In soffitta
Erano sprofondati dal
tetto di casa ed erano andati a finire nella soffitta l'una sopra
l'altro. Ancora una volta, Ranma le aveva attutituo direttamente la
caduta andando rovinosamente a sbattere contro la schiena sulle dure e
fredde assi di legno del pavimento.
Con notevole impaccio,
si erano scambiati i regali di Natale ed ancora una volta, ciascuno era
riuscito a godere del sorriso dell'altro. Uno dei pochi momenti perfetti in cui
nessuno dei due osava dire una parola di troppo per sottrarsi
dall'imbarazzo generale, restando impeccabilmente immobili come statue
a contemplarsi a vicenda.
Quelli erano davvero
attimi di cui valeva la pena vivere, non c'era ombra di dubbio. Gli
stessi in cui ci si sente investiti di un'insolita sicurezza dei propri
sentimenti, quando si guarda la propria fidanzata pensando di restare
così per l'eternità.
"Akane..."
Aveva pronunciato il
suo nome d'istinto, soltanto per poter imprimere nel cuore
quell'atmosfera di amore e pace che si era instaurata fra di loro. Ma
la ragazza probabilmente aveva preso quel richiamo come una richiesta
di attenzione.
"Dimmi, Ranma..."
Il suono dolce della
sua voce era fin troppo attraente per ignorarlo e far finta di niente.
Non c'era la tipica malizia di Shan Pu o la soffocante pretesa di Ukyo
o di Kodachi. Piuttosto vi era una nota carezzevole che indicava che
Akane si era completamente dimenticata l'ascia di guerra in camera sua
e che era disposta a tirare fuori il suo lato più mite. Che
fosse con lui, poi, era da considerarsi un evento eccezionale.
"N-No, niente...
Io..."
Non avendo nessuna
scusa con cui giustificarsi, Ranma si portò distrattamente
la mano sul capo, avvertendo che tutti i ki delle altre
ragazze erano ormai lontani.
Un'occasione d'oro per
esprimersi liberamente
con lei.
"Mi... Mi domandavo
se..."
Akane doveva essere
davvero impaziente, perchè tentò di incitarlo con
un cenno della testa, e Ranma non sapeva se sentirsi incoraggiato o
più nervoso di quanto già non fosse. Tutto d'un
tratto, quella mezza spavalderia lo abbandonò di colpo.
Se avesse azzardato
una mossa avventata con lei, sicuramente si sarebbe attirato il suo
odio per sempre, senza avere una pur minima possibilità di
rivalsa. Perchè se le cose sarebbero cambiate fra loro, non
poteva di certo prevedere se fosse stato in meglio od in peggio. E
conoscendola, non aveva proprio la minima intenzione di dirle addio per
sempre.
Vedendo che il ragazzo
era ancora titubante, Akane si avvicinò a lui quasi a
gattoni, prestando la massima cautela a vantaggio del portaritratti di
Ranma stretto ancora al seno, e si limitò a poggiare
delicatamente la sua guancia sul petto di lui, il quale
sussultò per la sorpresa; ma era convinto che non era solo
per quella, quanto per l'inaspettato calore che ora si stava diramando
a partire dal cuore. Una sensazione stupenda, che gli cancellava qualsiasi pensiero
dalla testa che non riguardasse Akane. Stringerla era la prima cosa che
gli era venuta in mente, ma c'era quel costante timore che lei non
avrebbe gradito.
Ma infine si disse che
non importava. Quell'attimo così intenso e pacifico fra loro
due sicuramente valeva tutti i pugni e gli insulti del mondo.
Perchè chissà quando si sarebbe ripresentato
ancora.
Da Ranma,
però, non ci fu nessuna risposta, cosa che fece allontanare
la ragazza di qualche centimetro ed alzare. Si sentiva così
stupida per aver tacitamente preteso che il suo fidanzato la
abbracciasse, che ora sarebbe stato meglio se si fosse nascosta per la
vergogna. Nel frattempo il ragazzo con il codino la imitò,
continuando a fissarla mentre lei si ostinava a tenere lo sguardo
basso.
"Dovremmo ritornare al
dojo." appurò la giovane Tendo, smorzando la tensione che si
era creata. "I nostri genitori si starano chiedendo dove ci siamo
cacciati. In particolar modo il mio: sai che piangerà come
una fontana se... se mi prende per scomparsa...".
"Akane?"
Ma la ragazza seguiva
imperturbabile il filo del suo ragionamento, ma non perché
non lo avesse udito. Piuttosto per tentare di non lasciar la minima
traccia del suo impaccio, data la situazione di poco prima. "...e anche
Kasumi sarà preoccupata, non vorrei che..."
"Akane!". Il tono del
giovane Saotome divenne più esasperato ed imperioso, e
finalmente riuscì ad attirare l'attenzione della fidanzata
su di lui.
Ma appena i loro occhi
si scontrarono, Ranma cominciò ad arrossire sul serio. Ma si
impose di portare a termine la sua intenzione. Con evidente imbarazzo,
le mise le mani sulle spalle e la invitò a sedersi. Akane
non oppose resistenza, e assecondò il suo gesto.
"A-Ascolta..."
esordì balbettando. Ma non si diede per vinto. "Mi...
dispiace per stamattina... Non volevo offenderti...".
I lineamenti quasi
infantili di Akane mutarono in una buffa espressione risentita, non
interrompendolo, però. I suoi polpastrelli, oramai umidi di
sudore, si sfregavano involontariamente contro il vetro del regalo che
lui le aveva appena fatto. Si sentiva nervosa, anche se non sapeva di
preciso il motivo. Forse era dovuto al fatto che fossero soli, senza
impiccioni intorno, nella semi-oscurità, a poca distanza
l'uno dall'altra.
"Ho solo detto la
verità, ma questo non significa niente. Lo sai questo, non
è vero?".
La sentenza non
sortì sulla ragazza nessun effetto, all'apparenza. Non aveva
fatto né tanto d'occhi, né aveva liberato un ki
particolarmente aggressivo. Ciò spinse Ranma a sorridere
appena e a provare a sfiorarle la guancia con le dita, ma lei si
ritrasse voltando in modo secco il viso di lato ma verso il basso.
Voleva dire che non era arrabbiata, ma triste. E quando il ragazzo se
ne domandava la ragione in silenzio, l'altra mosse appena le labbra e a
parlare con un filo di voce.
"Niente? Nemmeno
questi regali significano niente?"
asserì.
Ecco, aveva frainteso
ancora una volta, si disse Ranma schiaffeggiandosi la fronte. "MA CHE
STAI DICENDO?! Credi davvero che non m'importi nulla? Avanti Akane, sai
bene che queste cianfrusaglie che ci siamo scambiati non valgono quello
che provo io!"
A quelle parole, Akane
sussultò come se avesse ricevuto il rimprovero
più severo della sua vita. Non era il tono duro che aveva
usato ad averla fatta sobbalzare; erano state più che altro
quelle due ultime parole che Ranma aveva pronunciato. Si
sentì più sicura di se stessa, ora, e non ebbe
paura di osare una domanda di rimando che era più che
scontata...;
"Provo io?"
ripetè lei. "Perchè, cosa provi Ranma?"
... sfortuna che Ranma
non avesse previsto questa replica. Aveva detto tutta quella sfilza di
parole per impeto, ricordava anche che ad un certo punto nemmeno sapeva
più cosa gli usciva dalla bocca. Tipico di Ranma Saotome.
"Tanto non
capiresti..." rispose lui evasivo e anche un po' irritato, portandosi
una mano alla nuca. In realtà, sapeva che Akane in fondo gli
voleva bene. Ne avevano passate così tante che a volte il
giovane con il codino dimenticava tutti i ricordi antecedenti al suo
arrivo a casa Tendo, e molto probabilmente anche Akane.
"Mettimi alla prova,
no?!" rimbeccò Akane divertita e, a dirla tutta, sollevata e
contenta che l'altro avesse assunto l'aspetto più adorabile
della sua persona, quello timido e carino.
"...mi prenderesti per
maniaco..."
disse poi affranto.
"Corri il rischio..."
lo incitò lei con un sorriso rassicurante. Era
più o meno sicura di dove Ranma volesse andare a parare, ma
anche un po' timorosa. Che avesse deciso di dare una svolta a quello
che i loro genitori definivano "fidanzamento"? O peggio, che le dicesse
che era il momento di smetterla con quella farsa? Akane si
pentì subito di quelle dolci provocazioni che gli aveva
rivolto, ma ora non poteva più farci niente. Doveva soltanto
aspettare il verdetto che, forse, era quello finale.
"Tu... mi piaci,
Akane. E di molto...". Al che la ragazza arrossì al punto da
sentire terribilmente caldo all'altezza degli zigomi. "Vorrei...
ecco..." Ranma stava per bloccarsi, ma la consapevolezza che quel
momento non sarebbe mai più arrivato gli diede nuovo vigore.
"Vorrei sapere se... per t-te... è lo s-stesso...". Il
flebile sussurro aveva accompagnato il rossore anche sulle sue guance.
Ma glielo aveva chiesto, dannazione! Glielo aveva finalmente chiesto!
"Sì,
Ranma..."
Fu molto
più semplice di quello che credeva. Ora che Ranma aveva
denudato i suoi sentimenti, lei si sentì ispirata a fare
altrettanto. Perchè, sicuramente, lei da sola non glielo
avrebbe mai confessato, nemmeno se fosse l'ultima cosa che avrebbe
fatto in vita sua.
La risposta
affermativa fece sgranare gli occhi al ragazzo che ora la stava
guardando con stupore. Era stata molto più spontanea e
diretta di lui, e non sapeva se prenderla come una sconfitta al suo
orgoglio o una pura vittoria conseguita con successo.
Senza aspettare oltre,
le tolse via dalle mani la cornice per poi posarla sul pavimento ed
attirò le spalle di Akane a sé delicatamente. Si
osservarono per interminabili istanti, prima che Ranma accennasse un
sorriso e le cingesse la vita con una mano, e con l'altra le
afferrò dolcemente il viso. Il calore dei loro sospiri si
fondeva con l'aria fredda circostante, che donò ad entrambi
il desiderio di un contatto più forte. Le loro labbra,
maledettamente roventi, finalmente si sfiorarono, ma Akane, reggendo a
stento l'emozione, si coprì la bocca con una mano.
"Scusami, ma... questo
è il primo, e..."
"Lo è anche
per me..." la tranquillizzò lui.
"Ma per te non
è il primo!"
Il primo bacio per lui
fu da parte di un uomo. Aveva subìto un brutto shock, ma era
così divertente che per poco Akane non scoppiò a
ridere.
"Per me lo
è."
Il ragazzo si
riavvicinò a lei per assaggiarla ancora più
avidamente, ma nel momento in cui formulò questo pensiero,
dei rumori scricchiolanti interruppero quel bacio appena accennato, ed
i due si staccarono, non capendo da dove provenissero. Solo quando si
sentirono sospinti verso il basso si resero conto che stavano per
precipitare. Per salvare il regalo fattole dal giovane, Akane
afferrò la cornice e cadde giù con Ranma, dove si
trovavano tutti gli invitati e dove i loro spasimanti fumavano come
tori inferociti.
NDA
Eh, sì!
Anche se è una robetta non proprio originale, ho provato a
dilatare quella scena dell'OAV "Natale a Casa Tendo" anche se non
è proprio il periodo! Ma solitamente, durante le feste, non
mi viene nulla di attinente. I misteri del paradosso... :P
Troppo dolce? Naaahh,
in questi giorni sono in vena, cosa alquanto rara, perciò...
XD
Ogni tanto spunto
fuori come un fungo velenoso anche qui, ammorbandovi con qualche
sciocchezzuola come questa! L'avevo cominciata più o meno
due/tre settimane fa, ma oggi mi è uscito tutto il resto di
getto! Spero vi sia piaciuta! :)
Buone vacanze!!
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