Davanti Allo Specchio

di slanif
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Davanti allo Specchio
di slanif

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E' l'alba. Sono nudo, davanti allo specchio del mio bagno, con solo un asciugamano bianco a coprirmi la vita. Ho i capelli un po’ spettinati ma sufficientemente in ordine considerando tutte le volte in cui Justin si è divertito a passarmici in mezzo le mani nei momenti di tenerezza e a tirarmeli nei momenti di passione. Sorrido soddisfatto di me stesso.
Apro lo specchio- sportello del mio bagno e prendo la schiuma da barba, il dopo barba e la lametta e li appoggio sul lavandino. Richiudo lo specchio- sportello e apro il barattolo della schiuma. Poggio il coperchio vicino agli altri strumenti e prendo tra le mani un po’ di schiuma. Comincio a passarmela sul viso con movimenti lenti ma comunque decisi e, una volta aver ricoperto tutte le zone interessate, mi sciacquo le mani e richiudo il barattolo. Afferro la lametta e comincio a passarmela sul viso in modo da togliere la barba e la schiuma. Sento un po’ di solletico ma non è una cosa fastidiosa… anzi, la definirei perfino piacevole… certo, non è piacevole come stringere a me il corpo che ora giace addormentato nel mio letto, ma è comunque una bella sensazione!
Quando ho quasi completato tutta la mia opera, vedo la porta del bagno socchiudersi e la figura del mio amore farsi avanti. E’ assonnato e si stropiccia gli occhi con le mani dalle dita lunghe e affusolate. Mi si avvicina e mi si affianca, mettendosi alla mia sinistra. Alza il viso e mi guarda assonnato.
“Buongiorno…” dico sorridendo vedendo i suoi capelli decisamente impazziti. Li ha ovunque, sparati in aria, in basso, sul viso… non hanno una forma di niente ma gli stanno d’incanto lo stesso. Se poi consideriamo anche che è nudo e se ne sta vicino a me placido e senza vergogna, allora potrete comprendermi se il mio amichetto in mezzo alle gambe sta cominciando ad avere le sue reazioni!
“Ciao…” dice piano.
“Stanco?” chiedo.
“Sì…” risponde.
“Non hai dormito abbastanza?” chiedo ironico sapendo fin troppo bene che stanotte l’ho tenuto svegli a lungo.
“Indovina un po’ di chi è la colpa?” dice “Tsk! Stupido io che ti rispondo!” dice sporgendosi sul lavandino e sciacquandosi la faccia in modo tale da darsi una svegliata.
Lo osservo nei suoi movimenti e lo seguo con lo sguardo mentre cerca a tentoni l’altro asciugamano bordeaux appeso al piccolo appendi abiti del bagno. Lo afferra e si asciuga il viso.
Lo riappoggia dove era prima e si volta verso di me. Nota per la prima volta il suo aspetto decisamente stravolto e con una smorfia schifata della bocca dice:
“Mamma mia… sembra che ho fatto la guerra…!”.
“Beh, in un certo senso l’hai fatta, no?” dico divertito.
“Ahah! Davvero divertente!” mi dice sarcastico “Stamattina è la giornata della simpatia?”.
“Di cattivo umore?” chiedo.
“Sì!... cioè… no… non lo so, è che non mi va proprio di andare a lezione… oggi abbiamo disegno geometrico… due palle!” si lamenta.
“Guarda che l’hai scelta tu quella scuola!” dico.
“Lo so, ma a me disegno geometrico non piace, a me piace disegno dal vero!” dice serio anche se la sua espressione rimane un po’ rincoglionita “Puoi ben notarlo dal fatto che non faccio altro che disegnarti!”.
“Questo è vero…” dico riprendendo a farmi la barba.
Lui se ne sta vicino a me zitto e buono e continua a fissarmi. Non dice una parola ma sento il suo sguardo vagare su tutta la mia figura senza mai abbandonarmi. Sento i suoi occhi scorrere delicati sulla mia figura e io mi sento morire dentro per quanto sia bello il suo sguardo.
Per distrarmi mi sciacquo il viso con l’acqua gelata sperando che abbia distolto lo sguardo, ma quando alzo il viso incontro per la prima volta i suoi occhi. Mi scrutano ancora intensamente e vedo il blu dei suoi occhi farsi ancora più intenso e quando le sue labbra rosse si dischiudono per dirmi:
“Quanto sei bello…”
perdo tutto il mio controllo e mi avvento su di lui baciandolo con passione.
Lo bacio a lungo, prima con foga, poi con sempre maggiore dolcezza mentre sento le sue braccia alzarsi e chiudersi intorno al mio collo. Rimaniamo così per un tempo interminabile fino a quando, con lentezza, ci stacchiamo e non posso fare a meno di sussurrargli:
“Ti amo…”
e sembra che neanche lui ne possa fare a meno perché lo sussurriamo insieme.
Sorridiamo felici prima di dirigersi, ancora abbracciati, con una delle nostre braccia intorno alla vita dell’altro, verso la stanza da letto che tante volte è stata testimone del nostro amore.
Ci vestiamo con calma, senza fretta, e altrettanto lentamente lo porto a scuola in macchina. Quando fermo la macchina nel parcheggio mi volto verso di lui con un sorriso:
“Buona giornata…” dico piano “E divertiti con il disegno geometrico!” continuo sarcastico.
“Molto spiritoso…” dice prima di afferrarmi per il collo e darmi un bacio.
Un semplice contatto di labbra ma che a me sa incredibilmente bello. Con lentezza si stacca da me e mi dice:
“Buona giornata anche a te…” e scende di corsa dalla macchina mentre sento chiaramente la campanella suonare. Sorrido e sento il cuore battermi all’impazzata quando lo vedo voltarsi dall’ingresso e salutarmi con la mano dopo avermi lanciato un bacio.
Sono proprio partito per lui…
 
**FINE**





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