Nell'abisso - pericolo, sangue, sesso.

di laviatraversa
(/viewuser.php?uid=163125)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.



Nell'abisso
-pericolo, sangue, sesso-






La bocca di Klaus era morbida, calda, invitante.
Caroline pensò, in un momento di lucidità, che quanto stava accadendo era tremendamente sbagliato.
“Forse dovremmo fermarci qui”, sussurrò.
“Il tuo senso di colpa – Klaus scese sul suo collo con le labbra – è davvero irritante in questo momento”. Le sfilò la maglietta, le dita a contatto con la pelle nuda dei fianchi sottili.
“La tua ironia – replicò lei trascinandolo sul letto e mettendosi a cavalcioni su di lui – è davvero fuori luogo in questo momento”.
Klaus sorrise e lei si sentì a casa; era come se fosse stata via per tanto tempo –
spenta e assente – e al suo ritorno ogni cosa fosse stata al posto giusto.
Era il suo profumo –
pericolo, sangue, sesso – a farla sentire a casa.
Sapeva che Klaus l'avrebbe trascinata a fondo senza remore, le avrebbe spezzato il cuore e avrebbe condiviso con lei il tanto che bastava a farle perdere la ragione.
Senza che se ne fosse accorta, Klaus l'aveva spogliata e aveva ribaltato le posizioni; lui era in ginocchio sul letto davanti a lei che,
nuda e senza certezze, cercava di decifrare il suo sguardo. Poteva sentirlo danzare sulla pelle e fermarsi solo quando si infrangeva sugli slip neri: l'ultimo ostacolo.
“Ti sei incantato?”.
“Sei tu ad essere un incanto,
dolcezza”.
Con appena sette parole, era riuscito a ottenere la sua fiducia e, in un certo senso, anche il suo consenso. Fu lei a prendere l'iniziativa: si sollevò il tanto che bastava per allacciargli le braccia al collo e trascinarlo insieme a lei nell'abisso.
Pericolo. Klaus aveva un modo di fare l'amore tutto suo.
Sangue. Era un gesto intimo -troppo intimo-, ma sembrava lecito.
Sesso. Non significava niente, non per lei. O almeno voleva convincersene.


VVV


Fu la prima a svegliarsi, ancora avvolta nell'abbraccio bollente di quell'uomo enigmatico, sensuale e... perfido.
“Il tuo senso di colpa si è risvegliato?”, bisbigliò lui.
Caroline fu presa dal panico; raccolse i suoi vestiti in fretta e ancor più in fretta li indossò. Non riusciva ancora a crederci. Aveva bisogno di elaborare cosa era successo tra lei e Klaus, cosa aveva fatto a Tyler. Lui non lo meritava.
“Nessuno deve saperlo. – proferì lei, fissandolo dritto negli occhi – Nessuno.”
“Non c'è problema,
dolcezza”.
Klaus non diede avere la sua delusione e Caroline non si preoccupò di come lui si sentisse.
“Sono seria, Klaus. Se provi a dirlo a qualcuno – si era avvicinata, così da essere sicura che capisse quanto fosse seria – negherò fino alla morte.”
Lo so”.


VVV

N.D.A.
Credo di aver appena pubblicato una sorta di pwp senza luci rosse rosse.
O sono un genio o sono demente.
A voi la diagnosi.
Anyway, questa è la mia prima ff in questo fandom.
Non ha un contesto preciso, poiché sono arrivata alla 4x11 e non ho idea di come vadano le cose tra Klaus e Caroline; spero di aver reso bene la parte più emotiva della vicenda. In questa flash Caroline sta ancora con Tyler e credo sia normale che si senta in colpa. Anche se vampira, non è un mostro (XD).
Saluti,
egoica





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2031378