Il viaggio di Mat: avventure a Kanto

di Fenrir_23
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                  UN POKéMON PROBLEMATICO

                           



“Smettila di lagnarti e cammina, Mat.”
Maky e Mat erano in viaggio da ormai quattro giorni. Con la pioggia, la scalata del Monte Luna si era rivelata parecchio faticosa e il piùgiovane aveva dato segni di cedimento già dopo la prima sera di viaggio, lamentandosi di non poter dormire in un bel letto caldo. L’idea di non passare per la via breve, cioè la caverna dove avevano scovato Team Rocket, si era rivelata pessima: non solo non erano riusciti a vedere nessun Clefary, ma ci avevano impiegato anche il triplo del tempo. Matthew era quasi tentato di chiedere a Maky di farsi dare un passaggio dal suo Fearow; sarebbe stato davvero comodo.
“Ti prego, fermiamoci un pochino.” Supplicò il giovane allenatore, supportato da Charmander.
La ragazza gli lanciò un’occhiata indagatrice, lasciandosi sfuggire uno sbuffo di rassegnazione.
“Va bene … ma solo dieci minuti.”
Mancava solo qualche ora di cammino a Cerulean city, sprecare un’altra giornata le sembrava inutile.
Houndoom scattò in piedi di colpo, segnalando la presenza di qualcuno. Due donne identiche, tranne per il colore della magliette – una rosa e una  azzurra - sbucarono sul sentiero:  avevano i capelli di un biondo chiarissimo, ricci, e la carnagione particolarmente pallida.
“Siete due allenatori di Pokémon?” Domandarono, senza nemmeno presentarsi. Matthew e Maky annuirono contemporaneamente.
“Allora vi sfidiamo ad una lotta in doppio.”
Mat sembrò dimenticarsi di tutta la stanchezza di prima.
“Certo che accetto!” Rispose, mentre già si preparava a combattere.
Maky si stiracchiò: l’idea di combattere un pochino non le dispiaceva, almeno sarebbe stata utile per spezzare la monotonia della giornata. E poi voleva vedere come se la sarebbe cavata Mat, dopo la sua ultima brillante battaglia alla palestra di Pewter City. Era rimasta stupita dalle capacità sfoggiate dal ragazzino.
“Sarà una sfida due contro due, ognuno potrà scegliere un solo Pokémon a testa.” Spiegò una delle gemelle. “Per voi va bene?”
I due allenatori annuirono e l’incontro ebbe inizio.
Maky e Mat furono i primi a scegliere.
“Onix, vai!” Esclamò la ragazza, lanciando un’occhiata a Mat e domandandosi quale Pokémon avrebbe scelto.
Il ragazzino ci pensò un po’ su prima di mandare il suo Pokémon in campo, ma alla fine la sua scelta ricadde su Pidgeotto; l’unico in grado di schivare attacchi come magnitudo o terremoto.
Le due gemelle schierarono un Heetmonlee e un Hitmonchan.
“Onix, rafforzatore!”
Maky pensò che la prima cosa da fare fosse quella di aumentare la difese del suo Pokémon, vista la debolezza al tipo lotta. Pidgeotto era avvantaggiato, ma poco esperto per causare seriamente dei problemi ai due avversari. Il suo attacco raffica fece il solletico ai Pokémon nemici.
“Hitmonlee, Hitmonchan, togliamoci di mezzo quel moscerino.” Ordinarono le gemelle.
I due Pokémon si agganciarono lanciandosi in una capriola aerea, che servì a slanciare Hitmonchan contro il povero Pidgeotto ad una velocità inaudita.
“Hitmonchan, attacco tuono pugno!”
Mat si morse le labbra.
”Cerca di schivarlo, Pidgeotto!”
Tutto inutile: l’avversario era molto piùveloce ed esperto del Pokémon di Mat, che fu colpito in pieno dall’attacco superefficace, cadendo a terra esausto. Ora rimaneva l’Onix di Maky, ma lei non sembrava per nulla preoccupata. Aveva saggiamente sfruttato quell’occasione per rafforzare ancora di piùla difesa di Onix e velocizzarlo con l’attacco lucidatura. Ora il corpo di pietra del grosso Pokémon risplendeva sotto la luce del sole.
“Hitmonlee, Hitmonchan, chiudiamo subito il match con un attacco stramontante!”
Matthew osservò cupo la scena, scoraggiato da quella sconfitta così veloce e assoluto.  Rimase a bocca aperta quando Onix schivò l’attacco dei due avversari con una velocità impressionante, per poi sparire nel sottosuolo, aprendo una grossa voragine nel terreno.
“Onix! Vieni fuori e stritolali!” Ordinò Maky, senza perdere tempo.
Il grosso Pokémon di roccia rispose al comando dell’allenatrice con un ruggito che fece tremare il suolo, per poi uscire nuovamente allo scoperto.
“OOOOOOO”
Afferrò i due Pokémon di tipo lotta con la coda, intrappolandoli nella sua morsa letale. La vittoria andava a Maky.
Mat era a dir poco scioccato. Sapeva quanto fosse forte la sua amica, ma non l’aveva mai vista combattere in una vera e propria lotta, e quello scontro l’aveva lasciato a bocca aperta. Certo, era anche merito della forza notevole di quell’Onix –  chi si sarebbe aspettato tanta grinta da una creatura così placida – ma Maky aveva saputo sfruttare le capacità del suo Pokémon al meglio.
Le gemelle richiamarono Hitmonlee e Hitmonchan, avvicinandosi a loro per congratularsi dell’incontro.
“Tu sei l’allenatore di Pokémon che stavamo cercando.”Dissero, rivolgendosi a Maky.
“Noi siamo Mary e Annah.” Spiegò la gemella dalla maglietta rosa.”Gestiamo un rifugio per Pokémon problematici, che richiedono di essere curati da persone con esperienza.”
La compagna di viaggio di Mat capì subito dove volevano arrivare le due ragazze.
“Quindi ci avete proposto questo incontro per testare le nostre capacità.”
Mary annuì, passandosi una mano fra i capelli. “Al rifugio abbiamo un Pokémon molto problematico, che avrebbe bisogno di viaggiare, stiamo cercando qualcuno per lui.”
Maky sembrò molto interessata, se si trattava di nuovi elementi da inserire all’interno del team, lei era sempre disponibile; docili o non docili che fossero.
“Vorresti venire a conoscerlo?” Domandò l’altra gemella, speranzosa.
Mat intanto si era messo in disparte, indispettito di essere ignorato in quel modo. Nonostante il pessimo umore, seguì Maky quando lei lo invitò a farlo, diretta al rifugio di Pokémon.
 
 
                                                                          ***
 
 
Matthew non aveva mai avuto paura dei Pokémon, ma quando passò davanti alla gabbia di un grosso e furioso Venusaur dovette seriamente sforzarsi per non indietreggiare.
“Siamo costrette a tenerlo chiuso lì dentro perché è molto distruttivo.” Spiegò una delle gemelle, Mary, quella con la maglietta rosa, lasciandosi sfuggire uno sguardo triste. “è stato attaccato e ferito gravemente da un gruppo di malviventi.”
“Noi l’abbiamo curato e rimesso in sesto.”Aggiunse Annah.” Ma poco dopo è diventato aggressivo e pericoloso, e ora non c’è modo di farlo ragionare.”
Il rifugio per Pokèmon copriva una vasta aerea in una pianura nascosta dagli alberi. Vi erano un laghetto, una zona verde e una rocciosa, adatte a ospitare diverse tipologie di Pokémon. Quelli mansueti e non pericolosi erano liberi di andare dove volevano, mentre gli altri erano rinchiusi in gabbie di piccole o grosse dimensioni o in recinti. Le due gemelle sembravano essere molto dispiaciute di doverli tenere in quel modo.
Charmander si fece piu vicina a Mat, un po’ intimorita da quell’ambiente, mentre Houndoom si era portato alla testa del gruppo con fare dignitoso: camminava guardando dritto davanti a sé, senza farsi intimorire dalle provocazioni dei Pokémon  più aggressivi.
Le gemelli li condussero in un’area isolata, dove un piccolo Pokémon se ne stava rannicchiato all’ombra di un grosso salice, in completa solitudine.
“Questa femminuccia di Eevee ha perso da poco il suo allenatore.”Spiegò Mary.”è qui da qualche mese, ma non c’è stato alcun miglioramento, si limita a subire qualsiasi decisione presa da altri.”
Eevee si rannicchiò su se stessa, osservandoli.
“Per un Pokémon, perdere il proprio allenatore è una sofferenza tremenda. Alcuni non riescono a farcela.”
Anna le si avvicinò, accarezzandole piano la testa.
“Quando ti ho vista combattere, ho capito che forse tu potresti fare qualcosa per questa piccolina.” Aggiunse, guardando Maky negli occhi.
“Voi due viaggiate insieme?” Domandò. Matthew annuì con un movimento del capo.
“Si vede davvero che amate i Pokémon, vorrei che Eevee vi seguisse.
Maky si chinò davanti alla piccolina, osservandola con attenzione. Dietro l’apparente apatia degli occhi di quel Pokémon, le parve di scorgere una forza interiore eccezionale. Le era già capitato di vedere creature in quelle condizioni, e ormai ad una prima occhiata riusciva a intuire quale sarebbe stato il loro destino. Per alcuni Pokémon non c’era nulla da fare, ma quell’Eevee era sicuramente pronto a ricominciare una nuova vita. Aveva solo bisogno di nuovi stimoli. Non era sicura di poter essere la persona migliore per lei, ma almeno voleva provarci.
“Ok. Porterò volentieri questo Pokémon con me.”
Le due gemelle si guardarono con un largo sorriso sul volto.
“Non sappiamo come ringraziarti, davvero.”
Matthew si lasciò sfuggire un sospiro. Avrebbe voluto lui quell’Eevee, ma in cuor suo sapeva di non essere ancora all’altezza di un Pokémon dal simile passato. Se voleva diventare forte come Maky, doveva imparare a conoscere innanzitutto i propri limiti, comportarsi da bambino viziato e mettere il muso non gli sarebbe servito a niente.
Quando ripresero il cammino, fu ben attento a non lamentarsi neanche una volta della fatica.
 
 
 
 
 
 
 
 
Capitolo poco emozionante, me ne rendo conto, ma d’altra parte era necessario per aggiungere questo nuovo elemento in squadra. Comunque non vi preoccupate, aggiornerò domani … tra l’altro il prossimo è un capitolo molto importante, in cui si avranno maggiori informazioni su Misty. Vi aspetto, fatevi sentire, è un ordine X°D 

 




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