Enjonine-A thousand years

di Cristina_Lovett
(/viewuser.php?uid=278497)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


How to be brave?
How can I love when I afraid to fall?
But watching you stand alone all my doubts suddenly goes away somehow…one step closer.
                                                                                                                                        
Solo un passo e un po’ di coraggio.  Chi ti dice che non ci riuscirai?                            
Ora lei era solo in mezzo alla strada, e lui era solo in una stanza. Erano due mondi paralleli che si stavano per incontrare.
Lui si affacciò alla finestra e la vide. Avrebbe voluto scendere e chiederle cosa fosse successo, ma non ne aveva il coraggio; avrebbe potuto parlare davanti a milioni di persone senza provare un minimo di ansia ma non con lei.  
“Stupido!” si disse. E si allontanò dalla finestra. Si diresse verso la camera da letto quando all’improvviso ebbe un idea, ma avrebbe avuto bisogno di un piccolo aiuto.
                                                                                                                                                 
Time stand still
Beauty in all she is.        
I will be brave, I will not let anything take away what is standing in front me
La mattina dopo Eponine uscì di casa senza aver dormito nemmeno un minuto. Prima di raggiungere i suoi genitori, Eponine, passo a trovare Gavroche.
Ovviamente lo trovò sorridente e vivace come sempre. Spesso si chiedeva come facesse ad avere tutta quella gioia di vivere.
Si avvicinò a lei sorridente
_<< Salve sorella  >>
<< Ciao Gavroche- rispose sovrappensiero
<< Ho una cosa per te- e le diede un foglio piegato in due. Poi le diede un baciò e se ne andò.
Lei aprì il foglio incuriosita.
                                  “Non tutte le principesse si trovano nei castelli in questo momento.
                                  Vieni dopo il tramonto a casa mia e apri il portone.  E “
< E? – disse Eponine con il luccichio negli occhi. Era lui! Ne era sicura perché solo lui poteva scrivere una cosa così dolce.
Cosa le avrebbe detto? Cosa avrebbe trovato?  Non restava solo che aspettare la sera e fantasticare.
 
Every breath, every hours has came to this.
All long I belived I would find you, times has brought your heart to me.
 
Entrambi superarono meglio la giornata pensando a quello che sarebbe successo quella sera.
La sera arrivo prima del previsto.
Arrivò davanti al portone  che sembrava deserto . Lo aprì lentamente facendo un respiro profondo.
Era tutto buio tranne, in fondo al corridoio , una candela accesa.
 
<  È questo che sei tu per me. –  disse Enjorals che intanto le era arrivato alle spalle.
In un attimo si trovarono faccia a faccia. I loro occhi si riflettevano nello sguardo dell’altro.
Rimasero in silenzio per qualche attimo , poi si baciarono.
                                                                                               
Fede e dubbio, mente e cuore, volontà e rinuncia … finalmente videro e compresero che era tutto uno e quell’Uno era Dio, perché questo è l’amore :
“La riduzione dell’universo ad un solo essere, l’espansione di un soloessere a Dio” .
 
 
 
               
 
N.d.a.: Bene finalmente i nostri Enjonine si sono messi insieme; ma come vi ho detto nella descrizione della storia non è finita qua! Comunque spero che vi sia piaciuto e spero di pubblicare presto il IV capitolo . Mi scusa per il ritardo spero non accadi più! Ah un ultima cosa la frase finale (fede e dubbio ecc..) è presa da un libro che adoro, la Papessa, leggermente modificata; mentre la frase tra virgolette è del nostro Victor Hugo!
 




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2048992