Seduta sugli scalini di pietra di un tempio ormai dimenticato.
La pioggia si abbatte sulle tue spalle,fa male,è fredda…ma tu non la
senti neanche più…
I tuoi occhi sono ancora fissi sull’orizzonte. Ormai i tuoi vestiti e i tuoi
capelli sono completamente bagnati,sui tuoi occhi disordinate ciocche ti
ostacolano la visuale. Ma non fai nulla per spostarle,non ci riesci,le tue mani
così come le tue braccia sono rigide…troppo stanche per potersi muovere.
Ogni tanto cerchi di aguzzare la vista per vedere oltre questa nebbia
che ti avvolge. I tuoi occhi sono offuscati dalle lacrime versate
per la disperazione…non sai chi tornerà…non sai nemmeno se torneranno,e sai che
rimarrai sola…di nuovo.
Ogni tanto vieni scossa da alcuni tremiti,non riesci a calmarti,il tuo cuore
continua a battere all’impazzata,cingi le ginocchia con le braccia,tentando di
consolarti in quell’abbraccio solitario…in un abbraccio freddo,mentre la
pioggia non accenna a diminuire.
Ma tu non ti muoverai,continuerai a guardare avanti,stringendoti di
più in te stessa,continuando a sperare,a desiderare di rivedere quegli
occhi…quei sorrisi,di risentire i loro litigi,di sentirli ridere…prenderti in
giro con quei nomignoli stupidi e infantili…sorridi portandoti una mano ai
capelli,le tue dita si chiudono attorno al fiore intrecciato nella tua chioma,lo
prendi tra le mani e inizi a guardare ogni piccola piegatura in quella carta
ormai inzuppata d’acqua...anche il tuo cuore è come l’origami che le tue
dita stanno stritolando,ti senti come se tutto il tuo essere fosse tra le loro
mani…e desideri essere accartocciata,per poter smettere di soffrire…per
poter smettere di attendere inerme.
Il marmo sotto di te è ormai caldo,il calore delle tue gambe
fugge dal tuo corpo,per poi entrare nella gelida pietra degli
scalini,inizi a tremare,sono ore che sei lì,ormai è giunta la sera…e non ha
smesso neanche un istante di piovere,ti chiedi se questo sia il diluvio
universale,se verrai sommersa da una qualche ondata,in un certo senso arrivi
persino a sperarlo…perché sai che quando questa pioggia sarà terminata…lui non
ci sarà più.
Sospiri tentando di tenere gli occhi aperti,ormai attorno a te l’oscurità è
totale,non riesci più a distinguere nulla,non ti senti più le gambe,sei rimasta
seduta troppo a lungo,il tuo viso candido è attraversato da rivoli d’acqua
gelida,i tuoi occhi stanno per chiudersi dalla stanchezza,nonostante tu stia
cercando di aggrapparti disperatamente alla poca lucidità rimasta…non ci
riesci.
E abbassando le palpebre ti chiedi una sola cosa: "perché non ho potuto
fare nulla?"
-_-_-_-_-_-
-Non si può Yahiko…non posso utilizzare i miei occhi per questo!- la voce di
un ragazzo dai lunghi capelli neri si espanse per la stanza –Nagato…sei un
idiota! Tu hai un potere immenso in quei tuoi occhi! Non te ne sei mai reso
conto?- Il rosso gli si era avvicinato –io ho aiutato te e Konan! Come puoi
averlo scordato? Coraggio Nagato,facciamolo,conquistiamo questo paese!- mentre
parlava gli aveva spostato una ciocca di capelli dagli occhi,sempre coperti da
quella coltre nero pece,-lasciami in pace Yahiko! Non sono questi gli
insegnamenti di Jiraya sama!- spinse via il compagno tornando a nascondere le
sue iridi indefinibili con i capelli.
A quel punto il rosso sogghignò –cosa ti disse esattamente quella notte?-
Nagato lo guardò dritto negli occhi –mi disse che avrei capito da solo come
crescere!- Yahiko sospirò trattenendo una falsa risata –Appunto Nagato,questo è
per te il momento di crescere! E per te "crescere" equivale a divenire più
forte…e per diventarlo dovrai usare i tuoi occhi!- Il moro continuò a fissarlo
come a volerlo incenerire –non accetto di ricevere ordini da te.- parlò con un
tono di voce che non ammetteva contraddizioni…
-Nagato,ho un idea…lottiamo! Chi di noi vincerà deciderà per l’altro!- Fu
questa la puerile offerta del rosso…un offerta che nonostante tutto anche il
compagno più maturo si ritrovò ad accettare. Chissà,magari era semplicemente
stanco di quei litigi,magari credeva che quella fosse stata sul serio una
proposta atta a risolvere i dissapori tra di loro…Ma lei sapeva che non era
così. Sapeva quanto fosse diversa la realtà che li circondava.
Ma…nonostante tutto…non fece nulla.
Attese,come aveva sempre fatto. Col cuore in gola aveva aspettato la loro
partenza,li aveva visti prepararsi,abbracciarla e piano allontanarsi…fino a
sparire dalla sua vista,fino a quando neppure la sua voce avrebbe potuto più
raggiungerli…
La pioggia ha sempre coperto il suono della tua voce…vero Konan?
Anche adesso,queste gocce non fanno altro che nasconderti,metterti in
ombra,colpirti senza pietà lasciandoti un sapore amaro in bocca e un
intorpidimento diffuso per tutto il corpo.
Alzi lo sguardo,dai tuoi occhi arrossati per il pianto escono copiose lacrime
dolorose. Ti mordi le labbra martoriate da ormai troppe ore,hai passato troppo
tempo a morderle a sangue…credevi forse che facendoti del male loro sarebbero
tornati?
Lecchi via le gocce di sangue dalla tua bocca,per poi sorridere
[amaramente].
Non piangerai,perché le lacrime sono per gli sconfitti.
E tu,non sei ancora stata sconfitta! Perché,lo sai,finché respirerai,finché
urlerai,finché piangerai…sarai ancora viva. [?]
Pronta a vederli tornare…assieme…
…uno dei due sarà morto…
[Nagato]
…nello spirito…
…uno dei due sarà morto…
[Yahiko]
…nel corpo…
E allora tu li aiuterai.
Entrambi.
Perché loro sono tutto quello che hai.
E sorridi.
Mentre fogli di carta si spandono nel vento.
Mentre prepotente il vento spazza via queste nuvole grigie…
Sono tornati.
Ma non sono più loro.
Il dolore che percepisci è troppo…
-Yahiko?-
La tua voce è ancora rotta dal pianto.
Sei incerta.
Quei capelli sono rossi…
Quegli occhi…
-Mi dispiace Konan…-
La sua voce è diversa…
-Io…-
Ti chiedi perché…
-Tu non sei Yahiko…-
Ormai hai capito.
-Mi spiace…-
Abbassa la testa in quel modo così simile a lui…
-Non importa…Nag…-
Non riesci a chiamarlo con quel nome.
Perché ormai non è più lui.
-Non chiamarmi così…se ti fa stare male…-
Anche lui sta soffrendo.
-Come devo chiamarti?-
Lo chiedi tra le lacrime,guardandolo fisso,hai paura anche tu,perché
quegli occhi sono terribili.
-Fa male…-
Occhi gelidi.
-Male?-
Dolore.
-Pain.-
-_-_-_-_-
Non so cosa sia esattamente questa fic.
Ho iniziato a scriverla settimane fa,senza però completarla.
L’ho finita.
E non so ancora cosa voglia dire.
E’ solo la mia personalissima interpretazione del rapporto che
legava Konan,Nagato (o Pein) e Yahiko.
Ammetto che chi non abbia mai letto gli spoiler o le scan del
manga possa averne capito poco e nulla…però a me andava tanto di scriverla.
Ringraziamenti:
In questo periodo sono stata male.
Molto.
Però mi sono resa conto che attorno a me ho tante persone che mi
amano.
E volevo dedicare a loro questa fic.
Perché sono le persone a cui tengo di più al mondo.
Persone che mi hanno abbracciata e rassicurata mentre
piangevo.
Persone che mi hanno detto parole vere…o almeno alcuni hanno
tentato di farlo…
Pertanto li ringrazio.
Perché io non sono sola.
Finché ci siete voi.
Grazie ragazzi.
Grazie di cuore.
Alla mia Achi che mi sprona ad andare avanti fottendomene degli
altri.
Al mio Alo che mi fa sempre sorridere e che capisce più di
quanto voglia far intendere.
Al mio Simo,il mio Tobi di tutti i giorni,colui che mi fa ridere
e liberare più di ogni altro.
Alla mia Flavy senpai…che non è senpai,ma è sempre la mia
Flavy,e anche se litighiamo…sa che le voglio bene.
Alla mia Cami,che nonostante le prese in giro continua a
sorridere…e a trovarmi il whisky!
E anche alle nuove arrivate,Kiki e Vale,grazie anche a voi. Che
mi avete abbracciato e sostenuto come delle sorelle…
Grazie.
Anche se non la leggerete tutti.
Vi voglio bene.
E ringrazio in anticipo chi leggerà.
Arigatou lettori!
Alla prossima! Ciau ciau by tobichan!
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