Paziente n°68

di Prophet
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È tanto tempo che non esco, che non vedo il sole. Il letto è tanto, troppo comodo che alzarsi.
Mia madre mi urla contro. Mi dice che sono un fallito, che ormai ho 30 anni e non ho ne un lavoro, ne una famiglia. Ma che posso farci? Non mi è mai piaciuto il mondo la fuori. Scoppia in lacrime e mi chiede se almeno, posso uscire a fare una passeggiata. Non la sopporto più, così decido di accontentarla e mi metto la mia solita camicia bianca e i miei mocassini, sempre del suddetto colore, seppur mi stia tutto un po' stretto. Mi piace il bianco. E' un colore che mi si addice. Appena metto piede fuori da casa mia, noto che ora vanno di moda le camicie blu. Le hanno tutti. O forse è carnevale. Sì, deve esserlo, visto che mi trovo davanti un uomo travestito da dottore. Ha una sega circolare in mano. Sarà un costume di un qualche film horror. L'uomo mi prende per un braccio, e mi trascina in casa molto alta, con una grande luce in cima. Urlo, chiedo aiuto, ma nessuno mi degna di uno sguardo. Mi sento strano. Comincia a venirmi sonno e cado per terra. Vengo svegliato da un rumore fastidioso, di quelli che si sentirebbero in una vecchia falegnameria. Tronchi che vengono tagliati a metà. L'uomo travestito da dottore è lì accanto a me.
"Mi scusi...cosa mi è successo?"
"Niente figliolo, è solo cominciata la parte divertente."





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