April come She will
Comunque
le donne sono tremende. Alla domanda “Lo ami veramente?”, ancora prima
di rispondere: “ma chi?” hanno già in testa un nome, un cognome, un
paio d’occhi distanti e troppo sentimento soffocato.
[nonientepoitispiego]
“How many roads must a man walk down
Before you call him a man?”
C’era musica nell’aria, in quell’estate del 1965: il vento soffiava e
con sé portava la melodia lontano, al di là del lago, mentre guardavo
il cielo che splendeva ancora del colore delle stelle. Respiravo piano,
lentamente, perché niente potesse disturbarmi mentre mi riposavo in
quell’oasi di pace.
Vicino a me c’era la macchina di una coppia, da cui provenivano gemiti
soffocati: sorridevo piacevolmente, mentre sentivo dei ragazzi, poco
più in là, suonare la loro chitarra ed imitare i grandi, mentre due
ragazze ballavano a ritmo, conquistando così l’attenzione dei giovani
musicisti.
Erano gli anni ’60 quelli, gli anni in cui l’America si sentiva
invincibile e il boom economico aveva permesso a noi giovani di goderci
al massimo la nostra vita. Erano gli anni del proibizionismo, che
venivano combattuti a forza di chitarre e di erba, la ricerca della
felicità in sella a motociclette e poi via, per le grandi strade fino
alla fine del mondo. Non avevamo bisogno di molto, alla fine: un po’ di
buona musica, una motocicletta e la compagnia.
<< A cosa pensi, Emily? >> Mi domandò Emma, la mia compagna
di viaggi, sdraiata lì affianco a me, mentre aspirava un tiro di erba.
<< All’infinito. >> Sussurrai, e la sentii ridere, mentre i suoi lunghi capelli biondi si muovevano nel vento.
<< Giusto te puoi dire ciò senza aver fumato! >>
<< Mi conosci, sono una sognatrice. >>
<< Come tutti noi, Emily. Come tutti noi. >>
<< Ehi Rogers, dove vai? >> Domandai al mio giovane vicino,
a cui vedevo caricare le valigie sulla sua macchina rosso fiammante,
con impeto e velocità.
<< Me ne vado. >>
<< E dove vai? >> Mi accigliai allora, guardandolo stranita.
<< Non importa dove, Emily. Ma devi andare. Devi andare sempre,
per sentirti libera. Ho intenzione di toccare San Francisco e poi via,
verso Los Angeles! >>
Rogers era sempre così entusiasta di tutto ciò che faceva. Lo ammiravo
così tanto, coi suoi occhi blu luccicanti come il mare e i corti
capelli biondi che volavano nel vento, mentre il suo sorriso non si
spegneva mai, per nessun motivo: era uguale ad Emma, sua sorella, in
questo.
<< Emma non mi ha detto che partivi. >>
<< È stato improvviso. >> Disse, prima di tornare a guardarmi, sorridendo. << Vuoi venire con me? >>
<< Ed Emma? >>
<< Chiamala. Ma stasera io parto, con o senza di voi. >>
Ero una sciocca ragazzina, a quel tempo. Ventidue anni appena compiuti,
la voglia di fuggire da Milwaukee e tanta rabbia in corpo: eppure, se
quel giorno Rogers non mi avesse proposto quel magnifico, e pazzo,
viaggio verso la città degli angeli, probabilmente avrei vissuto la mia
vita borghese. Sarei rimasta a Milwaukee, mi sarei sposata e, nel giro
di due anni, avrei messo su famiglia. Che vita terribile, per uno
spirito come il mio: era ciò da cui era scappato mio fratello, e ciò da
cui scappai io. Non per codardia, ma per bisogno. Per necessità di vita.
Alle sette finii di truccarmi, indossai il mio vestitino bianco a fiori
rossi, un paio di vertiginosi tacchi sanguigni e scesi le scale con le
mie due valigie, che caricai in macchina. Guardai quelle villette
bianche, quelle che si vedono nei film, con la bandiera americana che
sventolava: mia madre era sul balcone, a fissarmi, mentre scuoteva la
testa. ”Non farai mai nulla nella vita” mi ripeteva continuamente, e io
le sorridevo: stavo facendo qualcosa, stavo prendendo in mano il mio
futuro e via, stavo correndo verso la libertà. Avevo lasciato una
lettera a mio padre, per quando sarebbe tornato a casa, un cd di Simon
& Garfunkel per il mio dolce fratellino e nient’altro.
Alle nove saltai in macchina con Rogers ed Emma e poi via, verso Los
Angeles, con California Dreamin’ che ci accompagnava alla radio.
E poi via, verso la vita.
“California dreaming
on such a winter’s day
All the leaves are brown
And the sky is grey…”
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