Eccomi
tornata!!! vi sono mancata??? avrei voluto ricominciare a scrivere
prima, ma il mio computer ha avuto dei problemi, e non ce l'ho proprio
fatta prima di oggi! Comunque, alla fine sono di nuovo qui, con
un'altra Draco/Herm. Cosa volete farci, non ho resistito! sono una
coppia che adoro, e staccarmi da loro mi è troppo difficile!
Su questo primo capitolo ho ben poco da dire, è
un'introduzione in realtà, spero che riesca a stuzzicare la
vostra curiosità!
Aspetto le vostre recensioni! ^_^
Bacioni, Miky.
Odiavo essere in ritardo. Era una cosa che detestavo con tutta me
stessa. Ero sempre stata puntuale nella mia vita, sempre. Ma quel
giorno, il mondo intero sembrava avercela con me, a partire da quella
maledetta sveglia, che si era "dimenticata" di suonare. Un'altra delle
invenzioni di Fred e George. Mi avevano assicurato che mi avrebbe
svegliata rilassata e soprattutto riposata. Riposata sicuramente, dato
che avevo dormito ben mezzora in più. Avrei dovuto capirlo
subito che in quella sveglia, come in tutte le cose costruite dalle
manine diaboliche di quei due, c'era qualche scherzetto.
Finii di farmi la doccia in fretta e furia, sciolsi i capelli e mi
smaterializzai al 12 di Grimmauld Place.
Varcai la soglia e mi diressi a passo spedito verso la cucina.
Come avevo previsto, i miei amici erano li ad aspettarmi. Harry Potter,
Ronald Weasley, Ginevra Weasley, Luna Lovegood, e Neville Paciock,
erano seduti intorno al tavolo e chiaccheravano.
"Oh Herm! eccoti!"
"ciao ragazzi... scusate il ritardo, la sveglia non ha suonato" Presi
posto alla sinistra di Harry, di fronte a Ron, come
sempre.
"tranquilla, Herm, può succedere" mi rassicurò
Harry, scompigliandomi i capelli.
"vuoi un pò di caffè, Herm?" Ginny mi porse la
tazza, con un sorriso.
"grazie mille, Gin. Vedo che le mie usanze babbane stanno contagiando
tutti!" avevo notato che tutti avevano una tazza di quella bevanda
scura tra le mani.
Ginny prese posto accanto a me, come ogni giorno da quando avevamo
deciso di seguire tutti la stessa strada: fin dalla prima volta che
eravamo entrati in Grimmauld Place come Auror, i nostri posti a tavola
erano stati quelli. Harry a capotavola, io alla sua sinistra e Ron alla
sua destra. Ginny affianco a me, e Luna affianco a lei. Dall'altra
parte, di fianco a Ron e di fronte a Ginny, Neville. Ginevra si era
unita a noi da circa due mesi, da quando anche lei aveva passato i
M.A.G.O.
"bene ragazzi, ora che ci siamo tutti, dovrei parlarvi di una cosa"
cominciò Harry. Mi voltai incuriosita verso di lui.
"mi è arrivata stamattina una lettera della Malfoy
Corporation" mi mise tra le mani una busta bianca. "come sapete, la
Malfoy Corporation dirige importanti catene di negozi di tutti i tipi:
da manici di scopa, ad agenzie di cattering magico. Herm, leggi per
favore il contenuto della lettera?"
Aprii la busta e mi ritrovai tra le mani una pergamena elegante, color
panna. Mi schiarii la voce e cominciai a leggerne il contenuto ai miei
amici:
Gentile Signor Potter,
La "Malfoy Corporation" è lieta di porgerLe i suoi
più sinceri saluti.
Le scriviamo per informarLa che il nostro direttore, Draco Lucius
Malfoy, avrebbe bisogno di parlare di persona con Lei o con uno dei
suoi collaboratori per un'importante questione di lavoro.
Attende quindi, una persona qualificata da Lei scelta, nel suo studio
della Londra magica oggi, 16 Agosto, alle ore 16,00.
La preghiamo di informarci via gufo della Vostra presenza.
Cordiali Saluti.
Malfoy Corporation.
Alla fine della lettera, seguì un
attimo di silenzio. Fu Harry a riprendere parola per primo.
"Ecco, questo è ciò di cui dovevo informarvi"
"di sincero, i loro saluti hanno proprio poco... basta guardare il nome
del direttore" borbottò Ron.
"ma cosa vorrà Malfoy da noi?"
"non lo so Luna, ma la lettera dice che si tratta di una questione di
lavoro"
"Harry scusa ma cosa hanno in comune il nostro lavoro e il lavoro di
Malfoy?" s'intromise Neville.
"non saprei Neville, ma probabilmente vogliono la nostra protezione per
qualcosa"
"scusate, ragazzi, ma secondo me è inutile stare qui a fare
congetture. Avremo tutte le risposte questo pomeriggio!"
"Ginny ha ragione" affermai. Posai la tazza di caffè ormai
vuota sul tavolo. "dobbiamo solo decidere chi di noi andrà
al colloquio con Malfoy"
Cinque paia d'occhi si voltarono verso di me. In risposta, io mi voltai
verso Harry.
"ci serve una persona con la faccia tosta..." cominciò. E
questo escludeva Neville. "con i piedi ben saldati per terra.." e
questo escludeva Luna. "con un carattere non troppo irascibile..." e
questo escludeva Ron. "che sia con noi da molto tempo..." e questo
escludeva Ginny. "e che sappia parlare come si deve" e questo, pur non
escludendo nessuno, era decisamente riferito a me. Mi fissò
con un gran sorriso. "Herm, credo che dovresti andarci tu" concluse.
"io? ah, no... te lo puoi sognare, Harry. Non vedo Malfoy da quando
è finita la scuola, e ti assicuro che non mi è
mancato per niente"
"a nessuno di noi è mancato, Herm.."
"Harry! stiamo parlando di Malfoy! lo stesso ragazzo che ha passato
sette anni della sua esistenza a insultarmi!"
"proprio perchè stiamo parlando di Malfoy devi andarci tu,
Herm! Non possiamo mandare Neville, se lo mangerebbe! e nemmeno Luna, e
tantomeno Ron! finirebbero per litigare! Ginny è con noi da
poco tempo, ha fatto richiesta di una persona qualificata,
cioè di una persona che svolga questo lavoro da un
pò di tempo!"
"e perchè non ci puoi andare tu?" chiesi, innocentemente.
"perchè tu sei molto più brava di me a tenere
testa alla sua arroganza. Io e lui minimo finiremmo per lanciarci
contro fatture!"
"Ehi, ragazzi, da come parlate sembra quasi che abbiate paura di lui.."
mi stuzzicò Ginny. E io odiai il mio orgoglio.
Benchè la mia voglia di rincontrare quella serpe fosse pari
a zero, a quel punto ormai sapevo cosa avrei fatto quel pomeriggio. Si,
decisamente il mondo quel giorno ce l'aveva con la sottoscritta.
"Buongiorno signor Malfoy"
"Buongiorno, Cassandra. è arrivata la risposta di Potter?"
"si, è arrivata ora. Dice che manderà uno dei
suoi collaboratori"
Ghignai ed entrai nel mio ufficio. Chissà quale dei suoi
amichetti avrebbe mandato Potter.
"oh eccoti, cominciavo a darti per disperso" Alzai un sopracciglio
verso il mio migliore amico, stravaccato sulla mia poltrona, con i
piedi poggiati sulla mia scrivania. "allora, spedita la lettera a
Potter e i suoi?"
"si, stamattina" Mi accesi una sigaretta e ne offrii una a Blaise.
"Pare che manderà qualcuno"
"oh che bello, una rimpatriata!" Si alzò e prese la
sigaretta che gli porgevo. "ti prego, voglio esserci. Però
continuo a chiedermi perchè il Ministro abbia affidato a te
il compito di informare gli auror. Voglio dire, noi ci occupiamo
già di organizzargli il matrimonio della figlia, alla
sicurezza poteva pensare lui"
"Ci ha chiesto di fare tutto noi, e quindi anche di interpellare gli
Auror"
"Mi stupisce che non ci abbia chiesto anche di sposare sua figlia"
"probabilmente non sa che sua figlia è passata dal mio
letto, altrimenti mi avrebbe chiesto anche quello" risposi, con un
ghigno a cui seguì la risata di Blaise.
"se fossi in te, comunque, non lo renderei partecipe di questa notizia"
Poi cacciò la sigaretta fuori dalla finestra. "a che ora hai
l'incontro con l'amico di Potter?"
"alle 4 di oggi pomeriggio. Perchè?"
"perchè io vado a pranzo con Pansy, ma per quell'ora dovrei
esserci"
"se non vuoi essere licenziato, per quell'ora DEVI esserci."
"non mi licenzieresti mai, nemmeno se mandassi a fuoco l'azienda. Mi
vuoi troppo bene" E uscì dal mio ufficio con un "ci vediamo
più tardi". Scossi la testa ma non riuscii a trattenere un
sorriso. Impossibile restare seri con uno come Blaise Zabini. Mi
sedetti davanti ai milioni di documenti sparsi sulla scrivania. Ma non
avevo nemmeno letto il primo che un gufo picchiettò alla mia
finestra. Era una lettera di mia madre, che mi chiedeva di andare a
cena da lei quella sera. Da quando la scuola era finita, e avevo
cominciato a lavorare, vivevo in una casa a Londra insieme a Blaise, e
avevo lasciato Malfoy Manor. Ma per quella sera, avevo programmi
diversi. Io, Blaise, Pansy, Theo e Daphne andavamo a cena fuori, e poi
in un locale babbano chiamato "discoteca". L'avevamo scoperto una sera
per sbaglio, e ne eravamo diventati dipendenti. Qualcosa di buono,
facevano anche i babbani.
Scrissi velocemente a mia madre la risposta, poi impilai i documenti
con la magia e uscii. La mia voglia di lavorare era tale e quale alla
mia voglia di incontrare gli amichetti di potter: nulla. Eppure, non
riuscivo a togliermi da dentro una strana euforia. Come se quel giorno
non potesse succedere niente di brutto. Capitano quei momenti in cui ti
sembra che il mondo ce l'abbia con te, per me quel giorno era
l'incontrario. Il mondo mi sorrideva.
"Cassandra?"
"si?" mi rispose la mia segretaria, civettuola.
"potresti farmi vedere la risposta di Potter?"
"certamente, Capo"
Mi porse una busta aperta, con un foglio dentro piegato a
metà.
Gentile staff della "Malfoy
Corporation"
sono lieto di informarVi che accettiamo il vostro invito.
Questo pomeriggio, alle ore 16, uno dei miei collaboratori si
recherà nell'ufficio del Vostro capo per capire come
possiamo esserVi utili.
Nell'attesa di saperne di più, Vi porgo i miei
più distinti saluti.
Harry Potter
Lessi la lettera e la porsi nuovamente a
Cassandra, che mi guardava adorante.
"Bene, Cass... non rispondere più nulla, non ce
n'è bisogno. Io esco, avvertimi con un gufo se qualcuno
chiede di me, ok?"
"certo, Capo."
"grazie Cass... sei la migliore" ghignai alzando un sopracciglio e mi
diressi con la mia elegantissima camminata fuori dalla porta. Sapevo
che Cassandra stava praticamente sbavando sulla lettera che le avevo
lasciato tra le mani, e sapevo anche che doveva essere arrossita molto.
Adoravo fare quest'effetto sulle ragazze.
Fuori dal palazzo, incontrai Daphne.
"Oh ciao Dra! stavo giusto venendo da te"
"come mai? che succede?"
Mi diede un bacio su una guancia. "no, niente di che, volevo solo darti
questi. Sono i moduli che mi hai chiesto"
"ah giusto... grazie Daph"
"di niente. Ti va di fare colazione? muoio di fame"
annuii e la seguii dentro un bar poco distante. "allora, raccontami un
pò, novità?"
"oggi pomeriggio ho un colloquio con uno degli Auror di Potter"
"oh-oh, una rimpatriata! chissà chi manderà.."
"stessa cosa che ha detto Blaise"
Daphne scoppiò a ridere, e io ghignai. Lei, Pansy e Blaise
erano i miei unici veri amici. Certo, lei e Pansy erano state mie
amanti una volta, ma solo semplice sesso. Poi, eravamo rimasti amici.
Pansy si era innamorata di Blaise, e Daphne... diciamo che lei era
innamorata dell'amore. La sua storia più lunga era di due
settimane. Poi si stancava, capiva di non amarlo, e si rimetteva in
cerca. Era fatta così.
"Sai Dra, penso di essermi innamorata"
Ecco, appunto.
"e di chi, stavolta?"
"si chiama Jeremy. Lavora al san mungo" Daphne si stampò in
faccia quell'espressione romantica che conoscevo troppo bene. "mi ha
invitata a cena, domani sera"
"questa volta quanto durerà?"
"oh Dra, stavolta è quello giusto me lo sento!"
Mi elencò uno per uno ogni pregio di questo Jeremy che
conosceva solo di vista, fantasticando sul loro matrimonio, sui loro
figli, sul loro futuro insieme. Cominciavo a pensare che il cappello
parlante ad Hogwarts si facesse delle sane canne ogni anno prima dello
smistamento. Come mai una ragazza romantica come Daphne fosse finita a
Serpeverde, rimaneva per me un mistero.
Quando ci salutammo, avevo la testa che mi scoppiava, e la descrizione
di Jeremy talmente chiara in testa, che se l'avessi visto per strada,
l'avrei probabilmente riconosciuto.
Mi smaterializzai a casa, e mi infilai sotto la doccia. Poi mi infilai
un paio di Jeans e una camicia a mezze maniche, e uscii di nuovo. Avevo
deciso di andare a pranzo da mia madre, e farle una sorpresa, visto che
quella sera non sarei potuto andare.
E poi, non mi rimaneva nulla da fare fino alle 4 di quel pomeriggio.
Non vedevo nessuno dei grifondoro da quando avevamo finito la scuola,
appartenevamo a due mondi troppo diversi. E la curiosità di
vedere cosa fosse cambiato nei miei nemici di sempre, cominciava a
farsi sentire.
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