storia naomi
Claire
era una ragazza diversa, non era magra o particolarmente bella, tutti la
escludevano perché non amava andare a ballare e fare l ochetta dietro ai
ragazzi, ma preferiva stare a casa ad ascoltare musica e leggere libri, non
aveva amici, e la musica del suo cantante preferito era l unica cosa che la
faceva stare meglio, che la faceva sentire importante. Un giorno, mentre
camminava per la strada della sua città, una limousine accostò al marciapiede e
l autista le chiese un informazione, lei glie la diede e continuò per la sua
strada, non sapeva che quell' incontro avrebbe deciso della sua vita futura.
Quando arrivò a casa, i suoi genitori come al solito stavano litigando, e lei,
per non sentirli andò subito in camera sua e accese la tv, mentre sistemava la
sua stanza, una notizia flash la fece rimanere di stucco, il suo cantante
preferito era nella sua città, e avrebbe dato un concerto quella sera stessa, i
biglietti erano in vendita presso il teatro.
Claire si precipitò subito fuori di
casa, corse alla posta e prese tutti i suoi risparmi, il biglietto sarebbe
sicuramente costato un occhio della testa e per fortuna lei non aveva speso i
suoi soldi in stupidaggini come le sue compagne di suola. Appena fuori dalla
posta prese un taxi, ma il traffico era intenso e riuscì ad arrivare al teatro
solo mezz' ora dopo, stranamente era tutto vuoto, e lei si diresse con calma
alla biglietteria. Quando vi arrivò, una donna gentile le chiese :"sei venuta
per i biglietti di stasera vero??? mi spiace, non ci sono più, ho venduto l'
ultimo mezz'ora fa".
A quelle parole Claire si sentì male, non poteva crederci,
era stata così sfortunata proprio in un occasione così importante! si odiava,
odiava tutto di lei, la sua vita, la sua famiglia, tutto, e già pensava alla
serata che avrebbe trascorso mentre tutti sarebbero stati a teatro, ad ascoltare
Lui che cantava. Eppure sembrava che per una volta il destino stesse per
ascoltarla, negli ultimi 17 anni non aveva fatto altro che voltarle le spalle, e
quella sarebbe stata un occasione per cambiarlo per sempre. Ma purtroppo anche
quella volta non era stato a suo favore. Stava per tornare a casa quando si
ricordò che i suoi genitori stavano sicuramente ancora litigando, e lei stava
già abbastanza giù per poter sopportare ancora quelle grida. Lasciò un messaggio
alla segreteria di casa, e se ne andò nell' unico bar che frequentava nella
città.
Era in un posto nascosto, non molto frequentato, ma era pulito, e per
starci dentro non era obbligatoria la consumazione, anche se Claire comprava
sempre qualcosa per non sentirsi a disagio. Quel pomeriggio era seduta al suo
solito posto, ed era così intenta a pensare alla sua vita orrenda che non si
accorse che qualcuno era entrato nel bar e si era seduto al bancone. Con le
cuffie nelle orecchie, non riusciva a sentire altro che la sua canzone
preferita, che sicuramente Lui avrebbe cantato quella sera, e senza accorgersene
cominciò a canticchiarla con voce abbastanza alta perché l' uomo che era entrato
poco prima la sentisse. Anche lui non si era accorto che qualcuno era nel bar e
sentendo quella voce era si era girato di scatto, non aveva mai visto una scena
più patetica, una ragazza seduta ad un tavolo vecchio che guardava fuori dalla
finestra con le cuffie nelle orecchie e gli occhi lucidi, lui che le ragazze che
piangono le aveva viste solo nei film.
Provò compassione per quella creatura e
le si avvicinò, lei si accorse che qualcuno le si era seduto accanto, ma non si
voltò, era sicuramente qualcuno che la voleva prendere in giro e quando quel
qualcuno le porse un fazzoletto per asciugarsi le lacrime lei gli rispose
bruscamente che non ne aveva bisogno. Rob, così si chiamava quell' uomo di circa
trentacinque anni, rimase di stucco, non era abituato ad essere trattato così, e
ne fu ancora più stupito quando sentì che la canzone che quella ragazza
ascoltava era una sua canzone. In un primo momento non seppe che fare, poi si
alzò e prima di alzarsi posò sul tavolo una carta bianca. Claire guardò quell'
uomo uscire, ma lo vide solo di spalle, e quando girò dietro l' angolo, prese in
mano il foglietto che lui aveva lasciato sul tavolo, era un passi, per il
teatro, chi era stato quell' uomo gentile che le aveva letto nella testa e che
era stato tanto gentile con lei? e lei era stata così acida!! Non riusciva ad
essere felice, eppure ora aveva la possibilità di sentire il suo cantante
preferito dal vivo, e chissà, forse sarebbe stata talmente fortunata da riuscire
a stringerli la mano.
Quando guardò l' orologio si rese conto che era già tardi,
non ce l ' avrebbe mai fatta ad arrivare in tempo. si precipitò fuori dal bar, e
decise di correre a casa a piedi, il traffico era esagerato , e la prima
stazione di metro era troppo lontana, avrebbe raddoppiato la strada. Quando
arrivò a casa, era senza fiato, non ricordava di aver corso così tanto in tutta
la sua vita, salì le scale a due a due e si precipitò in bagno, dopo una doccia
lampo passò in rassegna il suo guardaroba, non che ci fosse una grande
possibilità di scelta, ma per l' occasione era necessario prendere in
considerazione tutte le possibilità.
Optò per un jeans nero e un maglione extra
large, non era un granché per quell' occasione, ma così sembrava almeno carina,
e con qualche accessorio e un po’ di cipria si stupì persino del suo aspetto, i
capelli lunghi decise di legarli per non sudare, ma appena arrivata a teatro li
avrebbe sciolti. Scese dalle scale velocemente e mise in tasca la chiave di
casa, dei soldi e il passi per il teatro, disse alla madre che non sarebbe
tornata per cena e corse alla stazione della metro che per fortuna non era molto
distante da casa sua.
Riuscì a trovare un posto seduto nella metro e quando
arrivò per fortuna non era molto tardi, il concerto era già iniziato, ma lei
riuscì ad entrare lo stesso, e anche se nelle ultime file riuscì ad ascoltare.
era emozionatissima, e si tentò di imprimere nella testa ogni minuto di quella
serata. Quando anche l' ultima canzone finì, Lui chiese al pubblico di non
muoversi perchè lo spettacolo non era ancora finito, le sue parole furono
accolte da grida e battiti di mani, e quando il silenzio si impadronì della
sala, Lui parlò di nuovo :"Oggi, sono stato trattato in un modo in cui nessuno
non mi aveva mai trattato, e per di più da una persona per cui sono molto
importante...o almeno così credo... comunque, questa canzone è per te, piccola
sconosciuta".
A quelle parole tutti si guardarono intorno, solo una ragazza si
mise le mani davanti alla bocca nel vano tentativo di coprire un esclamazione
mentre le lacrime le scendevano dagli occhi, e mentre la musica invadeva la
sala, lei indietreggiava lentamente, fino a fermarsi davanti alla porta, e non
appena Rob non ebbe finito l' ultima parola della canzone, lei aprì la porta e
uscì all' aria aperta. Nella sala le era mancata l' aria, e aveva resistito fino
alla fine della canzone perchè sapeva che quello era l' ultimo momento in cui lo
vedeva dal vivo, e non voleva farselo scappare.
Mentre le lacrime le scorrevano
in viso lavandole completamente la cipria, sentì un braccio che la afferrava e
fu costretta a voltarsi, non si sarebbe mai aspettato che Rob le sarebbe corso
dietro, e quando lo vide li davanti a lei, si sentì il cuore che batteva
fortissimo, e l' unica cosa che riuscì a fare fu un sorriso, lui la accarezzò e
le asciugò il viso con le dita, poi avvicinò le sua labbra a quelle della
ragazza e la baciò senza dirle una parola mentre il suo cuore batteva più forte
di quello di Claire.
Recensite perfavore! E' la mia prima storia e mi farebbe piacere un vostro parere! ^_^
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