Solitudine

di Lothiriel_Indil
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Solitudine… Per anni e anni non vi era stata altra amica per quella bambina chiusa nella galleria maledetta.
Mary, uno dei dipinti di Guertena, aveva sempre vissuto in quel mondo alternativo che non era un posto propriamente adatto ai bambini.
Inizialmente c’era il pittore stesso a farle compagnia, il suo papà, l’uomo che la lasciò da sola.
Per sopravvivere si era dovuta abbandonare alla pazzia, quella nuova compagna che le permetteva di sopportare quelle giornate monotone e lontane dalla normalità.
Lei, all’apparenza una bambina come tante, che aveva avuto la sfortuna di nascere in quel posto tanto oscuro e senza la supervisione di un adulto.
Aveva bisogno di qualcuno che si prendesse cura di lei, che giocasse con lei e che le insegnasse cosa era giusto e cose sbagliato. Come poteva lei sapere tutte queste cose? Non aveva potuto fare altro che adornare il suo viso con quell’instancabile e bellissimo sorriso che avrebbe spaventato chiunque in quei momenti di follia che la prendevano spesso e volentieri.
La sua rosa gialla rappresentava appieno il suo animo, non vi era colore più appropriato per riprodurre la sua allegria che avrebbe contagiato chiunque.
Era stata quella solitudine a rovinarla, a costringerla a difendersi da quel mondo a cui avrebbe tanto desiderato non appartenere.
Avrebbe voluto incontrare qualcuno per andarsene al più presto, ma mai nessuno si era visto da quelle parti, lei era l’unica che poteva essere considerata quantomeno umana.
Odiava Guertena. Si era trovata ad odiare suo padre per quella vita a cui l’aveva costretta. Lui l’aveva abbandonata al suo destino, non si era preso la responsabilità di quel mondo che si era preso la briga di creare.
Ma lei? Giorno dopo giorno continuava a vivere nella speranza che le sue preghiere venissero esaudite.
Un fratello, una sorella, un padre o una madre… O semplicemente un amico. Mary desiderava poter vedere con i suoi occhi l’arrivo di qualcuno disposto a portarla in salvo e a tenerla con sé.
Sarebbe successo? Questo non lo sapeva, ma era la speranza che la faceva andare avanti e non poteva pensarla diversamente, non poteva permettere che l’oscurità la attirasse completamente tra le proprie braccia.
Non avrebbe ceduto al mondo di Guertena, un giorno sarebbe riuscita ad andarsene.





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