Caro amico,
ti ho tradito. È successo l’altra sera, alla partita. Ero solo, mi sentivo solo, ero invisibile; poi ho visto lui e d’un tratto non ero più niente. Sono stati i suoi occhi. Caro amico, mi dispiace. Ti ho tradito. È successo ad una festa. L’ho guardato e mi ha sorriso. Sono morto. Mi ha offerto da bere, ho bevuto e non ricordo che sapore avesse, ricordo solo il modo in cui mi ha toccato la mano. Soffice.
Caro amico, mi dispiace, te lo giuro. Pensavo che io e te saremmo stati infinito, invece tu te ne sei andato. Pensavo che saremmo stati per sempre. Lo pensavo solo io però. Ma dove sei? Perché mi hai permesso di farlo?
Caro amico, ti ho tradito anche se sei la cosa più bella che ho. Ti ho tradito e non so il perché, ma la prima volta che l’ho visto ho capito che ti avrei tradito. Ho capito che lo voglio. Caro amico, non voglio che tu soffra, non voglio essere la causa della tua sofferenza. Eppure l’ho fatto.
Caro amico, mi manchi. E ti ho tradito. È successo di notte, è successo in silenzio. È successo che le nostre labbra si sono cercate, si sono trovate. E ti ho tradito. Caro amico, vorrei raccontarlo a qualcuno per quanto sono felice. Vorrei raccontarlo a qualcun altro. Ma, caro amico, io ho solo te. Solo te che non mi giudichi, solo te che mi vuoi bene davvero.
Caro amico, io lo amo. Dal più profondo del mio cuore, io lo amo.
Non voglio più guardare altri occhi, né baciare altre labbra, né stringere altre mani.
Caro amico, ti giuro che mi dispiace, te lo giuro con il cuore in mano, te lo giuro perché a te non mento mai. Ma ti devo anche giurare che lo amo: io lo amo, lo ripeterò sempre. Io lo amo.
Si chiama Patrick. Ed è con lui che mi sento davvero infinito.
Charlie
Allora, non lo so. Avevo bisogno di raccontarlo, solo questo.
Grazie come sempre per avermi letta. |