capitolo 2 - Nvu
Un
momento come tanti, la favola continua
Nei
giardini del palazzo reale una donna e un uomo passeggiavano
tranquillamente, lui alto un po’ grosso, capelli brizzolati e
occhi verdi
portava ricchi abiti, la donna anche lei ben vestita aveva dei capelli
castano
chiaro come gli occhi. Un servitore si avvicinò e
inchinatosi disse loro «vostro
figlio è arrivato e vi attende nella sala del trono con
degli ospiti e Alen»
dopo di che si avviò verso il palazzo seguito dai regnanti.
Arrivata nella sala
principale Elisabeth e Josef (così si chiamavano i due
sovrani) videro i due
ragazzi che erano vestiti con abiti umili e semplici, Louis e Alen.
«Salve,
come posso esservi di aiuto» disse la regina
«vedete madre loro sono fratello e
sorella i loro nomi sono Luca e Amelia sono del paese, la ragazza
cercava
lavoro e io vorrei, o meglio, gli ho offerto di lavorare presso il
castello
mentre il ragazzo era in mezzo strava credevo volesse farsi prendere
sotto ma
poi mi ha detto che lo faceva solo per cercare qualcuno che gli
offrisse lavoro
e per antipatia verso i nobili. dopo ho scoperto che era il fratello
minore di
Amelia lo preso su ricordando che Alen aveva bisogno di
aiuto» disse il
principe con calma ai genitori finche i due ragazzi si inchinarono di
fronte ai
sovrani «alzatevi pure, mi puoi spiegare cosa ti ha colpito
di questa ragazza?»
disse Josef guardando la giovane «vedete padre mi ha colpito
il suo fare sicuro
e il suo fegato, il popolo è povero e il lavoro è
poco. Tutto questo lo so
perché finche camminavo per le vie del paese una ragazza mi
urta o meglio io
urto lei o_O e parlando critica la nobiltà! Per il loro modo
di vivere nonostante
io ne facessi parte» rispose il principe con il fare di uno
che deve difendersi
in un processo da accuse molto pesanti «capisco»
disse Elisabeth «ma potrei
sapere anche la vostra versione cara» «quello che
ha detto il principe è vero,
non sapevo chi fosse ed ero arrabbiata perché non trovavo
lavoro così gli ho
detto tutto quello che mi passava per la testa senza, riflettere ma mi
sa che
ho fatto ben!» rispose Amelia che dopo lo stupore iniziale
aveva riacquistato
la sicurezza che la caratterizzava «devo dire che avevi
ragione Louis ha
proprio un bel caratterino! Elisabeth perché non te la
prendi come Dama di
compagnia sicuramente non ti annoierai» disse il re
ridacchiando e rivolgendosi
alla moglie «che bell’idea» rispose disse
invece lei «ma io non sono nobile e
non potrei mai» disse Amelia stupita «no vi
sbagliate voi siete nobile di animo
e avete avuto il coraggio di dire le cose come stanno, non
preoccupandovi dei
vostri interlocutori» rispose il saggio re «portate
questa fanciulla nella
camera vicino alla mia e prendete le misure per gli abiti»
disse la regina «grazie
mille» rispose la giovane.
Amelia fu
portata in
una bellissima stanza dove delle cameriere presero le misure per
l’abito e le
dettero intanto un abito per rammendare il suo vestito e fargli
ritrovare la
bellezza di un tempo. Ne l mentre videro un ciondolo «no vi
prego questo
ciondolo è l’unica cosa che vi chiedo di non
toccare ci sono molto legata me la
dato un’amica di mia nonna quando ero piccola prima che
morisse» Amelia aveva
fatto prevalere nuovamente il suo spirito forte e determinato e le
ancelle
inchinate le porsero uno scrignetto «potete metterlo qui
nessuno ve lo
toccherà, mademoiselle» dissero e poi riverendo,
si allontanarono dalla stanza
lasciando sola la fanciulla.
Luca rimasto nella
grande sala fu preso da Alen che gli
spiegò cosa avrebbe dovuto fare per un bimbo di 10 anni
sembrava troppo ma il
simpatico uomo lo avrebbe aiutato. Intanto la famiglia reale
iniziò a parlare «devo
dire che la ragazza è davvero un bel tipetto»
disse Josef «dovete sapere padre
che quando l’ho incontrata era ancora peggio»
rispose il principe un po’
divertito «ma questo è un bel pregio miei cari
uomini» disse con fare
stuzzicante la regina e il marito capendo la battuta ribatte
«si è vero!
pensandoci bisogna fare in modo che il popolo riacquisti fiducia in
noi!» disse
ora con fare autorevole. Intanto Amelia preso il coraggio a 2 mani si
diresse
nuovamente verso la sala principale ove vi erano i regnanti e il
principe «incantevole,
devo proprio dire che siete molto bella» disse il principe
non facendo mancare
la sorpresa e il padre pienamente d’accordo fu subito
pugnalato dalla moglie «si
è vero siete molto bella, ma mio caro Re voi siete troppo
vecchio per la
fanciulla» rispose la regina «non avrei mai
immaginato che la famiglia reale
fosse così … semplice …»
disse Amelia ridacchiando ma stando attenta a non
essere irrispettosa «avete ragione qui la vita è
più semplice di quello che ci
si dipinge» disse Josef «Amelia vi dispiacerebbe
accompagnarmi nei giardini a
prendere del the» chiese Elisabeth per non uccidere il Marito
che continuava ad
ammirare la giovane «ma certo, altezza» rispose
«chiamatemi pure Elisabeth,
quando siamo in confidenza non ho mai sopportato che mi chiamino per
titolo» disse
la semplice regina «ma certo» rispose la ragazza e
insieme si diressero verso i
giardini dove vi era un padiglione con un tavolo e delle comode
poltrone. «messie
vi prego portate due the» disse la regina «ma certo
vostra altezza» rispose
l’uomo, «posso chiedervi una cosa Altezza, scusate
Elisabeth» chiese Amelia «ma
certamente, ditemi pure» rispose la Donna «come mai
non uscite dal palazzo?» «i
nobili dicono che sia troppo pericoloso e che non vi è
motivo, ma dopo quello
che mi avete raccontato non ne sono più così
sicura» rispose Elisabeth «capisco
se posso esservi di aiuto potete chiedere sono sicura che la gente non
vi è
vicina perché voi non siete vicino a lei» rispose
con fare educato Amelia «avete
ragione credo che organizzerò una sfilata in modo da
avvicinarmi al popolo e
vedere il vero volto di questo regno» disse la Regina
contenta che la giovane
le rivolgesse delle critiche e non delle adulazioni che ormai sapeva
non erano
reali. Dopo un po’ il the arrivò e le due donne
continuarono a parlare; venne
fuori che la giovane Amelia sapeva leggere e scrivere e che aveva un
diario
dove vi annotava tutto, la regina allora le chiese di leggerle le
leggende del
paese.
La sera
arrivò e la famiglia reale in compagnia di Amelia,
Luca e Alen cenarono per poi dirigersi verso le camere, dove Amelia,
preso il
Diario, scrisse la data di quel giorno e gli avvenimenti, sottolineando
una frase “ un momento unico per
me ma che spero sia uno come i tanti che da adesso vivrò
“ finito di scrivere
spense la candela e dormì.
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angolo autrice ***********************
Allora vi piace la
storia spero di sì, se dovete tirarmi dei pomodori fatelo
subito magari miglioro! A presto e recensite ve ne prego!
Amelia_6
revisionato il 1
dicembre 2013
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