UN SOLO ATTIMO ANCORA
Ryo era a casa. Quella stessa casa che fino a due giorni prima era
animata dall’esuberanza di Kaori. Già, la
sua Kaori. Era successo tutto così in fretta. Solo
due giorni prima erano, insieme, in casa. Lei lo rincorreva con un
martello da dieci tonnellate, perché lui aveva fatto lo
sciocco con Reika. Poi era arrivato quello strano tipo, il giorno dopo.
Cercava in loro un po’ d’aiuto, qualcuno lo voleva
uccidere. Quella stessa sera, in casa arrivarono gli assassini di
quell’uomo. Ci fu uno scontro a fuoco fra questi e Ryo.
Partì un colpo che prese in pieno Kaori. Ryo aveva appena
sconfitto l’ultimo assassino. A nulla valse la corsa in
ospedale, perché Kaori era morta.
Ora era appena finita quella notte d’inferno. Ryo era tornato
a casa. Saeko, Reika, Falcon e Miki erano corsi all’ospedale,
avvisati da Ryo. Adesso erano tornati anche loro a casa e Ryo aveva
chiesto a Saeko di telefonare a Sayuri, la sorella di Kaori. Ecco un
altro tormento: la famiglia di Kaori. Aveva promesso al fratello
adottivo di prendersi cura di lei e di proteggerla, e non ne era stato
capace, l’aveva dimostrato la sera prima. Aveva fatto anche
un’altra promessa a Hydeyuki. Gli aveva promesso che non
avrebbe mai rivelato a Kaori che lui non era il suo vero fratello.
Quella promessa l’aveva mantenuta, impedendo di dire la
verità anche alla vera sorella di Kaori, Sayuri. Pensava di
essere dalla parte del giusto, ma non era più sicuro di
questo. In fondo, non era giusto che Kaori fosse morta senza sapere la
verità sulla sua famiglia. Diede uno sguardo alla casa.
Sapeva che non sarebbe stato lo stesso viverci, senza Kaori.
Qualcuno bussò alla porta. Ryo si alzò e
andò ad aprire. Era Sayuri. Il suo volto era fra il
disperato e l’arrabbiato. Lui si spostò per farla
passare, dietro di lei c’era Saeko. Ryo richiuse la porta e
fece segno alle due donne di sedere sul divano. Le due si sedettero.
- Dovevo portarla con me,
l’altra volta.
- Non credo che sarebbe venuta con te.
- Questo tu non puoi saperlo! Ti rendi
conto che Kaori è morta senza sapere chi fosse in
realtà?! E, sai una cosa? E’ colpa tua! Potevi
lasciare che io parlassi a Kaori!! Lei aveva il diritto di sapere!!
Sayuri scoppiò a piangere. Ryo abbassò lo
sguardo, con aria colpevole. Il silenzio della casa era rotto soltanto
dai singhiozzi di Sayuri.
Ryo si alzò, uscì di casa e si sedette sui
gradini.
All’interno della casa, Sayuri si stava calmando.
- Dovevo portarla via.
- Credo che abbia ragione Ryo, su questo.
Kaori non avrebbe mai lasciato Ryo.
- Perché?
- Perché Kaori amava Ryo.
- Avevo notato qualcosa di strano in
Kaori, ogni volta che guardava Ryo, ma non avevo capito che si trattava
di amore. E... Ryo? Provava qualcosa per lei?
- E’ difficile dirlo. O meglio,
che Ryo voleva bene e tenesse a Kaori era chiaro, ma non so se
l’amava come Kaori amava lui. Però, ti posso
assicurare che teneva davvero molto a lei e non mi sembra giusto dare
la colpa della morte di Kaori a lui.
- Hai ragione, Saeko. Mi sono davvero
comportata male, con lui, prima.
- E’ il dolore che ti ha fatto
scattare così. Sono sicura che Ryo avrà capito.
Ho paura che sia lui quello che ci sta soffrendo di più.
- Lo credo anch’io.
Intanto Ryo, stava riflettendo sulla discussione di prima. Sayuri aveva
ragione. Era colpa sua se Kaori era morta senza sapere la
verità sulla sua famiglia. Calcò il viso fra le
ginocchia. Iniziava a essere stanco. Fece un profondo respiro, poi si
alzò e rientrò in casa. Saeko e Sayuri si
voltarono verso Ryo quando egli entrò nel salotto. Sayuri
stava per scusarsi per quello che gli aveva rinfacciato prima, ma Ryo
non le diede il tempo.
- Io vado a sdraiarmi sul letto, in
camera mia. Se volete mangiare ci dovrebbe essere qualcosa, in cucina.
Se andate via, basta che chiudiate a maniglia.
Ryo salì lentamente le scale. I suoi occhi si voltarono
verso la porta della camera di Kaori. Poi raggiunse la sua e ci si
rinchiuse.
Saeko e Sayuri decisero di andare via. Saeko si offrì di
ospitare Sayuri a casa sua.
Era sera, Ryo era ancora sdraiato sul suo letto, ma non era riuscito a
dormire. Aveva il pensiero fisso sul volto di Kaori. Dio, quanto le
mancava. Avrebbe fatto di tutto per rivederla ancora una volta. Un solo
attimo, un attimo ancora. Aveva capito i sentimenti che Kaori provava
per lui e solo in quel momento capì che anche lui la
ricambiava. Purtroppo se n’era accorta troppo tardi. A tarda
notte il sonno arrivò ad alleviare un poco il turbamento di
Ryo.
Il giorno dopo ci fu il funerale. Il gruppo dei nostri amici era tutto
lì, attorno a Ryo. A chi non conosceva bene Ryo, poteva
sembrare che avesse un’espressione impenetrabile. Ma per chi
lo conosceva, come il resto del gruppo, sapeva che quella era una
maschera. Ryo soffriva in quel momento come non aveva mai sofferto in
vita sua. E, solamente a Falcon, sembrò di vedere una
lacrima sul viso di Ryo.
Dopo quel giorno Ryo impiegò molto tempo prima di tornare ad
accettare un altro incarico. |