Il deserto che c'è in noi.

di New York_
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Il deserto che c'è in noi.



"And don't stress,
don't cry
We don't need no wings to fly."

Quando mi svegliai, ancora scioccata da ció che era successo la sera prima, mi accorsi di essere nel mio letto.
Non ricordavo di essere tornata a casa.

**
Il ragazzo indietreggiò piano per poi voltarsi e, in un attimo, sparire nella notte.
Gli corsi dietro cercando di raggiungerlo, sapevo che avrebbe portato solamente guai ma qualcosa mi spingeva a parlargli.
Camminai a lungo.
Solo dopo svariati minuti mi resi conto di essermi persa.
Ero completamente stremata, cosí mi distesi su una panchina e mi addormentai.

**

Non trovando una spiegazione al fatto che mi ero svegliata in camera mia, realizzai che era stato tutto un brutto sogno, così smisi di pensarci e mi concentrai su altro.
-Oggi è mercoledì- dissi, sorridendo al mio riflesso sullo specchio.

Per la prima volta da quando frequentavo il liceo 'J. Monroe', arrivai in perfetto orario.
Depositai i libri nell'armadietto, poi raggiunsi le mie migliori amiche in fondo al corridoio.
-Ehi, Smith!- Mi salutó Dayanne sorridendo allegra.
-Solo tu puoi essere così entusiasta all'inizio di una giornata di scuola- Le dissi sarcastica, abbracciandola.
-Un mercoledì, oltretutto! Ció significa tre ore di chimica e due di mate- Sottolineó schifata Laurel, facendoci ridere.
-Andiamo, sará una lunga giornata- Sospirai, prendendole a braccetto e entrando in classe.

Non appena l'ultima campanella della giornata suonó, mi catapultai fuori.
Zayn era giá lì, appoggiato al muro.
Sorrise calorosamente facendomi un cenno con la mano.
-Andiamo?-
Chiusi l'armadietto e annuii, seguendolo nel parcheggio.

-È davvero bello qui-
La casa era davvero grande e profumava di pulito.
Sembrava una di quelle ville che si trovano sulle riviste immobiliari, una di quelle che vengono arredate al solo scopo di sembrare abitate, così da invogliarti ad acquistarne i mobili.
-Ti va se preparo del tè?- gli domandai.
Zayn annuì e mi indicó la cucina con una mano.
Entrai sorridente e presi due tazze dalla credenza ma, non appena mi girai, il mio sorriso si tramutó in un'espressione terrorizzata e le tazze mi scivolarono dalle mani frantumandosi a terra.


Note:
Ed ecco il capitolo tre. Allora, cosa credete che sia successo a Kelsey?
Che ne pensate?
Scrivetemelo in una recensione! :)
Lasciatemi dei pareri e mi renderete felice
Baci. x
Faith.







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