AKON.
Avevo
preso Akon in un canile, era un grosso, gigantesco cucciolo di
Samoiedo.
Le
prime cose che mi colpirono furono gli scuri occhi dolci e il candido
pelo il quale sembrava una nuvola tanto era soffice e lanoso.
Mi
innamorai a prima vista del mio cane e lo portai a casa il giorno
stesso.
Crebbe
in fretta e arrivò a diventare l'esemplare più grosso
della sua razza.
Come
ripeto, amavo molto il mio cane e non volevo ammettere a me stesso
che in realtà, quando si fece adulto, notai qualche
cambiamento negativo nel suo carattere.
Aveva
assunto degli atteggiamenti aggressivi ultimamente, dapprima aveva
cominciato a ringhiare verso gli altri animali e dopo qualche tempo
anche contro le persone.
Mi
dissi che, diventando adulto, aveva perso la voglia di giocare tipica
dei cuccioli e non ci badai più di tanto.
Il
primo vero campanello d'allarme mi venne quando, un giorno al parco,
mentre parlavo con un amico, vidi Akon che si allontanava con un
gigantesco mastino.
Sparirono
per almeno un quarto d'ora.
Quando
lo richiamai per andare a casa lui tornò di corsa ma quando
vidi in quali condizioni fosse rimasi impietrito.
Aveva
sangue su tutto il muso e il pelo era quasi completamente rosso fino
a metà corpo.
Lo
esaminai attentamente ma non era presente nemmeno un taglio quindi il
sangue non era il suo. Mentre mi chiedevo cosa fosse successo sentii
un urlo provenire dalla parte boschiva del parco.
Corsi
in quella direzione e ciò che trovai mi fece rivoltare lo
stomaco.
A
terra c'era il grosso mastino privo di vita o meglio, quel che
rimaneva del povero cane.
Aveva
il muso deformato da una miriade di tagli e morsi, gli era stato
strappato un orecchio e squarciata la pancia dove le interiora
uscivano spargendosi sul terreno, infine l'intero corpo era deturpato
da graffi e morsi.
Guardai
Akon e la mia mente lo immaginò aggredire il mastino e ridurlo
così.
Dentro
di me sapevo che era stato lui ma mi venne più facile
convincermi che era stato un orso.
La
vicenda si concluse cosi: il mastino era incappato in un orso che
l'aveva attaccato e ucciso e Akon aveva in seguito giocato con i
resti sporcandosi di sangue.
La
storia era credibile tuttavia, cominciai a guardare il mio cane con
sospetto.
Possibile
che quel muso bonario e quegli occhi dolci in realtà celassero
una belva feroce capace di fare a pezzi un animale ben più
grosso e forte di lui? Era possibile?
Mi
convinsi che il mio cane era sempre lo stesso che avevo adottato
cinque anni fa ma commisi l'errore più grande della mia vita e
ciò mi fu fatale.
Era
sera e si era appena scatenato un furioso temporale che fece saltare
la corrente.
Cercai
la lampadina e mi avviai verso la cucina per bere una birra ma nel
farlo mi resi conto di non avere Akon accanto a me che, come al
solito, seguiva ogni mio passo.
Preoccupato
iniziai a chiamarlo ma dopo il sesto richiamo senza risultato decisi
di cercarlo per la casa.
Cercai
nel salone, nel bagno, sul retro, nella stanza degli ospiti e in
garage ma di lui nemmeno l'ombra.
Mi
venne in mente che avevo saltato camera mia così mi diressi
verso essa.
Finalmente
lo trovai.
“Akon,
ma sei sordo?” Dissi avvicinandomi a lui.
Fu
allora che sentii un profondo ringhio.
Mi
colse di sorpresa e la lampadina mi cadde di mano spegnendosi a
terra.
Un
senso di ansia mi attanagliò le viscere.
Akon
continuava a ringhiare così, pensando avesse paura del
temporale, cercai di calmarlo parlandogli e avvicinandomi a tentoni a
lui.
Ci
fu un lampo spaventoso che illuminò la stanza a giorno e ciò
che vidi mi agghiacciò.
Akon
era in mezzo alla stanza, rigido e con il pelo dritto sul collo, le
zanne completamente scoperte e la bava che gli cadeva sull'ampio
petto, ma la cosa che più mi spaventò furono i suoi
occhi.
Quegli
occhi dolci in cui mi perdevo e che solitamente mi guardavano pieni
d'amore erano spariti, al loro posto vi erano due occhi di ghiaccio,
folli, feroci e guardavano fissi nei miei.
Lo
sguardo di Akon fu l'ultima cosa che vidi prima che lui si gettasse
su di me.
Mi
fece cadere a terra e si posizionò sopra il mio petto, era
forte e mi impediva quasi di respirare.
Lo
sentii mordere la carne e strapparla, il dolore era così
intenso che avevo l'impressione di impazzire.
Sentivo
la carne lacerarsi sotto le sue zanne, il sangue mi scorreva sul
volto e sul petto, in alcuni punti era andato così a fondo che
potevo sentire il rumore dei suoi denti sul osso.
Urlavo
e cercavo di spingerlo via ma lui era pesante ed io avevo perso già
molto sangue e mi sentivo debole.
Provai
quasi sollievo quando sentii le fauci trapassarmi la gola e
strapparla.
Fu
l'ultima cosa che sentii poi fu tutto finito.
DUE
GIORNI DOPO.
Trovarono
Nicolas Maori in un lago di sangue.
Al
suo corpo erano stati strappati brandelli di carne, il viso ne era
completamente privo e in alcuni punti si vedeva l'osso bianco
spuntare, alla mano destra mancavano tre dita e la gola era
squarciata.
Stretto
nella mano sinistra vi era un ciuffo di pelo candido.
Nessuno
ha più visto Akon e si pensa che si aggiri ancora per i boschi
di chissà quale luogo.
Magari
potrebbe essere giunto nel tuo paese o nella tua città meglio
che inizi a guardarti le spalle perché potresti ritrovarci un
enorme cane bianco come la neve e se ciò accadesse potresti
solo correre più veloce che puoi, sempre che tu riesca a
correre più veloce di lui...
FINE
Ciao
a tutti!:-)
Spero
che la storia vi piaccia e che abbiate voglia di leggerla e
recensirla.
L'ho
scritta tutta d'un fiato quindi potrebbero esserci degli errori e mi
scuso in anticipo con voi.
A
presto.
Fly90
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