Nota:
ciao a tutte ragazze ok se cercate una ff seria o romantica
bhè questo non è il posto giusto, infatti questo
è la descrizione di una giornata passata con le mie amiche
che però ho leggermente stravolto e soprattutto ho
sostituito i personaggi^^
Spero che vi possa piacere anche per il fatto che è una cosa
successa veramente... Povera me...
Un pomeriggio in sala giochi
E le porte si aprirono scoprendo una marea di insegne luccicanti e
fiotti di persone che, tutte felici ed esaltate, passeggiavano a tempo
di record dentro e fuori dai
negozi.
L'eccitazione mi riempì la bocca facendomi lanciare un
gridolino di felicità, il quale scatenò ancora di
più la scetticità di Edward.
-Su Amore non sarà così terribile!- Lo rassicurai
io.
-Se lo dici tu... Non ci credo! Ma come cavolo hai fatto a trascinarmi
qui dentro? Io ODIO i centri commerciali, e ODIO soprattutto i centri
commerciali con i cinema integrati!!!- Ok, a questo punto mi faceva
seriamente paura, all'inizio ero solo preoccupata che non si sarebbe
divertito, ma ora... Aveva gli occhi fuori dalle orbite e mi imprecava
contro ignorando tutte quelle persone che fino a poco prima facevano la
maratona per non farsi sfuggire gli ultimi resti di saldi e che ora si
erano bloccate a fissarlo confuse.
-Eh voi cosa avete da guardare??- Sbraitò di nuovo verso la
massa informe di vecchiette e ragazze che subito ripresero a camminare
chiaccherando tra loro guardandoci di tanto in tanto arcignamente.
-Ok Edward, rilassati ok? Va tutto, bene stai tranquillo, sono io,
Bella e non ti voglio fare del male- Ma si può ora dovevo
pure parlargli come se fosse uno psicopatico... Ma forse non mi stavo
sbagliando del tutto visto che aveva preso a dondolarsi sui talloni con
lo sguardo perso e le braccia tremanti...
-Ora vieni con me, andiamo a prendere i biglietti per il film e poi ti
lascio andare dove vuoi ok?- Lo fissai negli occhi alzando ed
abbassando lentamente la testa per convincerlo.
Lo presi per mano sempre con movimenti misurati per non peggiorare la
situazione e ci dirigemmo, con il resto della famiglia la seguito,
verso la biglietteria.
-Nooo, bellissimooooo!!- E no eh! Un'altro non lo reggo, con due contro
non ci sto!
Emmett con gli occhi scintillanti aveva preso a saltellare indicando il
cartellone che pubblicizzava il film delle Winx.
-Scordatelo! Stasera andiamo a vedere Scusa ma ti chiamo amore!-
Controbattei io.
-Ma no è l'anteprima nazionale! Non puoi essere egoista fino
a questo punto- Piagnucolò con le lacrime agli occhi
saltellando sempre più freneticamente.
-Si lo sono invece! Non ti permetterò di sabotare la mia
serata!- E detto questo mi precipitai a tutta velocità verso
il bancone dietro al quale era seduto uno strano tipo con evidenti
problemi di acne e un'apparecchio talmente scintillante che avrebbe
attirato, se fosse stato all'aperto, un'intero stormo di gazzeladre.
Nel frattempo Emmett che durante la sua corsa per raggiungermi aveva
travolto due vecchiette, un bambito e il suo ciupaciupa che ora, il mio
adorato fratellone si gustava allegramente, un cane con il collare
anti-pulci e un criceto (cosa ci facesse in un centro commerciale
ancora non me lo spiego...) aveva raggiunto il ragazzo al banco e ci
stava parlando animatamente.
Noooo le winx nooo, tutto ma non le winx!!
Con il fiato corto e le ginocchia ridotte ad uno straccio per le
ripetute cadute lo raggiunsi e appigliandomi alla sua maglietta di
D&G lo spostai per farmi spazio.
-Hey! C'ero io per primo!- Sbraitò Emmett indignato.
-Eh no mio caro mi spiace ma non demordo preferirei morire piuttosto
che accondiscendere!- Ero ormai in uno stato pietoso: i capelli che
prima erano raccolti eleganetmente in una coda di cavallo ora erano
sciolti in una massa informe e la matita che prima di uscire Alice mi
aveva accuratamente messo era era tutta sbavata a mo di zombie. Credo
che fosse anche per quello che Emmett se ne stette zitto e il ragazzo
della cassa mi diede otto biglietti per "scusa ma ti chiamo amore"
senza farselo ripetere due volte.
Nel giro di ventidue minuti esatti la serata aveva preso una brutta
piega con Edward che si dondolava come un malato di mente, Emmett che
ora stringeva fra le braccia la bambola di Bloom che gli avevo dovuto
comperare come premio di consolazione e Rosalie che era sul punto di
chiedere il divorzio da lui per le volte quanti erano stati i loro
matrimoni: trentasette...
-Allora Edward ora come ti avevo promesso potrai scegliere dove passare
il resto del pomeriggio- Il mio tono di voce, per quanto isterico, non
lo demorse dalla scelta di andare in salagiochi.
-No ragazzi io non vengo, voglio fare shopping già che ci
sn. Dopo che Esme ha sbagliato a fare la lavatrice e ha fatto diventare
tutti i nostri vestiti rosa (non che mi dispiacce il rosa è
solo una scusa per fare compere), mi sono rimasti solo cinque armadi di
vestiti!- Ribattè Alice prima di trascinare con lei Carlisle
verso un negozio di Cavalli. Infatti mi sembrava di aver sentito anche
Carlisle lamentarsi del bucato finito in tragedia, almeno spiegava il
fatto per il quale ora lo vedavamo con un cappello da cowboy, i
pantaloni anni sessanta e le zeppe anni settanta sfilare tutto contento
davanti ad Alice che piena di ammirazione per il suo paparino non
smetteva di battere le mani.
Appena ci fummo ripresi da quella scena da
"misièbloccatalacrescita" ci incamminammo sempre
più abbattuti verso la salagiochi che tanto aveva tormentato
Edward e di conseguenza me che lo avevo dovuto ascoltare mentre mi
descriveva la sua ultima visita in quel posto... L'unica cosa che
speravo era che non facesse nuovamente quella fine: aveva vinto a "Gira
la ruota" e ora diceva di rispecchiarsi perfettamente il Enrico Papi...
Povera me fra un po se avesse vinto al gioco dei teletubbies mi sarei
dovuta rassegnare ad avere un fidanzato vestito con la tutina gialla
(è la sua preferita dice che mette in risalto i suoi occhi e
li valorizza...).
Mentre camminavamo sentii Edward al mio fianco irrigidirsi e il panico
prese il sopravvento.
Seguii il suo sguardo fino a trovarmi ad osservare una brunetta tutta
tette niente carvello, sentii una carica di irritazione partire dal
cervello e arrivare alla mano che fui sul punto di far scontrare con la
guancia perfetta del mio ragazzo, ma dovetti fermarmi perchè
quando mi rigirai verso di lui non lo vidi più. Era partito
trotterellante verso la ragazza che ora era impalatta ad osservarlo, ma
ancora una volta rimasi sorpresa perchè quando Edward le
arrivo a pochi metri di distanza la scansò e
proseguì a trotterellare fino a spiaccire il vito contro il
vetro freddo della macchina acchiappa-peluches.
Mi avvicinai a lui sempre più spiazzata credendo di essere
io quella con gravi problemi mentali ed invace era tutto vero e ora
Edward aveva preso a ripetere con sguardo perso "Ih-ho Ih-ho Ih-ho" e
così all'infinito.
-Edward ti senti bene?- Provai io con voce rassicuranete, per quanto mi
riusciva in quel momento.
-Ih-ho-
-Edward ho capito che lì c'è Ih-ho, ma ora mi
vuoi spiegare perchè hai la faccia spalmata su quel vetro?-
La vena sopra il mio sopraccioglio incominciò a pulsare
sempre più insistente.
-Ih-ho Ih-ho-
-HO CAPITO CHE C'E' IH-HO!!! MA ORA MI VUOI SPIEGARE PERCHE' IL MIO
FIDANZATO SBAVA PER UN PELUCHE???- Sbraitai incurante di tutti e tutto.
-Cara non fare così, devi sapere che Edward ha avuto un
trauma quando era molto piccolo- disse dolcemente Esme accarezzandomi
una spalla.
-Che trauma scusa?-
-Vedi quando Edward era piccolo nel 1903 aveva un peluche al quale era
molto affezionato e che però era stato bruciato durante
l'incendio che si era abbattuto sulla sua abitazione, da quel giorno
quando vede Ih-ho la sua mente ripercorre quei momenti dolorosi...- Mi
spiegò Esme comprensiva guardando il figlio che ora non
c'era più... Ma dove cavolo era finito Edward? Ah eccolo!
Era andato a farsi dare dei gettoni, no aspettate tanti gettoni, aveva
cambiato una banconota da 500 dollari in gettoni!! Oh mamma ma si
può sapere chi è che stavo per sposare?
-Ma Esme... Nel 1903 non esisteva ancora il pupazzo di Ih-ho...- La
guardai scettica, mi sembrava di essere un po' pazza quella sera ma non
fino a quel punto!
-Si hai ragione ma Ih-ho gli ricorda tanto il suo Bibi- Si commosse la
vampira.
-Bibi... E chi sarebbe questo Bibi?- Ok la questione si faceva seria,
era il caso di chiamare una casa di cura ma mica potevo telefonare e
dire "scusate potete venire alla sala giochi? Sa c'è una
famiglia di vampiri che accenna sintomi di psicopatia..."
-Era il suo asinello- Mi rispose Esme come se fosse una cosa ovvia.
-Ah...- Lasciai cadere il discorso, non volevo peggiorare ulteriormente
la situazione.
Nel frattempo Edward era tornato da noi, con in mano e nelle tasce
montagne e montagne di gettoni straripanti tutto felice.
Lo guardai scettica alzando un sopraciglio.
-E con quelli cosa vorresti fare ora? E non dire di nuovo Ih-ho
perchè poi non sarei responsabile delle mie azioni...-
Cercai di dire mantenendo la calma.
-Voglio prenderlo, logico- E così dicendo indicò
il mega pupazzo dell'asinello che a mio parere guardava verso di noi in
preda al panico, per quanto in parico potessero andare i pupazzi
giganti con un fiocco fucsia attaccato alla coda...
Esasperata mi incamminai con lo scopo di ritrovare gli altri membri
perduti della famiglia, lasciando un Edward assatanato più
che mai in compagnia dei suoi gettoni scintillanti.
Fui attirata da grida provenienti da dietro una colonna, sempre
più curiosa mi avvicinai e... Ok non sarei più
venuta al cinema con la famiglia Cullen, sembrava che questo posto
portasse a galla i sentimenti più nascosti di questi
vampiri...
Mi trovai a fissare spaventata senza dire una parola Jesper che urlava
come un pazzo sferrando colpi a destra e a manca contro delle povere
talpe con un martello di gomma.
Va bene che sfogare i propri sentimenti è una cosa positiva
ma Jasper, quello con il potere di instaurare la calma interiore stava
delirando con dei poveri pupazzetti di plastica e poi diceva a me che
per ogni minima cosa perdo la "serenità"...
-Jasper, Jasper calmo sono solo delle talpe di gomma!- lo tranquillizai
posando una mano sulla sua e cercando di afferrare il martello che
impuganva saldamente.
-Ahhhhhhhhh!!! Brutti animaletti infami!!- Li insultò
quest'ultimo. Dovevo fermarlo a costo di usare la forza se ce ne fosse
stato bisogno.
-Jasper BASTAAAA!!!- Gli urlai in faccia. In quel momento
sembrò come risvegliarsi da uno stato di incoscenza con i
capelli sul viso a mo di bambina di "The Ring", gli occhi inniettati di
sangue e il fiatone.
-Bravo, così, ora poggia quel martello e vai sederti su
quella panchina che fra poco ti riporto la tua cara fidanzatina- Dissi
indicando una panca appena fuori dalla sala ma visibile da ogni
angolazione cosicchè avessi potuto intervenire se avesse
avuto un'altro dei suoi attacchi.
Camminando tra moto e macchinine intravidi una folla ammassata attorno
alla pedana da ballo, mi avvicinai pregando che l'attrazione principale
non fosse un Cullen, ma le mie preghiere non solo furono ignorate, ma
anche calpestate, stracciate e bruciate riducendole ad un mucchietto di
cenere.
Emmett infatti tutto esaltato stava ballando tipo anni settanta,
moncava poco a vederlo strizzato in un abito bianco con i pantaloni a
zampa di elefante, le zeppone e il ciuffone alla Elvis
Presley.
-E uno due tre e quattro e... Uno due tre e quattro- Ripeteva
incessantemente quest'ultimo saltellando elegantemente (-_-') da una
casella all'altra facendole illuminare.
-Se cinque sei sette otto novecento e diecimila... Emmett cosa fai??
Vai subito a sederti con tuo fratello!!- Urlai sputacchaindogli in
faccia.
Quest'ultimo dopo avermi pregato con lo sguardo e avendo ricevuto
un'occhiataccia abbassò la testa e demoralizzato
andò a sedersi vicino a Jesper che lo guardò
storto come solo lui sapeva fare.
A quel punto ne mancava solo una: Rosalie, fu facile trovarla, era
bastato annusare la traccia di profumo Gucci che si sentiva a due
chilometri di distanza. La trovai a flirtare con il ragazzo della cassa
e dopo essere rimasta a fissarla incredula, tracinai anche quest'ultima
dai suoi cari fratellini.
A quel punto un boato di felicità e ammirazione si
levò dall'interno della salagiochi e io, presa dal terrore e
resami conto che all'interno c'erano ancora Edward e la sua mammina, mi
misi a correre verso di loro e li trovai abbracciati a saltellare nel
mezzo di una folla impazzita, infatti il mio caro fidanzato era
riuscito e prendere il peluche e ora urlava dalla felicità.
La mia testa era sul punto di scoppiare quando mi misi urlare con tutta
me stessa e mi ritrovai tutta sudata distesa in camera mia con il
fastidioso tintinnio della sveglia nelle orecchie.
Disorientata saltai in piedi e mi guardai attorno, mi soffermai prima
di tutto a guardare l'orologio che segnava le sei e mezza di mattina e
poi il mio sguardo si fermò su una croce rossa segnata sul
calendario. Mi alzai e lessi cosa c'era scritto: "Cinema con i Cullen!!"
Quel giorno mi passai per malata e rimasi chiusa in casa, ancora oggi
la mia famiglia di vampiri non è riuscita a capire il motivo
per il quale la mia felicità per quel pomeriggio era
scomparsa nel giro di una notte...
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