Sbagliato.

di Ribes
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– Perché la notte è così fredda? – sussurro, lasciando scorrere le dita sul lenzuolo e tirandolo sino al collo, cercando di nascondere il tremito che mi pervade insistentemente.
Jace, accanto a me, osserva i miei movimenti. – Perché è la notte – risponde semplicemente.
– Grazie, quello non lo avevo capito – borbotto irritata, facendo per posare la testa sul cuscino. Ma le dita di Jace corrono sul mio mento, lievi ma veloci, bloccandomi. Lo guardo interrogativa.
– Sei così bella quando sgrani gli occhi in quel modo – sorride, accarezzandomi con la punta delle dita. Sento le guance diventare bollenti. C’è qualcosa di innaturale del modo in cui Jace mi fissa, nel modo in cui il suo viso si avvicina al mio e le sue labbra si schiudono leggere…
– No, Jace. – Mi allontano, stringendo le braccia al petto. – Non si può fare. –
– Perché, Clary? – Si sporge verso di me, perforandomi con i suoi occhi. – Nessuno lo verrà a sapere. Solo noi due. Se staremo attenti a nasconderlo, incontrandoci solo nei luoghi più nascosti, rimanendo fedeli l’uno all’altra… –
– No. – La mia voce diventa più secca. – Non mi importa quello che pensano gli altri, Jace. Mi importa ciò che penso io. E io penso… – Deglutisco, abbassando lo sguardo. – E’ sbagliato, Jace. –
Sento il respiro di Jace accanto a me, il suo sguardo posato sul mio volto. Schiudo le labbra. – Io intendo dire che… –
Le sue labbra coincidono con le mie in quello che pare un quarto di un secondo. Mi prende il viso tra le mani, accarezzandolo lieve e immergendo le dita nei miei capelli, mentre mi bacia con passione. E io non posso fare a meno di rispondere con lo stesso sentimento, chiudendo gli occhi. E’ un bacio rubato, lo sento dai suoi respiri soffocati mentre mi stringe fra le braccia.
– Ti amo, Clarissa Fray – mormora, guardandomi dritto negli occhi.
Scuoto il capo. – Morgestern, Jace. Non Fray. –
– Per me sarà sempre Fray. – Mi bacia dolcemente le labbra. – Se continuo a ripetere questo cognome, prima o poi mi dimenticherò che quello reale è uguale al mio. E allora sarò felice. –
– E’ uguale – dico, con la voce spezzata. – La sostanza non cambia. –
– La faremo cambiare noi. –
La mia gola è secca. Sento la prima lacrima spuntare e rigarmi la guancia. La frego via con rabbia, lasciando che le dita incidano la pelle. Lo sguardo di Jace su di me è costante. Non voglio piangere davanti a lui.
– Stai cercando di odiarmi, non è vero? – Perché la mia voce è così gutturale?
– Cerco – risponde lui in un sussurro. – Ma più passa il tempo, più mi rendo conto che non potrò mai odiarti. –
Un altro bacio, più profondo, immerso nel silenzio.
– Ti amo, Clary. – Accenna un sorriso. – Non importa il tuo cognome o il tuo sangue. Ti amo e basta. –
Si alza. Per un attimo vorrei che restasse qui, a farmi sentire al sicuro. Ma lui è già uscito dalla stanza.
– Ti amo anch’io, Jace – rispondo, sentendo gli occhi bruciare. Prima che me ne accorga, il mio volto è coperto di lacrime.


 

[500 parole]


In realtà non ho molto da dire.
Solo che ho divorato i primi tre libri di TMI in tre giorni,
e che ho amato la Clace con tutta me stessa.
Questo è il risultato di un fangirlamento intenso.
Ho messo l'avvertimento 'incest' perché,
nonostante non siano fratelli,
in questa flashfic sono convinti di esserlo.
Grazie per la lettura, anyway :D
Ribes.





 





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