Russava troppo per essere una fanciulla. Un essere così angelico, poi."Eppure
è così nobile, dolce e carina…! Ma che importa in fondo? Ah, Akane- chan! Ogni
notte mi tieni tra le tue braccia. Ogni notte mi stringi a te. Ma mi
stringeresti ancora in questo modo se sapessi chi sono in realtà?"Era tardi e
non riusciva a smettere di fantasticare. Ormai erano giorni che non faceva
altro… "Devo smetterla…"Pi-chan si accoccolò più vicino ad Akane. Faceva freddo
quella sera. La pioggia non aveva cessato di battere sopra la città nemmeno
quella notte. Gli piaceva quel gocciolio regolare. Era l’unica cosa a cullarlo
dolcemente nel sonno prima del dolce viso di Akane."Ryoga, stai diventando una
femminuccia! Colpa di questo tempaccio... ", pensò scuotendo la testolina
pelosa.Chiuse gli occhi e inspirò a fondo, cercando di farsi trasportare dal
rumore della pioggia battente, ma il profumo inebriante delle lenzuola di lino e
di Akane lo portarono tra le braccia di Morfeo ancor prima delle sue
speranze.
Click.
"Cosa è stato?"
Le orecchie si mossero nella direzione da cui proveniva il rumore.
Ormai era sveglio e i sensi erano tutti in allerta.
Silenzio.
Altro rumore.
C’era qualcuno, ora ne era completamente certo.
Passi felpati che si avvicinavano…
Aprì gli occhi e sbucò fuori dalle coperte, ma l’ultima cosa che riuscì a
vedere fu solo una mano che lo afferrava per il foulard maculato.
- Iiiiiiiiiiiih! Ih! Iiiiihg!! Iiii!!!!
"Akane, svegliati! Svegliati, ti prego! Aiuto Akane!"
-Iiiiih! Iiih! Iiih!
"Akaneee!!!"
Ryoga avrebbe voluto urlare, ma in quel momento era solo
uno stupido porcellino nero incapace di fare qualcosa. Si dimenava grugnendo il
più rumorosamente possibile, ma riuscì solo ad ottenere un -Mmmh…- da parte di
Akane, che si girò lentamente dandogli le spalle. Dopo un attimo si sentì di
nuovo un russare regolare.
Gli occhi a palla gli si riempirono improvvisamente di lacrimoni. Era
spacciato.
Ma prima che potesse pensare altro era già sospeso nel vuoto e nella notte e
ben presto si ritrovò sbattuto sulle fredde pietre del giardino.
La pioggia era passata e la luna piena risplendeva nel cielo terso e la sua
luce ricadeva sul volto del suo aggressore.
-Ma allora sei proprio un pervertito eh, Ryoga?- Ranma gli schiacciava la
testa con un piede ora; riusciva solo a sentire i battiti del cuore pulsargli in
testa- Approfittare dell’ingenuità della povera Akane per dormire nel suo letto.
Schifoso maiale! Quante volte ti ho detto di non servirti di quella faccia da
maialino per i tuoi luridi scopi?
E con un calcio scaraventò il porcellino nel laghetto vicino.
-La prossima volta che ti azzardi, giuro che te la farò pagare, Ryoga!
Pi-chan sbattendosi affannosamente nell’acqua riuscì faticosamente a trovare
la salvezza, ma dopo aver tirato un sospiro di sollievo un odio cieco lo
pervase.
"Ranma, maledetto!"
I suoi occhi luccicavano.
Poi guardò la luna e la tristezza riprese il suo posto nel cuore.
"Akane…"
Restò così tutta la notte, a scrutare il cielo e pensando se non era davvero
meglio dirle la verità.
Si sarebbe arrabbiata? Sì che lo sarebbe stato… L’aveva ingannata e lei non
gliel’avrebbe perdonato. Ma per quanto poteva continuare così? Gli sembrava di
impazzire! E Ranma… La rabbia gli rimontò dentro come un fuoco infernale. Lui
non la merita!
Quella notte passò lenta e fredda, tra le paure e le insicurezze di un
giovane innamorato.
"Chissà, prima o poi…", disse a se stesso alla fine. "Meglio tornare dentro,
la dolce Akane potrebbe svegliarsi tra un po’.".
E così il porcellino d’India corse di nuovo dentro casa Tendo. Era ormai
l’alba, e un altro giorno da dover affrontare…