Scritta
per l'iniziativa “AU!Niam/Zarry/Lilo/Nouis/Lirry
Fest.”
del gruppo Wanki!Fic.
Piccola
nota: il titolo è preso dall'omonima canzone dei Simple
Plan, che ho
ascoltato in loop mentre scrivevo questa storia e ha ispirato la
fanfic stessa.
Your
love is a lie.
È
da settimane che Harry torna a casa con l'odore di uno sconosciuto
addosso. All'inizio Zayn pensava che fosse quello di un nuovo lupo
del suo branco, nascondeva il sospetto di un tradimento in un angolo
nascosto della sua mente, ma non riesce più a fingere che
vada tutto
bene.
“Dove
sei stato?” domanda quando Harry chiude piano la porta alle
sue
spalle, accendendo la luce dell'ingresso per poterlo guardare dritto
negli occhi; Harry sorride appena, scrollando le spalle e
avvicinandosi per baciarlo sulle labbra come ogni sera, ma Zayn si
scosta prima che le sue labbra possano toccarle. Ha di nuovo lo
stesso odore addosso, un misto di sudore e di colonia scadente, e
stringe i pungi quando riceve un'occhiata interrogativa per il suo
rifiuto.
“Non
eri con il branco, vero?” chiede, chiudendo gli occhi per
cercare
di trattenere almeno un po' la rabbia che minaccia di sopraffarlo;
è
stanco dell'atteggiamento di Harry, del suo menefreghismo e della
falsa innocenza nei suoi occhi verdi, e ora come ora vorrebbe
soltanto prenderlo a pugni. “Con chi eri?”
Harry
espira rumorosamente, aggrottando le sopracciglia, ma continua a non
dire nulla.
“Credi
che sia stupido, Harry?” sbotta Zayn, allora, davanti al
silenzio
dell'altro; un silenzio colpevole, si trova a pensare, prima di
scoppiare. “Credi davvero che non abbia capito che
c'è qualcun
altro? Hai il suo odore addosso! È da giorni che hai solo il
suo
odore addosso! Non sono un idiota, Harry, non trattarmi come se lo
fossi! Sono stato zitto per settimane, pensando che magari fosse
quello di un nuovo membro del tuo maledetto branco, ma sono stanco!
Sono stanco di pensare che siano solo stupidaggini, che sia
paranoico, che tu mi ami e non mi faresti una cosa del genere. Dimmi
la verità, Harry. Sono stanco di mordermi la lingua e non
dire
niente ogni volta che torni alle quattro di notte con questo odore
addosso, sono stanco di dirmi bugie. Voglio la verità, me la
devi,”
conclude, stringendo i denti e affondando le unghie nei palmi per
trattenersi ancora una volta dal prenderlo a pugni. Se ha capito una
cosa, da quando la loro relazione è cominciata, è
che è meglio non
colpirlo a meno che non si sia pronti a difendersi; Harry ha un buon
temperamento e un autocontrollo quasi ottimo, ma a volte capita che
non riesca a trattenersi e si trasformi in bestia.
“Non
c'è nessuno, Zayn,” risponde il lupo, dopo aver
alzato di nuovo
gli occhi ed averli puntati in quelli dell'altro, ma questa volta
è
chiaro che stia mentendo: la sua voce è piena di senso di
colpa e la
sua espressione parla per lui, e Zayn non può tollerare
quest'ultimo
tentativo di Harry di coprire il suo tradimento.
“Fai
sul serio, Harry? Davvero?” sbotta, più forte di
prima, facendo un
passo all'indietro per non rischiare di perdere il controllo.
“Stai
mentendo, te lo leggo negli occhi. Mi fai schifo, non pensavo che
potessi arrivare a tanto. E per cosa poi? Per una scopata? Mh? Sei
così disperato? Eppure mi sembrava che la nostra vita
sessuale non
fosse così orrenda!”
Smette
di urlare solo quando si rende conto che l'espressione di Harry
è
mutata: è rosso in viso e i suoi occhi sono pieni di rabbia,
sta
digrignando i denti e le sue mani sono strette a pugno, le nocche
sbiancate. Zayn riconosce immediatamente i segnali della
trasformazione, e indietreggia spaventato.
“Louis
non è una scopata,” ringhia il lupo, le vene sul
suo collo che si
gonfiano mentre tenta di fermare la trasformazione, “non
parlare di
lui in questo modo.”
Zayn
non
può credere davvero che il suo ragazzo abbia appena difeso
il suo
amante; sgrana gli occhi, più furioso di prima, ma si morde
la
lingua per resistere alla tentazione di sbraitargli ancora contro,
vista la situazione. Abbassa le palpebre, improvvisamente sopraffatto
da ciò che sta succedendo, ed esala un sospiro tremulo
quando il
respiro di Harry torna a farsi regolare.
“Perché?”
chiede soltanto, ma ci ripensa e scuote il capo quando l'altro fa per
rispondergli. “No, non voglio sapere,” mormora,
appoggiando la
schiena al muro e ricacciando indietro le lacrime di rabbia e
frustrazione che minacciano di bagnargli il viso, “vattene.
Vai dal
tuo Louis, è evidente che sia più importante di
me. Torna domani a
prendere la tua roba, sarò da Liam, e non farti mai
più vedere.”
Ha
ancora gli occhi chiusi, ma sente i passi leggeri di Harry
allontanarsi.
“Mi
dispiace,” è l'ultima cosa che dice, prima di
uscire sul
pianerottolo e chiudersi la porta alle spalle.
Solo
quando è sicuro che non possa più sentirlo, Zayn
si lascia sfuggire
un singhiozzo: è davvero tutto finito.
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