Avvertimento: Questo capitolo contiene una scena abbastanza
“spinta” (= violenza sessuale). Naturalmente ho
cercato di renderla meno esplicita possibile (anche per evitare di
mettere il rating rosso), ma mi sembra comunque giusto avvisarvi in
anticipo. Spero di non turbare nessuno XD
Cercai di afferrare la balestra, ma la gamba cedette sotto il mio peso
e crollai a terra in ginocchio.
-Che cazzo succede?- ansimai, mentre sentivo l’arto perdere
sensibilità e irrigidirsi. Rory mi fissò
preoccupata, portando la punta della freccetta vicino al naso.
Megan si guardò attorno, cercando di individuare da dove
provenisse la risata, imitata da Katniss e Thresh, anche se mi
sembravano tutti e tre in difficoltà.
- Temo sia avvelenata- osservò Yules, indicando la freccetta
che Rory teneva in mano.
- Infatti è così- rispose la mia ragazza con voce
tremante – E’ un veleno paralizzante…
attacca i muscoli e le articolazioni…- frugò
nervosamente negli zaini, alla ricerca di una possibile cura, ma dopo
un po’ gettò a terra l’ultimo zaino con
un gesto di stizza – Maledizione non abbiamo un antidoto!
- Quanto mi rimane?- domandai ansimante, mentre sentivo il veleno
passare alla gamba sana.
- Il mio veleno agisce completamente in un’ora- rispose la
voce di Meyer, risuonando tra gli alberi – In trenta minuti
ti immobilizzerà completamente. Dopodiché,
inizierà ad attaccare le tue funzioni vitali. Considerando
la tua stazza potresti anche avere la fortuna che l’effetto
tardi di qualche minuto, ma se non trovi l’antidoto giusto
sei comunque spacciata!
Katniss scoccò una freccia, ma la risatina della nostra
nemica fece capire che il dardo non era andato a segno.
Improvvisamente, però, udimmo Meyer imprecare e, pochi
istanti dopo, due voci poco rassicuranti ci fecero gelare il sangue
nelle vene.
- Balthor ed Heles!- gridò allarmato Yules – E
adesso cosa facciamo?
Thresh si guardò rapidamente intorno, poi costrinse Katniss
ad abbassare l’arco: - Andate.
- Cosa?- si stupì il nostro Giudice di Gara –
Thresh che stai…
- Ho detto andate!- insistette lui – Aiutate Rhyan a
camminare e scappate. Siete troppo provate dal passaggio nel deserto
per affrontarli. Li terrò occupati io.
Cercammo di protestare, ma il ragazzo fu irremovibile: - Sbrigatevi,
non c’è tempo!
Katniss sospirò, poi, aiutata da Megan, mi fece alzare in
piedi e mettere un braccio attorno alle sue spalle: - Dio, quanto pesi…
Rory gettò uno sguardo triste a Thresh, il quale, dopo
essersi illuminato, tirò fuori una catenina d’oro
con un ciondolo e gliela porse: - Per favore, se riesci a sopravvivere,
dallo a Meadow.
Rory annuì, con le lacrime agli occhi, poi, dopo essersi
messa in tasca la catenina, iniziò a correre insieme a Yules
attraverso gli alberi. Cercando di andare il più veloce
possibile, li seguii, appoggiata a Katniss e Megan.
Ebbi il tempo di girarmi per guardare un’ultima volta Thresh,
che veniva raggiunto dai due Favoriti, poi il rumore secco delle armi
mi costrinse a voltarmi e proseguire.
Una decina di minuti dopo, un cannone sparò.
Ci volle almeno un quarto d’ora prima di arrivare alle tanto
sospirate grotte. Quando ne raggiungemmo una sufficientemente nascosta,
avevo entrambe le gambe immobilizzate.
- Andate a sistemare gli zaini dentro- ordinò Katniss a Rory
e Yules – Noi vediamo di trovare qualcosa di utile per il
veleno.
Lei e Megan mi fecero sedere, appoggiandomi con la schiena contro la
parete esterna della grotta. Erano entrambe sudate e ansimanti.
- Non me siento più le sspalle!- si lamentò
Megan, stirandosi con una smorfia – E’ stato anche
peggio de attraverrsare el desserto!
- Beh, scusa tanto- borbottai offesa – Cosa ti aspettavi, una
persona di un metro e ottanta non può essere una piuma!
Megan mi lanciò un’occhiataccia e Rory, uscita
dalla caverna, mormorò in tono di rimprovero: -
Però potresti almeno ringraziare, Rhyan.
Alzai gli occhi al cielo, poi dissi semplicemente: - Grazie, Katniss.
- A la mierda!- sibilò Megan, voltandosi offesa verso il
bosco che ci circondava.
Rory scosse la testa, poi si rivolse a Katniss, intenta ad ispezionare
il terreno: - Dovresti curarti quel taglio. Potresti fare infezione.
La ragazza si osservò distrattamente il braccio e diede
un’alzata di spalle, ma Rory fu irremovibile.
Yules portò fuori il kit di Pronto Soccorso e Katniss, dopo
aver sorriso, iniziò a medicarsi da sola.
Gettai un’occhiata scocciata alle mie gambe paralizzate e
tolsi la fasciatura con la quale avevo cercato di contenere la
diffusione del veleno. Non era servita a nulla.
- Dobbiamo dividerci i compiti- disse il nostro giudice, una volta che
ebbe finito di bendarsi il braccio – Io proverò a
dare un’occhiata in giro, cercando di tenere lontani
eventuali nemici.
- Vengo con te- decise Yules, prima che Megan potesse protestare
– Sono stufo di star qui con le mani in mano.
- Bene- rispose Katniss – Megan e Rory, una di voi potrebbe
cercare delle erbe che riescano perlomeno a rallentare
l’avvelenamento. L’altra è meglio che
resti qui.
- D’accordo- rispose Rory, dirigendosi verso un punto in cui
la vegetazione era più fitta – Ho letto alcune
cose utili prima di entrare nell’Arena. Spero solo di trovare
quello che cerco…
Voleva mostrarsi tranquilla, anche se le tremava la voce. Non sarebbe
mai riuscita a stare ferma accanto a me mentre agonizzavo e, forse, non
si fidava ancora del tutto della nostra alleata, che avrebbe benissimo
potuto cogliere l’occasione per abbandonarci. E poi doveva
essere sconvolta per la faccenda di Thresh. Chissà per chi
era suonato il colpo di cannone?
Megan sbuffò e sedette su una pietra poco distante da me,
osservandomi con la coda dell’occhio, un po’
accigliata.
Forse avrei dovuto scusarmi per prima, ma ero troppo impegnata ad
imprecare per via del veleno, che stava lentamente superando il mio
bacino.
Una decina di minuti dopo, Rory era appena ripartita alla ricerca di
altre erbe mediche, dopo aver provato a coprirmi la puntura con una
foglia, e non avevamo ancora notizie di Katniss e Yules.
La cosa positiva era che non si erano più sentiti colpi di
cannone, anche se non avevo nemmeno la forza per rassicurarmi.
Il mio corpo era completamente paralizzato dalla testa ai piedi,
riuscivo a malapena a parlare e battere le ciglia. Per di
più, avevo iniziato ad essere scossa dai brividi, il che
significava che mi stava salendo la febbre.
Megan si inginocchiò accanto a me, mi posò la
mano sulla fronte e si morse il labbro inferiore con aria poco
rassicurante.
Biascicai qualcosa di incomprensibile e lei, dopo essersi guardata
attorno, sospirò: - Quell’erba non serve a nulla.
Te ssierve uno ssponsor.
La fissai con aria interrogativa, mentre si toglieva la giacca e la
posava a terra.
- Co…sa…fa…i?- sillabai a fatica.
Lei evitò il mio sguardo e fece un respiro profondo: -
Torrno ssubito. Vado… vado un ssecondo alla
cascatta…
Si sfiorò nervosamente la spallina della canotta nera che
indossava e solo allora intuii che cosa volesse fare: -
Me…gan?
- Torno ssubito- mormorò con voce rotta. Pareva che fosse
sul punto di mettersi a piangere.
Con uno sforzo immane, provai ad afferrarle la mano, ma riuscii appena
a muovere le dita: - No…
I suoi occhi nocciola si spostarono di scatto verso di me. Erano lucidi.
- Vuoi quello ssponsor o no?- domandò con veemenza, cercando
di mascherare un po’ la voce incrinata con un tono
aggressivo. Mi guardò poi con aria supplicante, mormorando
appena: - Non renderrmi le cosse più difficili…
Emisi un gemito, mentre la gola mi si bloccava, e non potei far altro
che osservarla allontanarsi, mentre la testa cominciava a girarmi
forte. In quegli infernali cinque minuti ebbi allucinazioni di ogni
tipo, fino a quando due occhi- che mi ricordavano vagamente quelli di
Rory- comparvero all’interno della mia visuale. Un istante
dopo persi i sensi.
Quando ripresi conoscenza, mi ritrovai adagiata su un fianco, nel punto
esatto in cui ero svenuta.
- Si sta riprendendo!
Cercai a fatica di individuare la persona che aveva parlato e, subito
dopo, le labbra di Rory si posarono sulla mia fronte: - Rhyan, mi senti?
Con un grugnito provai ad alzarmi, ma fu necessario
l’intervento di Katniss –ehi, da dove era spuntata
fuori?- per rimettermi seduta.
Emisi un profondo respiro e mi guardai attorno: il nostro Giudice mi
teneva ferma per le spalle, impedendomi di cadere, accanto a lei Rory
mi fissava sorridendo.
- Cos’è successo?
Rory mi abbracciò e mostrò un piccolo paracadute
d’argento, che riconobbi all’istante come uno
sponsor: - Abbiamo almeno tre siringhe di antidoto a disposizione. Nym
ci ha anche scritto un bigliettino con le istruzioni. Perché
il veleno venga completamente neutralizzato ci vogliono due giorni, ma
almeno ora sei fuori pericolo. L’unica cosa: non dovrai
assolutamente agitarti. I nervi tesi ti provocheranno la paralisi
immediata, è uno degli effetti della tossina. Fino a quando
non l’avrai completamente smaltita dovrai restare
assolutamente calma. Oh, ed evita di appoggiarti troppo alla gamba
punta.
Niente agitazione? Mmmh, ero nei guai…
- Dov’è Yules?-domandai.
Katniss si guardò attorno: - E’ appena ripartito
in esplorazione. Comunque non abbiamo ancora trovato pericoli qua in
giro.
Annuii, alzando poi lo sguardo e vedendo Megan che mi fissava in
silenzio, in piedi e a braccia conserte. I suoi capelli erano
visibilmente umidi.
Katniss mi aiutò ad alzarmi e mi portò
all’interno della grotta: - E’ meglio che stai qui
dentro e ti riposi. Io e Rory andremo in avanscoperta per la prossima
mezz’ora. Poi si darà il cambio con Megan.
Sbuffai un po’ dentro di me, al pensiero di ritrovarmi da
sola con lei, ma poi pensai a quello che aveva fatto e mi sentii un
po’ in colpa. Non mi sarei mai aspettata che si spingesse a
tanto per aiutarmi, forse l’avevo giudicata male.
Mi sedetti su un masso e sospirai. Rory mi abbracciò di
nuovo, mi baciò ed uscì dalla caverna insieme a
Katniss. Megan mi lanciò un’occhiata torva e si
mise a camminare avanti e indietro nervosamente.
Passammo diversi minuti in silenzio, durante i quali mi scervellai per
trovare un argomento di conversazione. Infine, non riuscii
più a trattenermi e sparai la domanda che più mi
assillava: - L’hai fatto davvero?
Lei mi guardò appena, con la testa bassa: - Fatto cosa?
- Ma dai, che tono poco convincente!- esclamai, beccandomi
un’occhiataccia- Sai bene cosa intendo.
Le sue mani si serrarono istintivamente sulle maniche della sua giacca
nera: - Io… ssarei stata una vigliacca sse non avessi fatto
nulla… io… tu avevi bissogno de lo
ssponsor… era un giusto sscambio. Il prezzo… il
pagamiento era equo. Quando non hai più arrmi a
disposizione, un bel corpo puede ser una potentissima arrma…
y ho pensatto que tra el pubblico doveva esserrci per forza qualcuno
che avrebbe… apprezzato uno…
un’esibissione…
Ebbe un singulto, mentre si passava nervosamente i palmi delle mani
sulle braccia.
Mi sentii uno schifo: okay, non era proprio il massimo della simpatia e
dava parecchio sui nervi con quel suo modo di fare altezzoso.
Però… ciò che aveva fatto per me era
davvero tanto, troppo, per passarci sopra. Ed io non avrei di sicuro
mai fatto la stessa cosa per lei…
- Megan, io…- cominciai, ma lei mi zittì con un
cenno. Tendendo l’orecchio.
La imitai, ma, in un primo istante, non sentii nulla. Poi,
però, uno strano ronzio mi fece insospettire: - Che
cosa…
Un oggetto tondo venne lanciato dentro la grotta. Accadde tutto in un
attimo.
Megan fece appena in tempo a spingermi da parte che una violenta
esplosione fece tremare le pareti della caverna.
L’onda d’urto, unita alla spinta di Megan, mi fece
fare un bel volo, che terminò con un ruzzolone dietro ad un
gruppo di massi.
Alzai la faccia dal terreno, sputando quella che pareva ghiaia, e misi
a fuoco a fatica quello che avevo davanti.
Delle voci poco rassicuranti giunsero alle mie orecchie e, attraverso
la fessura che si trovava tra i due massi accanto alla mia testa,
riuscii a scorgere l’imponente figura dell’ex
Favorito del Due. Una voce femminile, che mi sembrò
appartenere a Glimmer, trillò entusiasta: - Wow, che botto!
Questi piccoli esplosivi sono incredibili!
Provai ad alzarmi, anche se mi resi conto, con orrore, che
l’agitazione mi aveva letteralmente paralizzata, esattamente
come aveva detto Rory.
Imprecai pesantemente, anche se non riuscii a muovere le labbra, e mi
preparai al peggio. Tuttavia, mi accorsi presto che gli ex Favoriti non
mi avevano ancora vista. E, cosa più importante, non
riuscivo a capire dove fosse finita Megan.
Con uno sforzo immane riuscii a strisciare qualche centimetro
più avanti, trovando un punto in cui la visuale era
migliore: Cato ed il suo allegro gruppetto stavano sghignazzando
beatamente. Il sangue mi si gelò nelle vene: Megan era
accasciata contro una roccia, evidentemente stordita, e, tenuto ben
stretto da Glimmer, Yules fissava ad occhi spalancati la compagna a
terra.
- MEGAN!- gridò, singhiozzando – NO! MEGAN!
- Chiudi il becco!- lo zittì Clove, puntandogli un coltello
alla gola – Stupido moccioso!
Yules cercò di dimenarsi, ma Glimmer gli diede un brusco
spintone, gettandolo contro una delle pareti rocciose della grotta.
Sembrava essersi ripresa bene dalla ferita alla spalla.
Yules emise un gemito, poi cadde a terra privo di sensi.
Percepii un brontolio cupo e capii che proveniva da Megan. Bene, quindi
era ancora viva… anche se, vista la situazione, lo sarebbe
stato ancora per poco. Ed io non potevo fare niente per impedirlo.
- Me…gan…
Non riuscivo a calmarmi e quindi, presto, anche le mie corde vocali si
bloccarono. Maledetto veleno!
Il ragazzo di nome Marvel si guardò attorno, poi si rivolse
ai suoi compagni: - Non dovrebbero esserci anche altre ragazze? Oltre
alla Everdeen c’erano due Favorite del Quattro…
- Chi se ne importa!- rispose spiccia Clove – Abbiamo tutto
il tempo per trovarle! Nel frattempo, occupiamoci di lei!
Fece un passo verso Megan, con il coltello sguainato, ma Cato la
precedette: - Guarda un po’ che bella sorpresa! La ragazza
sexy a terra e incapace di difendersi! Si può chiedere di
meglio?
I suoi compagni scoppiarono a ridere e lui si inginocchiò
accanto a Megan, alzandole il mento con le dita: - Ho apprezzato molto
il tuo spogliarello alla cascata, lo sai?
- Altroché!- fece eco Marvel – Ora, per ottenere
sponsor, ci si può anche spogliare davanti a tutti! Se
l’avessimo saputo l’avremmo fatto anche noi tre
anni fa, giusto, ragazze?
- Oh, piantala, Marvel!- rispose Clove, anche se, dal ghigno che aveva
sulla faccia, era evidente che le veniva da ridere.
Glimmer si avvicinò a Cato e sfoderò un lungo
pugnale: - Facciamola fuori e poi andiamo a cercare gli altri.
Chissà che questa buffonata finisca presto, voglio tornare a
casa.
- Un momento- rispose il ragazzo con un tono decisamente troppo basso e
tranquillo per i miei gusti. Riuscii, nella penombra, a notare lo
scintillio dei suoi occhi celesti: - Perché solo il pubblico
si deve divertire? Voglio divertirmi anch’io un
po’, prima di finire il lavoro.
- Oooh!- fece Marvel, con aria maliziosa – Lo spogliarello ti
ha un tantino gasato?
Cato gli strizzò l’occhio, poi fissò
Megan con aria sadica: - Sì, direi che me lo merito un
pochino di divertimento…
Clove scosse la testa e Glimmer indietreggiò di qualche
passo: - D’accordo, ma non metterci troppo.
Provai a muovere un dito, cercando di impormi di stare calma, ma senza
risultato. Sentirmi inutile non fece altro che aumentare il mio
nervosismo.
Con una delicatezza quasi tagliente, Cato girò Megan sulla
schiena ed iniziò ad armeggiare con la sua cintura.
- N-no…
Un gemito soffocato uscì dalle labbra della ragazza, mentre
un rivolo di sangue le colava da un taglio sulla fronte.
- Oh, non ti preoccupare- le sussurrò Cato in tono suadente,
mentre le abbassava la cerniera dei pantaloni- Piacerà ad
entrambi.
Fece scorrere più volte le mani sul corpo di Megan,
baciandola di tanto in tanto sul collo, poi, quando si sentì
soddisfatto, si abbassò la cerniera dei jeans e si
alzò in piedi, sollevando la ragazza senza alcuno sforzo e
reggendola per le gambe, in modo da avere i bacini attaccati tra loro.
Marvel lo incitava sghignazzando, Clove sfotteva Megan con frasi sconce
e Glimmer si limitava ad osservare con un sorrisino sadico stampato
sulla faccia.
Il mio nervosismo era alle stelle, così come i livelli della
mia paralisi. Non riuscivo nemmeno a piangere: ero così
furiosa che di sicuro ci avrei messo parecchi minuti prima di
riacquistare la mobilità.
Cato sussurrò qualcosa all’orecchio di Megan, che
teneva la testa appoggiata alla sua spalla, troppo debole per reagire.
Poi, diede un violento colpo di reni. Un gemito soffocato
uscì dalle labbra della mia amica. Poi un altro colpo, e un
altro ancora.
Non riuscivo a girare la testa e la visione di ognuno di quei colpi era
come una pugnalata per me. Pensai di chiudere gli occhi, ma non ce la
feci. Non sarebbe cambiato nulla: i grugniti di piacere del bestione e
le grida soffocate di Megan bastavano a farmi gelare il sangue. Di
tanto in tanto, Cato le sussurrava qualcosa all’orecchio,
probabilmente commenti idioti e sadici.
Non potei fare altro che guardare, impotente, furiosa, distrutta. Mai
nella vita avevo assistito ad uno spettacolo più orribile.
-Guarda il lato positivo, Dolcezza!- urlò Clove con un
sorriso a trentadue denti – Se fossi riuscita a vincere
avresti ne passate di peggio!
- Com’è sentirsi di pubblico dominio?- fece eco
Glimmer, con un tono leggermente incrinato. Dal modo in cui guardava la
scena, sembrava quasi sapere cosa significasse subire violenza e,
forse, si sentiva appagata nel vedere qualcuno incastrato in una
situazione in cui poteva essersi trovata lei stessa in passato.
Marvel non faceva altro che ridere e incoraggiare l’amico: -
Bravo, divertiti anche per me, che non posso fare queste cose con mia
sorella che guarda!
La testa iniziò a girarmi. Non riuscivo nemmeno
più a pensare. Avevo le guance rigate dalle lacrime, anche
se non ce la facevo a piangere come avrei voluto.
Finalmente, con un ultimo, doloroso affondo, il bestione biondo pose
fine allo spettacolo. Appoggiò Megan contro una roccia, si
tirò su la cerniera dei pantaloni e si voltò
soddisfatto verso i compagni: - Penso che quelli di Capitol si siano
goduti lo spettacolo, che ne dite?
Marvel annuì con entusiasmo e Clove si fece avanti con aria
impaziente: - Sì, d’accordo, ma ora uccidiamola.
Può darsi che i suoi compagni siano nelle vicinanze.
- Va bene, me ne occupo io- tagliò corto Cato –
Voi andate a cercare la Everdeen, che non vedo l’ora di
sistemare a dovere. Magari le urla della sua amichetta
l’hanno attirata qui.
- D’accordo- rispose Clove, facendo un cenno a Marvel
– Anche io vorrei trovarla.
- Raggiungici quando hai finito, Cato- fece eco il ragazzo
dell’Uno, strizzando l’occhio all’amico.
Non appena furono usciti dalla caverna, Glimmer si avvicinò
a Megan con il pugnale sguainato, ma Cato la fermò: - Dallo
a me- le disse in tono convincente – Me ne occupo io.
- Sicuro?-domandò lei, gettando un’occhiata
sprezzante alla mia amica.
- Sì, sì, tu và pure con Marvel e
Clove a cercare Katniss. Se la trovate, ve la lascerò
uccidere come preferite.
Glimmer sorrise e gli diede il pugnale in mano:- Ci vediamo
più tardi.
Cato la osservò trotterellare fuori dalla grotta,
dopodiché si inginocchiò davanti a Megan.
“Ci siamo” pensai, con una morsa allo stomaco
“E’ finita. E’ finita e io non posso fare
niente”
Mi sentii in colpa, disperata, furiosa. Non potevo muovermi per
aiutarla e non l’avevo ancora ringraziata per avermi
procurato le medicine. Non avrei mai più potuto farlo e
questo mi provocò un doloroso singulto.
Con gli occhi appannati dalle lacrime, riuscii appena a vedere Cato che
le chiudeva la cerniera dei pantaloni. Poi alzò il braccio,
pronto a colpire.
“Addio Megan” pensai “Mi dispiace tanto.
Giuro che ti vendicherò!”
Il pugnale si abbassò rapidamente, fino a quando non
incontrò un bersaglio. Ci fu un gemito, un fiotto di sangue.
E poi il silenzio.
Avevo gli occhi sbarrati, il respiro corto. Non riuscivo a credere a
quello che avevo appena visto.
Pensavo che Cato avrebbe piantato il pugnale nella gola di Megan, e,
invece, si colpì il braccio destro, poco sotto la spalla.
Avvertii un singulto soffocato da parte di Megan, che doveva essere
ancora più sorpresa di me, e vidi la faccia del ragazzo
contrarsi in una smorfia di dolore.
Cato inspirò a fondo, cercando di non urlare, poi estrasse
la lama dalla propria carne, stringendo i denti. Trasse altri profondi
sospiri, poi posò il pugnale a terra e si premette la mano
sinistra contro la ferita.
Non appena ebbe regolarizzato un po’ il respiro, si
osservò il palmo macchiato di sangue, dopodiché
iniziò a strofinare le dita contro il collo di
Megan, lasciandole dei segni rossi decisamente realistici.
Andò avanti così per un po’, fino a
quando la gola della ragazza non fu completamente insanguinata, poi,
sempre col fiato corto, si tolse la giacca e si strinse un fazzoletto
di seta attorno al braccio ferito.
Sospirò di nuovo, poi, una volta che si fu rimesso la
giacca, si chinò verso Megan e le disse semplicemente: - Non
muoverti.
Lei si limitò a fissarlo, probabilmente non c’era
bisogno di una simile raccomandazione, dato che era ancora stordita, ed
emise un cupo brontolio.
- Cato?
La testa bionda di Glimmer fece capolino sulla soglia della grotta
– Hai finito?
Il ragazzo si alzò in piedi e, col pugnale in mano,
indicò il collo di Megan: - Sì, è
stato anche troppo facile. Ormai era già andata.
La Favorita gli sorrise e lui la raggiunse come se tutto fosse nella
norma, anche se era chiaro che cercava di muovere il braccio destro
il meno possibile. Si voltò un’ultima volta a
guardare Megan a terra, poi uscì dalla caverna.
Ero scioccata, furibonda, confusa.
Che cavolo si era fumato quel bestione? Dopo averla violentata davanti
a tutta Panem, invece che finirla la salvava?
Provai di nuovo a muovermi, ma ero ancora troppo innervosita. Megan non
si muoveva e Yules era letteralmente sparito. Pregai che fosse
sgattaiolato via durante lo stupro e che non l’avessero
portato fuori Clove e Marvel per finirlo. Non avevo sentito cannoni, ma
tutto quel frastuono avrebbe potuto benissimo coprire qualsiasi altro
rumore esterno.
Dopo minuti che parvero eterni, Katniss e Rory entrarono di corsa nella
grotta.
Un’espressione di sgomento si dipinse nei loro volti, mentre
vedevano il macello provocato dall’esplosione.
-Megan! Rhyan!
Katniss corse ad inginocchiarsi accanto alla mia amica, inorridita dal
sangue che le bagnava la gola. Rory iniziò a singhiozzare,
quando, all’improvviso, mi tornò un filo di voce e
la chiamai: - Ro…ry…
I suoi occhi azzurri mi cercarono ansiosi, fino a quando non riuscirono
ad individuarmi: - E’ lì! Dietro i massi!
Katniss la aiutò a trascinarmi verso la soglia della
caverna. Gli occhi di Rory erano gonfi per le lacrime: - Oh, Rhyan,
è orribile! La povera Megan…
- E’… viva- balbettai, con una voce orribilmente
rauca – Almeno… credo…
Katniss spalancò gli occhi e si fiondò a
controllare. Premette le dita contro la parte sinistra della gola della
ragazza e sussultò: - E’ viva!
Com’è possibile?
- Il… sangue… non è…
suo…
Rory mi sedette contro un masso e mi aiutò a bere un sorso
d’acqua e, una volta che mi fui calmata, riuscii piano a
riacquistare la sensibilità alle mani e al viso.
- Sono arrivati qui gli ex Favoriti- spiegai, raccontando loro come
erano andate le cose.
I volti delle due ragazze passarono da preoccupati a inorriditi a
confusi. Evidentemente, avevano capito meno di me la situazione.
- Che senso ha?- brontolò Katniss, controllando le ferite di
Megan, ancora priva di sensi – Cato che salva
un’avversaria? Non mi sembra nel suo stile…
- Dopo averla violentata, per giunta- borbottai, mordendomi la lingua
per la rabbia al ricordo di quella terribile visione.
- Non penso sia nel suo stile nemmeno questo.
Rory mi abbracciò con fare comprensivo: - Non posso nemmeno
immaginare cosa abbiate passato in questi ultimi minuti! Lei stuprata e
tu costretta a guardare! Oh, se fossimo arrivate prima!
- Probabilmente vi avrebbero uccise- conclusi, cercando un
po’ di consolarla.
- O forse avremmo risparmiato a Megan uno shock tremendo-
mormorò Katniss, indicandomi una strana chiazza sui jeans
della ragazza svenuta, una chiazza che pareva sangue.
Aggrottai la fronte, poi, un brivido mi corse lungo la schiena: - Era
vergine…
-Già- annuì Katniss – Immagino che sia
stato tremendamente doloroso per lei.
Strinsi il pugno, controllando a malapena la rabbia. Non mi importava
più che Cato l’avesse salvata, il primo gesto
contava di più per me e giurai che l’avrebbe
pagata cara.
- Si riprenderà?- domandò Rory con fare
apprensivo.
- Penso di sì- rispose Katniss abbastanza convinta
– Fisicamente è forte. Speriamo solo che non ne
esca pazza. Comunque, non è più conveniente stare
qui. Non appena riuscirai a muoverti, Rhyan, dovremmo trovare un posto
più sicuro. E magari cercare Yules…
Uno strano rumore proveniente dall’esterno attirò
la nostra attenzione.
- Cos’è stato?- mi allarmai, cercando di dare
un’identità al suono.
Katniss scattò in piedi e si avvicinò rapidamente
alla soglia della grotta: - E’ la trappola per umani che
abbiamo piazzato io e Rory poco fa!- esclamò, voltandosi poi
verso di noi – Abbiamo preso qualcosa!
***
Angolo dell’Autrice: Dopo secoli di ritardo pubblico questo
capitolo un po’… crudo.
Vi dirò la verità: era da prima di iniziare a
scrivere la storia che mi ero immaginata questa scena e non vedevo
l’ora di scriverla. Lo so, suona sadico, ma mi piace mettermi
alla prova anche descrivendo situazioni cruente come questa. Spero di
non avervi traumatizzati XD
Comunque, siamo giunti a un punto cruciale della storia: cosa
accadrà alle nostre ragazze? Cosa o chi hanno catturato?
Dov’è finito Yules? Perché Cato ha
fatto quel che ha fatto?
Spero di non metterci troppo ad aggiornare,
Grazie per aver letto, kisses! <3
Tinkerbell92
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