Aveva l'abitudine di sorridere quando voleva trattenere il pianto.

di DreamEater
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Aveva l'abitudine di sorridere quando voleva trattenere il pianto,
e spendeva tempo a deglutire le lacrime dentro la gola.
Cercava spesso uno spazio vuoto sul banco
per iniziare a scrivere la sua storia.
Pennarello indelebile e mente aperta,
iniziava a scrivere come se fosse una scrittrice.
Sperava che non se ne accorgesse la maestra,
o l’avrebbe mandata dalla direttrice.
E ogni tanto spuntava una luce dalla finestra!
Era lo squarcio dove passava il sole.
E non dava fastidio quel caldo sulla testa,
in un inverno senza parole.
Ma un giorno, finita la sua storia,
prese il banco e lo portò dall’ insegnante.
E questa sobbalzò dalla gioia
così tanto da farla leggere alle altre.
Era triste ma allegra allo stesso tempo,
la protagonista era un misto di malinconia e felicità.
Raccontava di una ragazza che fermava il tempo,
e che viveva in un’altra realtà.
E sembrava tutta una finzione,
quasi come se non fosse stata lei a scriverla.
Ma quella storia faceva commuovere,
perché alla fine la ragazza moriva.






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