Chiedi alla luna

di SSONGMAR
(/viewuser.php?uid=438928)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Esiste un punto in casa mia, un punto del balcone dove mi reco ogni sera per pensare. Mi appoggio delicatamente al bordo ed alzo gli occhi al cielo per fissarlo, scrutarlo. Guardo le stelle ed, alzando un dito, tento di contarle. Uno, due.. ma sono davvero troppe. Di tanto in tanto i fari di un’auto abbagliano i miei occhi, ma quando essa scompare nel buio della notte, ritorno alla tranquillità, alla dolce calma che mi aiuta a pensare.
Le luci in lontananza aiutano la mia fervida immaginazione e per un attimo la tranquillità del mio paese si confonde col caos della città. Qualcuno in lontananza sta calciando un pallone ma riesco a vederne solo l’ombra muoversi sotto la pallida luce di un lampione, ed è così che i miei occhi ritornano al cielo. Per un attimo i miei pensieri volano da lui, verso l’unica persona che ha acceso in me sentimenti strani, sentimenti che per molto tempo ho tenuto dentro, repressi ed usciti fuori forse troppo tardi. Tutt’intorno è buio ma le notti d’estate sono così vive e vissute che ti fanno pensare al giorno – magari il sole si è innamorato – penso, e abbagliato dalla luna si nasconde, lasciando l’infinito cielo alla sua amata, permettendole di farla risplendere di luce propria. Eppure a volte è strano quanto sia romantica la luna, è così bella da essere stata più volte testimone delle migliori dichiarazioni d’amore. Ripensandoci questo potrebbe essere accaduto perché in fondo la luna dona coraggio, coraggio a chi come me non riesce ad offrire un sorriso a degli occhi, forse perché il mio cuore è stato più volte deluso. Ma la luna non crea confini, essa accorcia le distanze ed io lo percepisco. Quando sono qui, in questo punto di casa mia, in questo preciso punto di balcone scrutando il cielo mi pare di vederlo, lì accanto a me, nella mia stessa posizione e col naso rivolto verso la luna – la noti anche tu? – cerco di sussurrargli e lui mi sorride e la sua pelle giuro di vederla illuminata da una luce meravigliosa. D’un tratto scompare, un leggero venticello si è alzato delicatamente, scompiglia i miei capelli sempre arruffati e gli alberi creano un leggero fruscio. Chiudo gli occhi e li sento parlare – chiedi alla luna – mi dicono.




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2038733