Aria di tempesta

di Nukuhiva
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Grappoli di freddo, dal silente cielo.
La forza dei cicloni sulla soglia
mi trascina, come uno stelo.
Nella nebbia come una foglia
increspata dall'esistenza.
Una bufera urla disperata

perdendo anche l'innocenza
di una pallida serata.
Lei beffeggia con saluti
nascosta da un velo,
lancia brividi e sputi
invocando l'agognato gelo.

Ma la tempesta sai, si dirada.
Un breve respiro umano
lava la burrasca dalla strada,
leva dalla terra un uragano.
Un solco sul tronco dal vento,
piega i muri l'intenso inverno.

Restano, parole e ricordi
nuvole e bianchi orizzonti.




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