All the things I never say

di mikka
(/viewuser.php?uid=50369)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Autore: mikka
Fandom: Free!
Personaggi: Nanase Haruka; Matsuoka Rin
Rating: Verde
Avvertimenti: Introspettivo; Malinconico
I Never say: Codardo

 

 

C'è un momento di stallo. Un momento in cui il tempo si ferma e la sensazione di vuoto assoluto mi assale. In quel momento non sono capace di nulla ed al contempo di tutto.
Quel preciso momento si ripete inesorabile, è sempre lì, come un ancora di salvezza. Mi assale e abbraccia ogni qualvolta entro ed esco dall'acqua e dura un solo istante: si instaura quando il mio corpo non è ancora del tutto al sicuro nell'acqua e quando non è ancora del tutto esposto mentre esco da essa.
La verità è che non è così semplice, se lo fosse non avrei tutti i problemi che ho e che nascondo. Perché non accade unicamente in quei momenti, cosa che sarebbe anche normale, ma succede anche -senza che io possa impedirlo o anche solo afferrarlo- quando lo incontro.
È così anche in questo momento. Il caso non mi è mai stato troppo nemico eppure, in questo istante, lo sto maledicendo. Sono lontano da qualsiasi fonte d'acqua, in una strada anonima e deserta che mi chiedo perché ho intrapreso, davanti a Rin. Il tempo si ferma e quella sensazione singolare mi avvolge ed assale. Rimango fermo, come paralizzato, perché sono conscio di essere lontano dalla mia zona di sicurezza, lontano dal posto in cui niente può scalfirmi: l'acqua, la piscina.
Lo sguardo di Rin è fermo, fisso, mi stupisco che non stia tremando ma non posso davvero permettermi di giudicarlo, non qui. Di cose da dire ce ne sarebbero tante ma la mia lingua è legata e la mia bocca serrata. La sua smorfia mi scuote ma non sono capace di darlo a vedere e quando si muove verso di me vorrei fronteggiarlo e lasciarmi andare, davvero.
Tutto quello che sento però è il suo braccio scontrarmi, senza delicatezza, dimostrandomi ancora una volta che ho sempre avuto torto; lo giudicavo per aver lasciato il nuoto, lo accusavo ma Rin in acqua e fuori, seppur con tutti i suoi difetti ed esagerazioni, non si tira mai del tutto indietro ma anzi con coraggio e fierezza si fa scudo di tutto e tutti.
Sento dolore, lo scontro è stato intenso perché non mi sono mosso. So che lo odia, odia quando non reagisco, la mia impassibilità è forse la cosa che lo indispone e attrae di più di me. Mi odio anche io, eppure ho ripreso la mia strada senza riuscire a farlo, senza riuscire a fare nulla, ancora una volta sono scappato da Rin e da tutto ciò che lui per me comporta.
Scusa sono un codardo”
Sicuramente è quello che vorrei dirgli di più, ma fuori dall'acqua non ci riesco, non con lui perché ho troppi rimorsi e troppa paura di perderlo ancora.





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2080542