Bites

di c_underwater
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L’esperimento di zio Algie

 

«[…] In famiglia per molto tempo hanno pensato che io fossi soltanto un Babbano. […] non è successo niente fino a che non ho avuto otto anni. Zio Algie era venuto a prendere il tè e mi teneva appeso per le caviglie fuori da una finestra del secondo piano, quando zia Enid gli offrì una meringa e lui, senza farlo apposta, mi lasciò andare. Ma io caddi in giardino, e rimbalzando arrivai fino in strada. Tutti erano felici, mia nonna piangeva dalla contentezza.[…]»

 
«Allora, come sta il piccolo Neville?» chiese zio Algie sorseggiando il suo tè. Il reale significao della domanda era piuttosto "Il piccolo Neville ha deto segnali magici?", e Augusta Paciock lo sapeva bene. La signora sospirò.
«Non è successo niente di niente. Beh, una sera si è arrabbiato perché non potevo giocare a Gobbiglie e pensavo avesse fatto esplodere un vaso, ma poi ho visto il gatto allontanarsi furtivamente…»
Zio Algie continuò a mescolare il tè con aria delusa.
«Beh, adesso dov’è Neville?» domandò zia Enid.
«È al piano di sopra, troppo spaventato che Algie lo sottoponga ad uno dei suoi strambi test per vedere se possiede poteri magici» ribattè la signora Paciock con una punta di rimprovero. Gli occhi dell’uomo brillarono.
«Neville, perché non vieni a salutare gli zii?» gridò in direzione delle scale. Tremante, Neville, capelli neri e guanciotte rosee, si affacciò dal pianerottolo.
«Ciao, zio Algie. Ciao, zia Enid» cantilenò.
«Dai, vieni ad abbracciarmi.»
Neville scese le scale e si fece prendere in braccio da zio Algie.
«Allora, come stai? Tua nonna mi ha detto che non procedi troppo bene per quanto riguarda la magia» buttò lì zio Algie, avvicinandosi alla finestra.
Neville si espresse in un pigolio.
«Perché non proviamo con una nuova tecnica?» e prima che qualcuno potesse proferire parola mise il nipote a testa in giù e lo lasciò penzolare fuori dalla finestra aperta.
«Algie, sta’ attento!» esclamò la signora Paciock, mentre lì sotto Neville non poteva far altro che piagnucolare.
«Oh, non preoccuparti, Augusta, so quello che faccio. Ho letto da qualche parte che si tratta di uno dei metodi più efficienti, una tecnica che -»
«Finiscila con le tue tecniche, Algie» borbottò spazientita Enid. «Piuttosto, gradisci una meringa?»
«Certamente, cara, sai che ne vado matto», e prese con entrambe le mani il piatto che gli veniva porto.
«Algie! Neville!» gridò la signora Paciock, mentre un urlo di puro terrore si alzava dal giardino. I tre si affacciarono e videro il povero Neville rimbalzare – in maniera inequivocabilmente magica – fino in strada. Poi si rialzò, sollevò i pollici e gridò in direzione della casa: «Sto bene!»
Algie battè le mani e scoppiò a ridere e Enid fissava Neville con gli occhi strabuzzati, mentre la signora Paciock, in lacrime, correva ad abbracciare il suo piccolo mago.
 
 
 

---Author’s corner---

Sono viva, giuro. Scusate se non sto aggiornando con costanza ma come sapete (o forse no) sono "in vacanza" e solo due giorni fa sono riuscita per miracolo a farmi prestare una chiavetta per fare i compiti (uhm).
Spero che il missing moment vi piaccia, ho colto il suggerimento della mia prima recensitrice (so che non è una vera parola, ma l’alternativa credo sia "recensente" quindi lasciamo perdere).
Non ho la più pallida idea di quando potrò aggiornare nuovamente, spero il più presto possibile; tornerò a casa intorno al 13 settembre e da allora recupererò il tempo perso.
Come sempre siete invitati a scrivermi suggerimenti sui prossimi moments, nonché consigli e critiche. :)

Chiara




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