pon che passeggiano ancheggiando con dietro una sfilza di ragazzi
idioti con la bava alla bocca, invece mi ritrovo questa massa di ricci
che scendono a boccoli fin sotto le spalle più o meno, neri
da quando ho deciso di tingerli. Comunque a forza di parlare di me si
è fatto ancora più tardi, sono sul letto sotto le
coperte che non hanno intenzione di lasciarmi andare nemmeno se fossi
l'amante più focoso sulla faccia della terra, ma so dentro
di me che devo darmi una mossa, ci manca solo che i professori si
facciano un'idea sbagliata di me al primo giorno. Lascio il mio amante
cuscino mettendomi seduta con le gambe penzolanti e i ricci
scombinati, sbadiglio poi metto la testa in giù e li scotolo
non so precisamente per quale motivo, poi alzo di scatto la testa e
subito in piedi, mi accorgo però di aver fatto una cretinata
perché mi viene un capogiro che mi fa sedere nuovamente sul
letto! Ormai tuttavia sono sveglia, e nonostante la mia voglia di
abbracciare le coperte sia irresistibile, conosco il mio dovere di
studentessa, quindi mi alzo definitivamente e mi avvio verso il bagno
per una doccia veloce. Esco dalla doccia emanando vapore acqueo da
tutti i pori oltre che dal box e mi accorgo di aver dimenticato le
ciabattine post-doccia in camera e che mia madre ha tolto l'accappatoio
per metterla nella stanza della lavanderia; ma avvertirmi no? Sbuffo e
prendo dall'armadietto degli asciugamani una tovaglia da mare posta nel
ripiano più in basso, poi un'asciugamano dove avvolgo i
capelli bagnati e tampono per bene i piedi sul tappetino per evitare di
seminare impronte bagnate per tutta la casa. Finalmente il miracolo
è avvenuto: sono tornata in camera e dramma di tutti i
drammi, non so cosa indossare! apro il primo cassetto del comodino dove
tengo l'intimo e tiro fuori un reggiseno e uno sleep che non s'intonano
di colore ma poco importa in questo momento e perbacco, un paio di
calzini spaiati, l'ultimo paio rimasto nel cassetto visto che il resto
è in valigia come gran parte dei vestiti. Si
perché sono riuscita a vincere una borsa di studio dopo il
liceo per il rendimento scolastico e il voto del diploma, ho un
alloggio al college insieme ad un mucchio di altra gente che
più diligentemente di me sarà già
davanti i cancelli mentre io mi scervello per trovare qualcosa di
decente da mettermi: probabilmente i calzini giusti delle due coppie
spaiate saranno in valigia, che ho preparato ieri sera con una fretta
indescrivibile, considerato che avevo dimenticato completamente che il
giorno dopo avrei dovuto trasferirmi. Insomma indosso l'intimo e adesso
devo pensare al resto. Fa caldo o freddo fuori? Considerato che siamo
agli inizi di settembre dovrebbe fare caldo, apro la finestra per
sentire l'aria ma dimentico di essere ancora in reggiseno e sleep e che
vicino a me abita un ragazzo appiccicoso come la colla per via di una
stupida cotta che ha verso la sottoscritta da quando entrambi avevamo
circa sei anni, metto il braccio fuori ma guardo dentro la stanza e
dallo specchio guardo il riflesso della faccia stupita di quel cretino
a petto nudo che sicuramente si stava vestendo e ha visto me, la
rincitrullita di turno. mi giro di scatto verso di lui fulminandolo e
chiudo la finestra. Beh di sicuro adesso, dopo una figura del genere,
fa caldo! torno all'armadio a due ante con cinque cassetti larghi posti
sotto: apro l'anta di sinistra e sono rimasti appesi solo un paio di
shorts di media lunghezza, non di quelli che ti lasciano il sedere di
fuori come se indossassi delle culotte, sono color sabbia con una
cintura in quoio intrecciata più scura, li prendo senza cura
e con le stesse maniere li lancio sopra il letto; apro poi tutti i
cassetti fino a quando non trovo quello delle maglie bianche dove ce ne
sono due piegate finemente, dallo stile completamente opposto: una
è semplice, con le maniche corte e la scollatura leggera a
girocollo leggermente più largo, sul davanti c'è
una semplice stampa colorata che dà molto l'idea dell'estate
mentre l'altra è un top a monospalla lungo, bianco candido e
costituito da cotone trasparente e volant che coprono abbastanza bene.
Santo cielo non devo andare ad una festa in spiaggia quindi prendo la
maglia semplice e scaravento anche quella sul letto. Indosso il tutto e
mi metto davanti al secondo specchio, quello grande che prende tutto.
Scarpe? Credo che un paio di ballerine vadano più che bene
però rischio che mi facciano male i piedi dopo mezza
giornata. Apro la scatola degli stivali e ne tiro fuori un paio neri
che fanno al caso mio: sbarazzini, senza tacco, semplici! li indosso e
ora che guardo meglio, coprono gli orrendi calzini spaiati. guardo la
mia figura riflessa, dovrei essere pronta però manca
qualcosa, un tocco finale: di nero ho solo gli stivali (e i capelli ma
quello è un dettaglio poco rilevante) dovrei abbinarci
qualcosa: apro l'anta destra dell'armadio dove sono appese la giacche e
i coprispalla, ne adocchio uno di cui avevo quasi dimenticato
l'esistenza e lo provo: non è male, potrebbe andare:
è stile tallieur ma sulle spalline ha delle borchie non
troppo esagerate, se abbottono il bottone centrale divento un insieme
di semplicità e glemour, mi piace può andare!
Collana lunga dello stesso colore delle borchiette, un filo di matita
nera e mascara, lucidalabbra corallo e una pruzzata di
profumo! Pronta. Oddio manca la borsa, ieri non l'ho preparata! Panico,
no Connie niente panico, è tutto sotto controllo: apro il
baule delle borse e fortunatamente ho sotto tiro quella a tracolla nera
con lo strappo che fa molto università, la prendo al volo e
mi dirigo di nuovo verso l'armadio, apro il secondo cassetto dove tengo
diverse cosucce che mi porto dietro quando esco come la pochette dei
medicinali, fazzoletti, chewingum, spazzolino da denti più
dentifricio da viaggio e altre cose, la pochette degli assorbenti per
evitare di soccombere a scene ridicole in pubblico, portafogli. Dalla
scrivania prendo l'astuccio delle penne, un paio di quaderni e li
lancio nella borsa insieme a tutto il resto e questa volta sono pronta
veramente!
Non arrivo a fare colazione, figurati se perdo tempo con il ritardo in
cui mi ritrovo: trascino il trolley pesante quasi quanto me verso la
porta d'ingresso e solo ora mi rendo conto che la casa è
vuota, deserta! Ecco perchè non mi sono svegliata in
tempo! Sbuffo perchè sono rimasta male che nessuno
mi accompagni al college per il mio primo giorno, prendo le chiavi
della mia bimba e quelle di casa, mi fermo davanti alla porta dove
stà attaccato un biglietto giallo canarino con su scritto
qualcosa con un pennarello: "Tesoro della mamma e di papà,
scusaci se non ti stiamo accompagnando, ho provato a svegliarti anche
con le cannonate ma non c'è stato verso. Devo scappare ad
accompagnare tuo fratello a scuola e tuo padre è volato a
lavoro questa mattina presto ma ti manda un grosso bacione. Siamo tutti
fieri di te e non ti preoccupare che ti verremo a trovare quando meno
te lo aspetterai! Baci mamma, papà e Nick.
PS: ciambellona alla crema, vedi di non rimpinzarti troppo di schifezze
e di non fidanzarti con nessun drogato o futuro terrorista d'America,
altrimenti chi li sente questi due vecchi brontolare e disperarsi tutto
il tempo, già la paura li rende insopportabili!" Scoppio a
ridere rumorosamente, sono tutti matti in questa casa! prendo il foglio
e lo metto in borsa, quindi apro la porta, esco di corsa di casa e mi
raccomando di chiuderla bene, non si sa mai ai ladri venga la brillante
idea di venire a derubare casa proprio oggi! Mannaggia ai vecchietti
che perdono un'ora per entrare ed uscire dall'ascensore, non riesco a
scendere il trolley per dieci rampe di scale, ho bisogno dell'ascensore
adesso! Sento montare l'ansia, sono davvero troppo in ritardo!
Finalmente si sono decisi a liberarlo: esco come una furia a cavallo
dal palazzo e mi dirigo verso la macchina che apro con il comando a
distanza, salgo e via alla volta della città verso la mia
nuova casa.
|