Cara e Dolce, VECCHIA Hogwarts

di Armstrong_44
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Cara e dolce, vecchia Hogwarts

Scusate molto per il ritardo, ma dopo gli esami di fine anno sto cercando di passare l’estate in compagnia e in giro per l’Italia. *Me chiede scusa*. Ringrazio chiunque abbia inserito la storia tra le Preferite/Seguite/Ricordate o chiunque abbia recensito. Grazie davvero,  in questo periodo sono aumentate le visite e tutto il resto già citato sopra, perciò vi ringrazio davvero molto.
Un Grazie speciale anche a chi legge solamente e apprezza questa storia!
Bene, vi lascio al capitolo!
Spero vi piaccia!

Capitolo  7

Quando Hermione si svegliò, il mercoledì mattina, i ricordi della battaglia avvenuta la precedente giornata le precipitarono addosso. Scostando le coperte calde, la giovane portò fuori dal letto le gambe e le sgranchì.
Si alzò bruscamente, ma dovette rimettersi a sedere a causa di un giramento di testa.
Notando che in stanza le altre ragazze erano giù scese in sala comune, decise di vestirsi e di raggiungerle, cercando anche i Malandrini.
Scoprì poi, però, che sia le prime che gli ultimi erano a far colazione.
Si diresse quindi verso il buco del ritratto, lo aprì e proseguì leggermente irritata.
Una volta individuati i ragazzi, allungò il passo verso di loro e prese posto accanto a Remus. Li squadrò uno alla volta, tossendo appena per far notare la propria presenza, di cui loro non si erano accorti.
<< Heilà, dormito bene? >> Domandò il biondo, sorridendole al suo fianco.
<< Torta di Melassa? >> Le offrì Sirius, seduto di fronte a lei.
<< Visto che bella giornata? >> Intervenne velocemente James.
Lei esitò, guardando il soffitto coperto da nubi scure e grigie: << Emh…Sì… >> mormorò, afferrando tra le dita una fetta del dolce offertole dal ragazzo dai capelli ribelli.
La portò alla bocca e ne morse un pezzo, sentendo quattro sguardi puntati su di lei.
“Ma dove sono Lily e Alice quando ne hai bisogno?” esclamò mentalmente.
I Malandrini, invece, continuavano ad osservarla ipnotizzati, con gli occhi rossi fuori dalle orbite attenti ad ogni suo movimento.
Ingoiò rumorosamente e domandò, sconcertata: << Ho per caso uno snaso in testa? >>
Notò che i sorrisi forzati di loro si afflosciarono in quattro sospiri sommessi.
<< Ti abbiamo fatto beccare una punizione per niente >> mormorò Remus.
<< Già, è colpa nostra… >> continuò James << Siamo noi che abbiamo problemi con loro >> accennò alla battaglia.
<< E non tu >> precisò Sirius.
<< E se io avessi spiegato com’erano andate le cose nessuno sarebbe nei guai >> ammise Peter. Lei sgranò gli occhi. Provò persino compassione per Minus che anni prima aveva tolto la possibilità ad Harry di vivere col suo padrino.
<< Ascoltate >> disse loro la ragazza prendendo in mano la situazione << La colpa è anche mia. Io sono quella che ha pietrificato Bellatrix! E per la precisione >> aggiunse << Le persone che hanno un problema con voi, ne hanno uno anche con me! >>
Gli altri sorrisero rincuorati ed iniziarono a scherzare e ad ingozzarsi assieme ad Hermione.
Dopo quella lunga colazione, li attendeva una lezione di erbologia, come il giorno prima.
Così, non appena ebbero attraversato il cortile, giunsero dinnanzi alla serra tre, in cui entrarono leggermente timorosi. Fu proprio lì che Hermione poté vedere per la seconda volta in vita sua le piante più brutte del mondo : bubotuberi.
Imprecò mentalmente contro la sua sventura sebbene fosse lì da pochissimi giorni.
Indossò gli occhiali protettivi e dei guanti marroni in pelle di drago, ricordandosi perfettamente la lezione che aveva avuto un anno prima nella sua era.
Mostrò una seconda volta ai Malandrini come eseguire il prelievo, in quanto solo Remus aveva ascoltato la spiegazione, e si impegnò per finire al più presto.
Strizzò al meglio quelle creature , per poi raccogliere il loro pus giallo-verde ed imbottigliarlo dentro ad alcune bottiglie sopra ai tavoli dietro di loro.
<< Mai più! >> esclamò disgustato un tassorosso che uscì qualche secondo prima di loro.
<< Concordo >> borbottò James, con la mano sbrucciacchiata a causa del liquido.
<< Almeno non dovremo avere a che fare con qualcosa del genere per… un giorno >> affermò Hermione, pensando alla punizione di venerdì.
<< Credo che tu sia troppo positiva… >>sbottò Sirius << Non si sa mai che cosa il domani ha in serbo per noi >>
Peter, per unirsi alla conversazione, non fece altro che squittire frasi sulle obbrobriose piante.
<< Allora Milady >> gnignò James.
<< Cosa desiderate fare in codesta mattina? >> terminò Sirius, inchinandosi assieme al migliore amico.
<< Umh… Credo che andare alla prossima lezione possa bastare >> rispose semplicemente lei, smorzando l’entusiasmo dei due.
Remus sorrise alla frase pronunciata dalla ragazza. Poi, affiancandola, le disse, imbarazzato:
<< Senti…Per quanto riguarda a quello che ha detto ieri Bellatrix… >> abbassò la voce << Sul lupo mannaro… vedi… >>
<< Non importa! >> esclamò lei, interrompendolo e posandogli una mano sulla spalla. << Ho un altro amico come te! Anzi, ti assomiglia anche. Più di quanto immagini >>
<< Davvero? >> s’interessò lui, sollevando il viso e mostrando gli occhi curiosi.
<< Sì! E’ molto gentile e premuroso, e ci ha aiutati spesso in passato >>
<< Ci? >>
<< Sì, a me e ai miei vecchi migliori amici! Un giorno, vi racconterò delle nostre avventure! >>
 “Ma prima” pensò “Aspetterò di capire perché sono qua. E quanto ci resterò, soprattutto”
Dietro di sé, la giovane parve di scorgere una risata nel vento che batteva le fronde degli alberi: la risata di Harry e di Ron.





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