Questa
one-shot è per Agnese, che aspetta da due anni il suo
capitolo.
Tratta dal continuo, un po’ avanzato della fan fiction
“This love is ours.”
Finalmente i ragazzi
si decisero a prendere una vacanza, e con tutto il gruppo
di amiche di Giorgia decisero di andarsene sulle coste della Francia.
Senza far sapere nulla
a nessuno, partirono, e il pomeriggio appena arrivati
lasciarono tutti i bagagli in hotel e si diressero in spiaggia, e
lì non fecero
in tempo ad arrivare che si erano già buttati tutti in acqua.
Erano mesi che non si
divertivano tanto così tutti insieme, dopo tutti i guai
passati, dopo tutti i problemi, era bello stare finalmente bene.
Rimasero in spiaggia
fino a tarda sera, e dopo le numerose lamentele di Giorgia
e Niall sulla loro fame (quei due erano proprio anime gemelle.)
tornarono
all’hotel per cenare.
Visto che nessuno si
era ancora accorto di chi fossero e che fuori dall’albergo
non c’erano ancora gruppi di fan urlanti, decisero di
sfruttare quell’occasione
e se ne andarono al mare per una serata intorno al falò e un
bagno a
mezzanotte.
Dopo diversi
tentativi, erano riusciti ad accendere un fuoco, e si erano messi
lì tutti intorno, a cantare qualche canzone, accompagnandosi
con la chitarra
che Niall si era portato dietro.
Avevano deciso di
cantare diversa scelta da ognuno, così per passare un
po’ il
tempo.
Arrivati a Giorgia, la
ragazza bisbigliò qualcosa all’orecchio del biondo
che
attaccò con una melodia lenta mentre la ragazza iniziava a
cantare Skinny Love
di Birdy.
Le amiche rimasero un
po’ spiazzate dalla scelta della canzone, perché
la mora
aveva forse un altro centinaio di canzoni preferite e non capivano
perché
cantasse proprio quella.
Ma Giorgia pensava
più al significato del titolo stesso della canzone.
Skinny love: quando
due persone si amano, ma sono troppo timide per ammetterlo,
ma poi lo mostrano comunque.
Era tutto il giorno
che osservava Agnese e Harry, e per quanto cercassero tutti
e due di nasconderlo, alla fine appariva palese che fossero cotti
l’uno
dell’altra, quando lui le metteva un braccio intorno alle
spalle e lei
abbassavo lo sguardo arrossendo, quando si scambiavano messaggi
nonostante si
fossero visti pochi minuti prima, quando si sorridevano l’un
l’altra
lanciandosi sguardi complici.
E per quanto lei non
lo volesse più ammettere, Giorgia ricordava benissimo che
prima di diventare migliori amici, Harry era il suo
“preferito” in quella
gruppo di matti.
Finita la canzone e
finito il giro di scelte, tutti quanti si rimisero in
costume e si buttarono di corsa nell’acqua resa caldissima
dal sole del giorno.
Dopo una buona
mezz’ora di schizzi e tuffi decisero di uscire e tornare in
hotel, poiché iniziavano tutti a sentire freddo, ma Agnese e
Harry decisero di
rimanere lì un altro po’.
Il riccio si stese
facendo il morto in acqua, e guardando il cielo silenzioso,
la ragazza lo imitò, perdendosi nei pensieri guardando le
stelle. Era così
persa nel suo mondo che la voce del ragazzo quasi la
spaventò.
“Do you ever
wonder if the
stars shine out for you? –iniziò a cantare con la
sua voce roca- Float down,
like autumn leaves, hush now, close your eyes before the sleep. And you
are
miles away, and yesterday you were here with me.” La ragazza
rimase
completamente colpita da quelle parole e dal sorriso che gli
mostrò voltandosi,
il più amaro che lei gli avesse mai visto, ma che
cambiò immediatamente, come
la luce nei suoi occhi, si rimise in piedi e prima che Agnese se ne
potesse
accorgere, lui l’aveva presa in braccio e minacciava di
lanciarla in un ‘super
mega tuffo’.
“Harry
mettimi giù! Mettimi immediatamente giù! Harry
Edward Styles mettimi
giù!”
“Oh dio, per
un momento mi hai ricordato mia madre, comunque, no mamma, non ti
lascio andare!” disse facendole una linguaccia e andando
sott’acqua
all’improvviso.
La ragazza riemerse
ancora attaccata al suo collo, tossendo fuori un po’
d’acqua.
“La prossima
volta avvertimi se ti viene in mente di fare una cosa del
genere…Altrimenti va a finire che mi affoghi!”
“ E chi ti
dice che non è proprio quello il mio obbiettivo?”
rispose lui
ghignando.
Lei gli diede un pugno
sulla spalla al quale lui rispose con un “Ahi”
seguito
da limpide risate di entrambi.
“Che ne dici
di uscire? Sto iniziando a sentire freddo…”
“Ma come! Io
mi stavo iniziando a divertire ora!” scherzò il
ragazzo,
mettendola giù e seguendola poi fuori dall’acqua.
“Si, sta
così bene qui fuori… E’ un vero peccato
dover rientrare…” disse la
ragazza raccogliendo le sue cose avvolta nell’asciugamano.
“Allora
restiamo fuori, nessuno ci costringe a rientrare.”disse lui
sorridendo.
“Vorresti
passare la notte qui fuori?”
“E
perché no? Abbiamo in falò, gli asciugamani, se
Niall ci avesse lasciato la
chitarra sarebbe stato ancora più perfetto, ma dubito che lo
farebbe mai, a
volte mi chiedo pure se ami più quella chitarra che
Giorgia.” Concluse
sghignazzando.
L’amica gli
sorrise e si stese a terra vicino al fuoco ancora acceso.
“Hai mai
pensato di viaggiare nello spazio?”chiese improvvisamente
guardando il
cielo.
“Come?”
chiese confuso Harry.
“Beh, di
viaggiare nella Via Lattea, di vedere la Terra dallo spazio, cose del
genere…”
“Effettivamente,
no, mai…”
“Io si, lo
faccio spesso. Di andare là fuori, e trovare me stessa. So
che può
sembrare strano, ma io ci penso.” Sorrise verso
l’amico che la guardava.
Harry si sedette
accanto a lei, e la sentì tremare.
“Sei sicura
di sentirti bene? Stai tremando!” disse il riccio preoccupato
posandole una mano sulla fronte.
“In effetti
ho un po’ freddo…”
“E ci credo,
sei bollente! Ti deve essere venuta la febbre!Andiamo, ti
accompagno in camera.”
“E la nostra
serata fuori?” chiese lei piuttosto triste.
“Non ti
preoccupare, la faremo un'altra volta.” Le disse
semplicemente
sorridendo.
Raccolse tutte le
cose, prese per mano Agnese e si avviarono all’albergo.
A quel contatto la
ragazza ebbe un brivido, ma non era dovuto alla febbre.
Harry
accompagnò Agnese in camera delle ragazze e la
lasciò alle loro cure
mentre lui se ne tornava in camera sua rimuginando su quello che era
successo
quella sera, e alle parole che le aveva detto la ragazza e gli venne un
idea, forse
folle, ma doveva tentare, ormai era deciso a tentare ogni cosa.
Così cambiò
percorso e si diresse verso la stanza di Niall e bussò
sonoramente.
Un Niall mezzo
addormentato gli si presentò davanti.
“Harry, che
ci fai qui alle 2 di notte?” chiese il biondo stropicciandosi
gli
occhi.
“Devo
chiederti un favore- solo in quel momento si accorse che dietro alla
sagoma di Niall c’era anche quella di Giorgia che lo guardava
assonnata.-Oh
scusate, non vorrei aver interrotto qualcosa…”
disse malizioso.
“Si, un bel
sogno, Styles!” borbottò la ragazza.
“Non era mia
intenzione, ora posso chiederti quel favore?”
“Si, dimmi
pure.”
“Avrei
bisogno della tua chitarra.”
“NO, NO, NO,
NO E POI NO. TU NON TOCCHERAI LA MIA CHITARRA NEMMENO CON UN DITO,
HAI CAPITO?!” urlò come non mai
l’irlandese, lasciando completamente scioccato
il riccio.
“Che ci
dovresti fare con la sua chitarra…aspetta- aggiunse la mora
come se
avesse avuto un illuminazione, o forse una predizione- non dirmi che
vorresti
dedicare una canzone ad Agnese!” disse con gli occhi che le
brillavano.
“Ora tu mi
spieghi come cavolo hai fatto, sai leggere nel
pensiero?!”domandò
incredulo Harry.
Ma la ragazza
già non lo ascoltava più perché
cercava in tutti i modi di
convincere il suo fidanzato a lasciargli usare la chitarra solo per
questa
volta.
“Oh andiamo,
lasciagliela usare! E’ per una buona causa! Pensa, che grazie
a
lei potrebbe nascere un amore!”
“Pft, amore
o no, io non gliela lascerò usare, la mia chitarra
è sacra, e lui è
impuro.”
“Bene, se la
metti così, allora stanotte puoi anche dormire da
solo…” disse
convinta la ragazza avviandosi fuori dalla stanza a grandi falcate.
“Non farai
sul serio, sai che non gliela posso dare!” disse il biondo
seguendola.
“Fallo per
me! Sai quanto sono fissata per queste cose! Solo per questa volta,
una volta e mai più.”
“Uff-
sbuffò Niall arrendendosi alla volontà della
ragazza. – Ma solo perché
sei tu, e perché adoro vederti felice.”
“Yeeeey!-
urlo la riccia saltando addosso al ragazzo e aggrappandosi come un
koala.-Sei fantastico!” disse poi baciandolo.
“E tu invece
sei una matta, e farai uscire matto anche me.”
“Ehm, ehm
–Si schiarì la voce Harry- Per queste cose ci sono
le camere.”
“Non farmi
cambiare idea sul fatto che ti ho aiutato Styles.- Disse
rimettendosi in piedi e aspettando che il suo ragazzo portasse fuori la
chitarra.- Posso sapere che canzone vorresti cantarle?”
“No,
potresti spifferarle tutto.”
“Ehi! Io non
spiffero niente a nessuno!”
“Beh, sai
come si dice, fidarsi è bene, non fidarsi è
meglio.” Disse il riccio
con un ghigno prendendo poi la chitarra.
“Mi
raccomando, trattala bene. Se la ritrovo anche con un solo graffio,
io…”
“Si, si, lo
so, mi uccidi, decapiti, eccetera, eccetera, grazie mille ad
entrambi, e buona scopata!”
“BUONANOTTE
STYLES!” disse Giorgia facendo finta di non sentire e
avviandosi
verso il letto con il fidanzato, decisa a riprendere quel bel sogno da
dove
l’aveva lasciato.
Quella notte Harry non
dormì nemmeno un secondo, per essere sicuro aver
imparato tutti gli accorsi, ed ogni singola parola della canzone.
La mattina seguente
non ci volle molto a far uscire tutti per un bel giro in
paese, anche perché lui aveva dalla sua parte una Giorgia
versione “fangirling
my OTP”, che sapeva essere piuttosto persuasiva e convincente.
Così,
mentre tutti andavano in giro, lui si era offerto di prendersi cura
della
febbricitante Agnese.
La ragazza dormiva
ancora, cosa che non gli fu molto d’aiuto, come la nottata
in bianco. Infatti si stese al suo fianco, e lentamente, senza che se
ne
accorgesse, finì tra le braccia di Morfeo anche lui.
Il suo viaggio nella
Via Lattea fu interrotto da ripetuti schiaffi sul suo
braccio.
“Avanti
dormiglione svegliati! La malata qui sono io, non cercare
d’invertire i
ruoli!”
“Ancora
cinque minuti mamma!”
“No, cinque
minuti un corno. TU TI SVEGLI ADESSO.” L’ultima
frase fu urlata
talmente forte che per poco non cadde dal letto.
“Suvvia! Un
po’ di delicatezza per un povero ragazzo
addormentato!” disse
mettendosi seduto e passandosi una mano sugli occhi.
“E di
grazie, bello addormentato, posso sapere dove sono gli altri? E
perché tu
sei qui con la chitarra di Niall?”
Solo in quel momento
si ricordò il vero motivo per cui era lì, e
avvampò per
essere stato così stupido da addormentarsi.
Così presa
la chitarra e iniziò a cantare, senza dire una parola prima,
solo la
canzone.
“Can you imagine no love, pride, deep-fried
chicken?
Your best friend always sticking up for you even when I know you're
wrong.
Can you imagine no first dance, freeze dried romance, five-hour phone
conversation?
The best soy latte that you ever had and, me.
But tell me, did the wind sweep you off your feet?
Did you finally get the chance to dance along the light of day?
And head back toward the Milky Way?
Na, na, na, na, na, na, na, na, na, na, na, na
But tell me, did you sail across the sun?
Did you make it to the Milky Way to see the lights all faded?
And that heaven is overrated?
Na, na, na, na, na, na, na, na, na, na, na
But tell me, did you fall for a shooting star,
One without a permanent scar?
And did you miss me while you were looking for yourself?.
And did you miss me while you were looking for yourself?.”
“Io sono innamorato di te, dal primo momento che ti ho visto,
sono
innamorato di te, potrei fare qualunque cosa per te.”
La ragazza lo
guardò stranita.
“Aspetta,
non dirmi che questa è tutta un allucinazione dovuta alla
febbre,
perché mi sembra davvero tutto un sogno.”
Harry le si
avvicinò, e le diede un pizzicotto sul braccio, seguito
subito da
un “Ahi” di lei che però poi sorrise.
“Ok, sono
una persona febbricitante, quindi non ho decisamente il controllo di
me.” Disse appena prima di saltare al collo di Harry ed
iniziare a baciarlo con
passione.
Uno di quei baci
aspettati, voluti ma mai dati, desiderosi di affetto e di
calore. Un bacio passionale, e loro.
“Sei
consapevole che potevi scegliere un giorno migliore per dichiararti?
Ora
come minimo ti verrà la febbre.” disse lei
staccandosi solo un momento per
riprendere fiato.
“La febbre
è niente se adesso posso avere te.” Disse lui
riprendendo a baciarla
con foga, mentre lei non nascondeva un sorriso.
Da quel momento non si
lasciarono più. Battibeccavano, si rispondevano male, si
lanciavano dietro roba, ma bastava uno sguardo per riaccendere la
passione e
portare la pace.
Agnese fu grata a
Giorgia per sempre, e Harry non ringraziò mai abbastanza
Niall per quella benedetta chitarra, che aveva cambiato tutto.
E quando sentivano
dire che “l’amore nasce dall’amore, dalle
amicizie nascono
solo deboli amori”, non sanno se essere d’accordo o
no, perché loro erano stati
amici, ma si erano sempre amati.
Così quando
arrivò il momento di fare il grande passo e chiederle di
sposarlo,
nell’anello ci fece incidere le loro semplici parole:
“Drops of
Jupiter; my skinny love.”
E quando lui glielo
chiese, lei scoppio a piangere, ma disse di sì,
perché era
tutto quello che aveva sempre sognato.
Non si può
dire che “vissero per sempre felici
e contenti.” perché si sa, che ognuno ha i suoi
momenti bui.
Però
vissero felici. E vivere felici è una gran cosa.
Cara Agnese,
dopo due lunghissimi anni, eccoti il tuo capitolo.
Spero solo che non ti
faccia completamente schifo, e spero proprio che sia come tu te lo
aspettavi.
Ti chiedo scusa per averti fatto aspettare così tanto, e ti
voglio far sapere che ti voglio un bene dell'anima,
e ringrazio quel Aslan, la Rowling, e gli inventori dei gdr per averci
fatto incontrare.
Grazie di tutto.
Giorgia.❤
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