vanilla perfume
NdA: salve popolo di efp, sono tornata con una nuova coppia crack su
cui nessuno ha ancora pubblicato niente, ed è una delle mie
crack preferite, inventata da moi ~
questa one-shot è ambientata in un prato pieno di fiori
vicino ad un fiume, in città, al tramonto, i protagonisti, Fei
(♥) e Akane si incontrano per caso, e "parlano" per la prima
volta dopo essere tornati dal viaggio del tempo nell'era Sengoku, dove
Shindou ha fatto conoscenza con Okatsu. Volendo, possiamo considerarlo
un missing moment, ma non ne sono troppo sicura. Comunque, la piccola
Akane si sente un po' giù, riuscirà Fei a farla sentire
meglio? beh, leggete se volete saperlo c;
e questi due sono riusciti a farmi sbordare con il numero di parole,
sono 546 quindi è una one-shot, e mi sento realizzata, era da un
po' che non ne scrivevo, lol~
adesso vi chiederete, perché loro? semplice: sono una coppia
crack stupenda, anche se metà del fandom odia Akane, e per
questo nessuno la leggerà, ma secondo me loro meritano tanto
love ♥
adesso vi lascio alla storia e sto zitta ~
~ vanilla perfume ~
L'acqua cristallina del fiume rifletteva i palazzi più alti che
si estendevano lungo tutta la sponda opposta, e il sole, che ormai
stava calando, lo scaldava con i propri raggi, colorandone la
superficie con i suoi colori caldi. Il cielo e le sue nuvole erano
tinte di rosa e arancione, a completare quel meraviglioso paesaggio di
una tipica sera primaverile, il profumo delle migliaia piante di
vaniglia sparse per il prato riempiva l'aria e faceva provare un senso
di vaga serenità a chi potesse sentirlo.
Eppure, Akane, quella serenità non riusciva neanche a sfiorarla.
Seduta sul terreno verde, si portò le ginocchia al petto,
circondandole con le esili braccia e poggiandoci sopra il mento.
Sospirò, triste, riguardando le foto nella macchina digitale a
cui teneva tanto, ma che in quel momento avrebbe felicemente buttato
nel fiume.
Si sentiva così, da quando erano ritornati dal viaggio nell'era
Sengoku.
Il suo Shindou-sama aveva conosciuto una ragazza, Okatsu. Si
sentiva così inferiore, in confronto a lei.
Shindou le aveva
sorriso, Shindou si era confidato con lei, Shindou l'aveva ringraziata
per averlo aiutato. Ma, soprattutto, Shindou aveva pianto per lei, perché
sentiva la sua mancanza. Ad Akane, invece, non aveva mai sorriso, non
le aveva mai aperto il suo cuore e sicuramente non provava la sua
mancanza quando lei non
c'era.
Ma perché Okatsu sì, e lei no? Forse era troppo
strana? Forse non era abbastanza carina? Forse era troppo insistente?
Non lo sapeva.
Una lacrima scese lentamente lungo la guancia rosea,
seguita da tante altre. Pianse in silenzio, intanto che il tipico
venticello di mezza stagione le scompigliava leggermente i capelli
castani.
Non si accorse della persona alle sue spalle.
«Akane?» la chiamò qualcuno, con una nota di incertezza nella
voce. La castana sobbalzò, sorpresa, e cercò inutilmente
di asciugare le lacrime che non smettevano di uscire. Fece un
sorriso forzato, e cercò di dissimulare la tristezza. Inutile.
«C-ciao Fei. C-che c-ci fai qui?»chiese, non riuscendo a fermare i
singhiozzi, sentendosi in imbarazzo. Fei non era così ingenuo.
Il verde le si avvicinò, e
si sedette accanto a lei, leggermente preoccupato.
«Perché stai piangendo?» ignorando la sua domanda,
fissò gli occhi gonfi e le guance rosse della ragazza, in attesa di
una risposta. Lei incurvò le labbra, in un sorriso
triste e amaro.
«Sono un disastro» sussurrò, piangendo ancora più forte.
Fei, disorientato da quel comportamento, rimase qualche minuto a
fissarla senza sapere cosa fare, e si sentì un idiota.
Ma come
avrebbe potuto consolarla, se neanche conosceva il motivo di tale
tristezza? Però pensò che, forse, un vero motivo non
c'era. E capitava anche a lui di provare dolore senza un motivo
preciso, con solo la convinzione di essere completamente solo a fargli
compagnia in quei momenti. Ed era proprio allora che desiderava che
qualcuno lo aiutasse e condividesse il suo dolore.
Così, si
inginocchiò davanti alla castana, e le mise una mano sul capo,
avvicinandolo al proprio petto e con l'altra mano le cinse la vita,
stingendola in un'abbraccio dolce e caldo.
Akane, anche se in imbarazzo, non sciolse l'abbraccio, anzi, si
accoccolò meglio al petto del ragazzo, continuando a piangere,
calmandosi piano piano, nel mentre che lui le accarezzava lentamente la
schiena per tranquillizzarla.
Poi sorrise serena, inebriandosi del buon
profumo alla vaniglia che Fei emanava.
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