Eccoci dunque giunti a un altro capitolo! Durante il mese di Agosto aggiorneremo con un po’ di lentezza dato che comunque anche noi partiamo e andiamo al mare :P speriamo che anche questo capitolo sia di vostro gradimento!
L’INVITO
Yamamoto rimase in silenzio, fissando i capitani che erano radunati di fronte a lui, non sapeva bene come cominciare il discorso né come spiegare la situazione, ma doveva assolutamente farlo, ne andava della sicurezza di tutti.
«Dunque… immagino vi stiate chiedendo per quale motivo siete stati radunati qui…»
Il Capitano Kyoraku si schiarì appena la tosse, richiamando l’attenzione del vecchio Capitano.
«Yama-jii… prima di qualunque cosa credo di parlare a nome di tutti se chiedo un aggiornamento sullo stato di salute del Capitano Komamura.»
Yamamoto annuì a quelle parole, fissando Kyoraku, aveva ragione, prima di tutto doveva aggiornarli sulla situazione di Komamura, spostò quindi gli occhi sugli altri capitani, annuendo di nuovo.
«Il Capitano Komamura è stato curato dal Capitano Unohana… lascio quindi la parola a lei…»
La donna annuì in rispetto e fece un passo avanti, fissando Yamamoto con espressione seria.
«Sì… il Capitano Komamura ha riportato ferite estremamente gravi… ma ora è fuori pericolo di vita… è stato curato al massimo delle mie possibilità… tuttavia avrà bisogno di molto tempo per rimettersi, credo di non esagerare se dico che forse gli sarà necessario da un periodo di sette mesi a un anno prima della completa guarigione…»
Yamamoto sospirò lievemente, annuendo alle parole della donna, guardandola mentre questa indietreggiava nuovamente, tornando in riga con gli altri Capitani, in attesa ora della sua spiegazione sul motivo di questa convocazione straordinaria.
«Molto bene…»
«Detesto interrompere ma prima che si cominci il discorso ho una cosa da dire, probabilmente collegata a quanto ci sta per comunicare, di conseguenza molto più importante delle condizioni del Capitano Komamura.»
Yamamoto corrugò lievemente la fronte, osservando ora colui che l’aveva interrotto.
Gli altri capitani si voltarono, come lui, verso Mayuri, rimanendo ora in silenzio, in attesa della sua “cosa da dire”.
«La scorsa notte sono stato attaccato… qualcuno è entrato nel Dipartimento di Ricerca e Sviluppo e ha cercato di rubare tutti i dati delle mie ricerche… e questo sconosciuto aveva sia una Zanpakuto che un Bankai… Capitano Yamamoto… vuole gentilmente spiegarci sta succedendo?»
Il tono di Mayuri lasciava ben poco spazio all’immaginazione, era a dir poco seccato da tutto ciò.
Era uno scienziato, e come tale aveva il bisogno quasi viscerale di avere ogni singola informazione, dato che anche il minimo dettaglio poteva rivelarsi non poco importante e, il non essere a conoscenza di tutti i particolari, lo faceva davvero infastidire.
Gli altri capitani, tranne Byakuya e Unohana, trasalirono appena alle parole dello scienziato.
Una Zanpakuto e un Bankai? Cosa diavolo stava succedendo?
I due che rimasero impassibili erano a conoscenza del possedimento di una Zanpakuto e di un Bankai da parte dei loro avversari, dato che una aveva affrontato e sconfitto uno di loro e l’altro aveva rischiato di morire proprio per colpa del Bankai del suo avversario.
Si voltarono quindi, tutti, di nuovo verso Yamamoto, che sospirò e abbassò lo sguardo sul pavimento, annuendo ancora una volta.
«Prima di spiegarvi il motivo… vi annuncio sin da ora che ho intenzione di dichiarare lo stato di massima allerta…» dichiarò il vecchio, facendo sussultare lievemente i Capitani di fronte a lui, tuttavia gli altri rimasero in silenzio, permettendogli di continuare.
«Coloro che vi hanno attaccati o che vi attaccheranno… sono ex-capitani del Seireitei…»
I Capitani, alle parole di Yamamoto, rimasero in silenzio, curiosi di ascoltare il resto della spiegazione del loro Capitano Comandante.
♫♪♫♪ ~ BLEACH MOVIE 2 OST – Feudal Society
«In passato vi erano otto capitani che avevano delle capacità a dir poco eccezionali, svolgevano il loro lavoro con enorme dedizione, io stesso rimasi stupito dalla loro forza e determinazione… tuttavia, dopo un po’ di tempo, notai una cosa terribile… ovvero che, nonostante le loro abilità fossero già incredibilmente potenti, essi continuavano ad allenarsi senza sosta, volevano raggiungere picchi di grandezza sempre più alti, cercavano sempre di più di aumentare la loro potenza distruttiva, quasi provassero una sorta di piacere sadico nel distruggere gli Hollow… mi resi conto forse troppo tardi che se avessero continuato avrebbero potuto persino prendere il sopravvento sul Seireitei… e tentare una rivolta…»
Gli altri Shinigami rimasero in silenzio, ascoltando pazientemente ogni singola parola da parte del loro Comandante.
«Decisi quindi di privarli della loro carica di Capitani e di bandirli dal Seireitei una volta per tutte, esiliandoli sulla terra… costringendoli quindi a mimetizzarsi tra i comuni esseri umani…» Yamamoto sospirò, prima di continuare «Qualche giorno fa ho ricevuto la visita di quello che, tra di loro, è senza dubbio il capitano più forte… Hiroku… egli mi ha comunicato che lui e gli altri hanno osservato per molto tempo il vostro operato… e ha rivelato che tutti loro sono estremamente scontenti dei vostri risultati e sono, di conseguenza, intenzionati più che mai ad uccidervi… così da dimostrare di essere migliori di voi…»
A quelle parole Ukitake fece un passo avanti, scuotendo la testa.
«Genryūsai-dono… chi sono loro per poterci definire inadatti al nostro attuale ruolo? È dunque per loro che lei ha intenzione di dichiarare lo stato di massima allerta?»
Yamamoto annuì alla domanda di Ukitake.
«Esattamente… sono avversari molto pericolosi… vi basti pensare a come hanno ridotto il Capitano Komamura… e a ciò che è successo al Capitano Kuchiki…»
Byakuya, a quelle parole, sussultò impercettibilmente, prima di abbassare appena lo sguardo.
Era vero, era stato quasi ucciso dal Bankai di Hideaki, non poteva negarlo, tuttavia…
La voce di Yamamoto lo riportò alla realtà, facendo tornare i suoi occhi sulla figura del vecchio rimase in silenzio, attendendo gli ordini.
«Dunque… da adesso in poi vi chiedo di fare molta attenzione a come vi muovete… è ovvio che dovrete cercarli e sconfiggerli, dato che loro faranno lo stesso… ma cercate di essere molto cauti… sono stato abbastanza chiaro?»
Tutti annuirono, non c’era sicuramente altro da aggiungere.
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*°*°*
Byakuya, dopo la riunione, si diresse silenziosamente verso casa, camminando lentamente per non rischiare di aprire nuovamente le sue ferite.
Non appena arrivò vide Rukia corrergli immediatamente incontro.
«Nii-sama… come...»
«Sto bene… la ferita ha bisogno di ancora un paio di giorni per guarire completamente, ma me la caverò…» la interruppe lui.
Rukia, a quelle parole, sorrise sollevata e annuì, in tutta risposta Byakuya si congedò da lei, dicendo di essere stanco e di aver bisogno di riposo.
Ma nel suo cuore sapeva che era solo una scusa per allontanarsi dalla sorella e starsene per un po’ di tempo da solo.
Entrò nella sua stanza, lasciando il preciso ordine di non essere disturbato per nessun motivo.
♫♪♫♪ ~ BLEACH OST 3 – Soundscape To Ardor
Lentamente si stese sul letto, decidendo comunque di concedere il dovuto riposo al suo corpo, non volendosi sforzare troppo e rischiare di peggiorare la sua attualmente precaria situazione.
I suoi occhi, tuttavia, rimasero aperti a fissare il soffitto, le parole di Yamamoto continuavano a ronzargli in testa.
Aveva rischiato davvero di morire, il Bankai di Hideaki era di una potenza incredibile, mai prima d’ora si era ritrovato a dover affrontare avversari così forti.
Tuttavia la domanda che al momento gli stava prepotentemente perforando la testa era un’altra.
Per quale motivo aveva rischiato così tanto solo per salvare quella ragazza?
Sì, era senza ombra di dubbio uno Shinigami e, come tale, il suo compito era quello di proteggere gli esseri umani, ma era davvero questa la sua unica ragione?
Ricordava perfettamente cosa era successo quando Hideaki aveva lanciato il suo Bankai in direzione della ragazza.
Aveva agito d’istinto.
Non era assolutamente da lui agire d’istinto e preoccuparsi solo ed esclusivamente di un’altra persona oltre che di sé stesso.
Perfino contro l’espada Zommari, nonostante fosse preoccupato per sua sorella, era riuscito a mantenere la calma e agire razionalmente, comportandosi in modo tale da riuscire, durante il combattimento, a difendere sia sé stesso che lei.
Perché allora con quella ragazza non è stato possibile?
Si era preoccupato solo della salvezza di lei, senza preoccuparsi minimamente della sua stessa vita.
Un errore quasi madornale da parte sua, poco ma sicuro.
Sospirò pesantemente, con gli occhi ancora immobili sul soffitto, senza trovare nessuna risposta alle sue fin troppo insistenti domande.
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*°*°*
«Allora Kisuke, cosa ne pensi?»
A quella semplicedomanda un sospiro non tardò ad arrivare in risposta.
«Yoruichi-San… credo che questa faccenda sia più complicata del previsto…»
Yoruichi Shihoin e Kisuke Urahara erano intenti a discutere, presso il negozio di quest’ultimo, riguardo a ciò che gli aveva comunicato Rukia Kuchiki.
Byakuya che si faceva sconfiggere così facilmente non era certo cosa da poco.
Tuttavia non sapevano ancora nulla di ciò che stava realmente accadento, entrambi avevano percepito l’incredibile Reiatsu di Hideaki ma non erano arrivati in tempo, riuscirono solo a vedere Rukia scomparire con lo Shunpo e una ragazza allontanarsi dal parco di Karakura.
Ricordavano poi la visita della sorella di Byakuya, che chiese loro se avevano qualche informazione riguardo appunto l’uomo che aveva quasi ucciso suo fratello, ma entrambi non seppero davvero cosa rispondere.
Urahara sospirò lievemente, scuotendo la testa.
«Secondo quanto ci ha comunicato Kuchiki-san, l’avversario di suo fratello è riuscito a ridurlo in fin di vita…»
A quelle parole Yoruichi sospirò pesantemente.
«Se il piccolo Byakuya è stato sconfitto a quel modo, significa che non dobbiamo sottovalutare queste persone…»
Sul tavolo che li divideva erano poggiate due tazze di the, ma nessuno dei due sembrava avere alcuna intenzione di bere, entrambi erano preoccupati, e soprattutto erano estremamente frustrati dal fatto che non sapevano assolutamente nulla dell’attuale situazione.
Improvvisamente Yoruichi si alzò da terra mentre Kisuke la seguì con lo sguardo.
«Che ne dici di fare due passi? Chissà, magari tornare sul luogo dello scontro potrebbe fornirci qualche indizio al riguardo…»
Urahara increspò le labbra in un piccolo sorriso, prima di alzarsi anche lui.
«Non ti smentisci mai, ex-capitano delle Forze Speciali…»
Yoruichi si lasciò scappare un lieve ghigno divertito prima di voltarsi, dando le spalle all’uomo e aprendo la porta sul retro che li avrebbe condotti all’esterno.
«Finiscila di dire idiozie… piuttosto, hai comunicato alla Soul Society quel poco che abbiamo scoperto?»
Urahara mosse qualche passo, raggiungendo l’amica e annuendo alle sue parole, assieme alla donna entrambi uscirono fuori dal negozio, guardandosi attorno.
«Certo, esattamente tre ore fa! Anche se brevi quei picchi di Reiatsu erano ben percepibili… non so bene cosa sta succedendo ma queste non sono certamente cose da lasciare inosservate…»
Non erano riusciti a scoprire altro, ma questo non aveva impedito ad Urahara di informare la Soul Society al riguardo.
Nonostante tutto, aveva ancora qualche contatto all’interno del Dipartimento di Ricerca e Sviluppo quindi non gli era stato difficile inviare quel messaggio.
Inoltre, con la sconfitta di Aizen, l’intero Gotei 13 poteva chiudere un occhio sulle passate azioni di Kisuke Urahara e Yoruichi Shihoin.
I due raggiunsero l’entrata principale del negozio, si fermarono per un istante per definire le ultime cose prima di iniziare nuovamente a dirigersi verso il parco di Karakura.
Tuttavia appena fuori dalla proprietà, entrambi trasalirono appena alla figura che gli si parò davanti.
Una ragazza dai capelli biondi raccolti in una lunga coda alta e gli occhi azzurri stava sorridendo gentilmente e allegra ai due che le si erano fermati rimanendo ad osservarla.
I suoi abiti entravano in perfetta contraddizione col suo volto quasi fanciullesco.
L’aderente corpetto di pelle metteva perfettamente in risalto il petto di lei, lasciando non poco spazio all’immaginazione, mentre la quasi inesistente minigonna nera lasciava completamente libere le sue lunghe e atletiche gambe, e i lunghi stivali andavano a completare un look non esattamente sobrio. In vita, appesa ad un grosso cinturone, vi era una katana dall’elsa viola riposta con attenzione nel suo fodero nero.
«Shihoin Yoruichi e Urahara Kisuke… rispettivamente ex-capitani della Seconda e della Dodicesima Brigata, dico bene?»
A quelle parole, la mano di Urahara andò lentamente a serrarsi attorno al manico del suo bastone da passeggio, all’interno del quale era celata Benihime, la sua Zanpakuto.
Non aveva intenzione di abbassare la guardia, non dopo ciò che aveva saputo di quello che era successo a Byakuya.
La sconosciuta, nel notare le azioni di Kisuke, scosse la testa e alzò le mani, quasi in segno di resa.
«Tranquilli… sono qui solo per inoltrarvi una richiesta.»
Yoruichi portò le braccia sotto il seno, incrociandole e lasciando fissi su quella ragazza i suoi particolari occhi dorati, non nascondendo la sua diffidenza, il solo tono che aveva usato quella sconosciuta non lo convinceva affatto, sembrava gentile, ma dietro quella gentilezza pareva celarsi una malignità quasi del tutto insospettabile.
Fu Urahara a prendere la parola.
«Allora signorina… com’è che ti chiami?»
Il tono dell’uomo rimaneva sempre molto frivolo, non lasciando quindi intuire i suoi pensieri o emozioni.
«Il mio nome è Setsuko.»
La ragazza sembrava apparire piuttosto allegra e solare agli occhi dei due, tuttavia nessuno degli ex-capitani si lasciò ingannare da quel tono piuttosto rilassato, entrambi non riuscivano ad eliminare quel tremendo presentimento che ormai si era celato in loro.
Nonostante la gentilezza nella tonalità di voce di lei, qualcosa sembrava non quadrare.
«Oh, molto bene signorina Setsuko… hai detto che sei qui per inoltrarci una richiesta… di che si tratta?»
Setsuko sorrise di nuovo, annuendo, prima di incrociare le braccia sotto al prosperoso seno contenuto dal corpetto.
«Giusto… voi due siete ex-capitani, è un dato di fatto! Quindi… Che ne direste di unirvi a noi?»
La ragazza sorrise gentile mentre osservava i suoi interlocutori osservarla quasi confusa, lei ridacchiò, scuotendo la testa.
«Avete ragione, scusatemi… se vi faccio solo la domanda senza spiegarvi la situazione non potete capire…»
La giovane, quindi, iniziò a raccontare ad Urahara e Yoruichi del loro piano e della loro scontentezza riguardo i nuovi Capitani del Seireitei e del loro deplorevole comportamento contro Aizen.
A quel racconto i due ex-capitani rimasero del tutto impassibili, ascoltando in silenzio tutte le spiegazioni di Setsuko.
Alla fine di tutto, la ragazza dai lunghi capelli biondi ridacchiò e osservò gentile i due davanti a lei.
«Bene… ora vi ho informati di tutto… dunque… vi unirete a noi?»
Gli occhi di Setsuko sembravano essere ricolmi di speranza una volta posta quella domanda, quasi aspettasse delle caramelle come una bambina.
Urahara rimase in silenzio, fissando serio la ragazza di fronte a lui, ecco dunque il motivo per cui Byakuya era stato sconfitto, aveva affrontato un ex-capitano del Seireitei.
Kisuke sussultò lievemente non appena sentì Yoruichi, accanto a lui, sospirare quasi scocciata.
«Sei venuta fin qui per inoltrarci quest’assurda proposta?»
Setsuko sembrò imbronciarsi a quelle parole, emise un leggero sbuffo, sembrando davvero una bambina contrariata e offesa.
«Non è assurda! Siete stati banditi dal posto che era vostro di diritto! Non vi fa rabbia la cosa?!»
Urahara scosse la testa alle parole della ragazza di fronte a lui, portando una mano sul cappello e fissando da sotto di esso Setsuko con occhi estremamente seri.
«Signorina Setsuko… purtroppo abbiamo trasgredito alle leggi della Soul Society, leggi rigide forse ma che non dovevano essere messe in discussione… con che coraggio potremmo ripresentarci li, a reclamare un ruolo che non è più nostro?»
A quelle parole la ragazza, da sorridente che era, sembrò quasi incupirsi completamente, lasciò cadere le braccia lungo i fianchi, mentre gli occhi ora assunsero un’espressione quasi glaciale.
«Ho capito, quindi il vostro è un rifiuto categorico…»
Non appena pronunciata quella frase, una potente Reiatsu investì i corpi di Yoruichi e Urahara, facendoli trasalire.
«Kisuke!»
Urahara estrasse prontamente Benihime dal suo bastone, ecco quindi il motivo del suo pessimo presentimento, quella ragazza sembrava innocente ma, all’interno, sembrava quasi celarsi un vero e proprio demonio.
«Se non volete allearvi con noi, non ho quindi altra scelta se non quella di considerarvi una minaccia…»
Yoruichi nel sentire quella terribile Reiatsu digrignò i denti, preparandosi immediatamente al combattimento, ma subito sussultò pesantemente a ciò che avvertì un attimo dopo.
Altre due potenti Reiatsu si erano scatenate esattamente nei pressi del parco e del fiume di Karakura, complicando così la situazione.
L’ex-capitano delle Forze Speciali si voltò immediatamente verso Urahara.
«Kisuke, va! A lei ci penso io!» ordinò categorica.
Urahara sorrise e annuì, sicuro più che mai delle potenzialità della donna, e in un attimo svanì con uno Shunpo, lasciando quindi Yoruichi da sola contro Setsuko.
La donna fissò quindi seria il suo avversario, mentre la ragazza dai capelli biondi sorrideva divertita, sicura di sé.
Yoruichi quasi ringhiò, posizionandosi, pronta a combattere.
«Non permetterò che questa pazzia vada oltre…»
Setsuko ridacchiò maligna alle parole della donna, incrociando nuovamente le braccia sotto al seno.
«Shihoin Yoruichi… sei pronta a morire?»
A quelle parole Yoruichi sorrise di rimando, sicura anche lei delle sue potenzialità.
«Non userei con così tanta sicurezza queste parole, se fossi in te…»
«Molto bene… allora sono pronta a dimostrarti che le mie non sono solo parole!»
In un attimo la ragazza sfoderò immediatamente la sua Zanpakuto, pronta a combattere.
Yoruichi non si lasciò impressionare, utilizzò subito uno Shunpo e si portò quindi dietro al suo avversario con l’intento di colpirla con un calcio.
*°*°*
Rukia sbuffò scocciata, erano ore che ormai girava per Karakura cercando di trovare Kimiko.
Aveva promesso alla ragazza che le avrebbe comunicato le condizioni di suo fratello, ma era più facile a dirsi che a farsi, contrariamente a Byakuya lei non sapeva dove abitasse Kimiko, e cercarla per tutta la città era come cercare un ago in un pagliaio.
Sussultò quando vide, finalmente, la ragazza uscire dal supermercato.
Cominciò quindi a seguirla silenziosamente, con l’intento di scoprire dove abitasse.
Non appena raggiunse la sua abitazione Kimiko sbuffò scocciata.
«Avete il vizio di pedinare le persone, voi Shinigami?»
Rukia sussultò, capendo che si stava riferendo a lei uscì quindi allo scoperto, sospirando pesantemente.
«Se non usciamo allo scoperto è solo per evitare di farti apparire una pazza… dato che solo tu e pochissimi altri sono in grado di vederci…»
Kimiko a quelle parole inarcò un sopracciglio prima di portare l’indice alle labbra, pensando effettivamente alle parole della Shinigami.
«Beh… sì non hai tutti i torti… in effetti se mi vedessero parlare da sola mi prenderebbero sicuramente per pazza…»
Rukia sospirò sconsolata, scuotendo la testa.
«È decisamente peggio di Ichigo questa ragazza…»
La Shinigami scosse la testa, tornando a fissare la ragazza di fronte a lei.
«Ad ogni modo… mi avevi chiesto di farti sapere le condizioni di mio fratello…»
Kimiko a quelle parole sussultò pesantemente, avvicinandosi subito alla Shinigami e afferrando preoccupata una mano di lei, facendo confondere Rukia per via del suo strano comportamento.
«Come sta…?»
Rukia rimase in silenzio per qualche momento, stupita dal tono estremamente preoccupato della ragazza, si lasciò scappare quasi un mezzo sorriso, e scosse la testa lievemente.
«Sta bene… non preoccuparti… ha solo bisogno di qualche giorno di riposo…»
*°*°*
♫♪♫♪ ~ BLEACH MOVIE 2 OST – Encirclement Battle
«Aaaaah…!»
Yoruichi andò a schiantarsi contro un muro sulla destra, gemendo di puro dolore. Aveva riportato diverse ferite alla schiena, alle spalle e agli arti.
Cercò di rialzarsi ma digrignò i denti quando si accorse che il suo corpo non faceva altro che tremare per via del troppo sforzo e del troppo dolore.
Iniziava seriamente ad accusare la stanchezza della battaglia, ma ciò che la irritava davvero era il fatto che Setsuko era ancora illesa, e la osservava divertita.
«Allora, tutto qui?»
La ragazza mosse qualche passo in avanti mentre Yoruichi si risollevò a fatica sulle sue gambe, ansimando pesantemente mentre il suo corpo era scosso da vari tremori.
«Come diavolo fa? Non riesco a leggere i suoi movimenti…»
Setsuko ridacchiò divertita e si leccò le labbra, pronta a porre fine a quella fin troppo facile battaglia.
«Addio, ex-capitano della Seconda Brigata…»
Prima che potesse fare qualsiasi cosa, venne letteralmente travolta da qualcosa che la fece schiantare al muro opposto a quello distrutto precedentemente da Yoruichi.
«Tu…?»
Qualcuno aveva appena salvato Yoruichi da morte certa.
Setsuko si staccò dal muro contro il quale si era schiantata, constatando successivamente che non era stata travolta da qualcosa, ma bensì colpita con un calcio da qualcuno.
«Come hai osato intrometterti…?!»
Una figura minuta vestita con un haori bianco, con i capelli corti e solo due trecce con attaccati due anelli alle estremità ora fissava seriosa la ragazza che ricambiava il suo sguardo serio con uno estremamente furente.
Yoruichi osservava stupita il kanji del numero due sulla schiena della donna di fronte a lei…
Soi Fon…
L’aveva appena appena salvata da morte certa.
«Sembra che io abbia fatto in tempo, Yoruichi-sama…»
Formale come sempre, Soi Fon concentrò tutta la sua attenzione sulla ragazza che aveva colpito e che stava avanzando verso di lei.
«Capitano della Seconda Brigata e attuale leader delle Forze Speciali… Soi Fon! Te la farò pagare per ciò che hai fatto…»
I sottili occhi di Soi Fon sembrarono scrutare il suo avversario con una precisione quasi maniacale.
Yoruichi ringhiò furente, scuotendo la testa.
«Soi Fon… vattene! Non hai speranza di…?»
«Yoruichi-sama, la smetta!»
Soi Fon interruppe bruscamente la donna alle sue spalle, la quale sgranò gli occhi quasi impressionata.
«Sono qui per compiere il mio dovere… questi ribelli, il Capitano Comandante Yamamoto ci ha mandati qui nel mondo terreno per occuparcene!»
Setsuko ridacchiò e si leccò le labbra alle parole del Capitano di fronte a lei, la ragazza, ormai ripresasi dalla furia iniziale, sembrava essere nuovamente divertita dalla situazione.
Yoruichi, di rimando, sussultò appena alle sue parole, osservando la schiena della sua attuale salvatrice preoccupata.
«Occuparvene? Chi altro c’è assieme a te, Soi Fon?»
Soi Fon a quella domanda estrasse quindi la sua Zanpakuto dal fodero tenuto sulla schiena, fissando glaciale il suo ormai prossimo avversario, determinata più che mai a sconfiggerla.
«Non importa chi altro sia venuto qui con me… la prego solo di non interferire e di osservare…»
Setsuko osservò tranquillamente la Shinigami di fronte a lei, di nuovo sicura delle sue capacità e sicura che il suo prossimo scontro sarebbe stato, forse, ancora più facile del precedente.
«Yoruichi-sama… osservi progressi che ho ottenuto in quest’ultimo secolo!» ringhiò l’attuale Capitano delle Forze speciali prima di effettuare la sua prima mossa.
«Jinteki Shakusetsu… Suzumebachi!»
Il guanto artigliato color nero e oro comparve sul suo braccio destro ma Setsuko non sembrava esserne minimamente impensierita.
La ragazza ghignò nuovamente, mantenendo le braccia incrociate sul petto e annuendo alla Shinigami.
«Si, credo che sarà altrettanto divertente ucciderti…»
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