È
sempre così: quando ti devo
dire qualcosa d’importante riesco solo a scrivertelo,
perché parlare davanti a
te è impossibile, mi perdo nei tuoi occhi, balbetto oppure
sto zitta, come ho
fatto anche troppo in questi ultimi mesi. Però voglio fare
le cose per bene,
quindi inizierò la mia lettera come la più
classica delle lettere…
Caro
Andrea,
aspetto
un bambino e non te l’ho detto, perché ho avuto
paura della
tua reazione, perché credevo di non essere pronta,
perché mi sento ancora
figlia e non madre, perché sono, anzi siamo piccoli e
ci sarebbero altre
mille giustificazioni, ma nessuna sarebbe mai sufficiente a motivare il
perché non
te l’ho detto. Appena l’ho scoperto ho pensato al
mio futuro, a come potrò
ancora andare avanti, alle varie reazioni che questo errore avrebbe
scaturito,
ho pensato a te, a noi, alla piega che il nostro rapporto avrebbe preso
in qualunque
caso, siamo ancora giovani e il nostro futuro è
già segnato. All’inizio ho
cercato di nasconderlo agli altri e anche a me stessa, facevo finta che
non
fosse successo niente, pensavo fosse un disegno del fato contro di me,
ma ho
capito di essere solo una delle centinaia di migliaia di persone nella
mia
stessa situazione.
E
allora comunque non te l’ho voluto dire…
perché se ce l’avessi fatta
da sola, mi dicevo, a quel punto sarei riuscita a dimostrare che ero
forte e
che potevo scavalcare i dubbi di tutti e vivere felice con il mio
bambino. Mi sono
incolpata più volte di questo errore che ho commesso, che
abbiamo commesso, ma ho realizzato che se è andata
così, vuol dire che il destino aveva questo in serbo per noi. Spero solo di essere capace di educarlo
nel migliore dei modi, con o senza di te, di raccontargli che quando ho
scoperto che era nella mia pancia il suo papà non mi ha
abbandonato, mi ha
aiutato e si è preso cura di lui e di me.
Sono
ancora piccola e mi viene da
ridere se mi tocco la pancia e penso che quando nascerà,
dovrò rendere conto a un'altra
persona oltre che a me, che quel giorno diventerò una mamma,
che inizierà la
mia vita insieme a lui, e se vorrai unirti a noi ne saremmo
più che contenti.
Caro
Andrea, aspetto un bambino, il tuo bambino, il nostro bambino, il
frutto del nostro amore, l’unione di noi due, la sintesi di
me e te, i nostri
pregi e difetti mescolati nella stessa persona. Capisco che non
è una scelta
facile, che diventare padre ti spaventa, ma allora abbi paura insieme a
me, perché
ho paura anch’io, di non essere capace, di non volergli
abbastanza bene, di crescerlo male. Andrea, abbi paura mentre mi
stringi la
mano durante il parto, mentre lo prendi in braccio e lo guardi
con amore,
perché le nostre paure insieme si annullano, insieme ce la
possiamo fare. Quello che ci è capitato è un
errore, uno sbaglio, ma
è lo sbaglio più bello della mia vita e se dovevo
sbagliare con qualcuno, beh, avrei voluto sbagliare assieme a te,
perchè ti amo, perchè senza di te non posso
vivere, perchè con te sono me stessa. Ora
come ora riesco solo a pensare di poterlo crescere assieme a te, di
costruire
la nostra vita insieme, con la consapevolezza che nonostante tutto e
nonostante
tutti questo bambino ci legherà, inevitabilmente, per sempre. Ti amo
Francesca
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