The
prettiest colour
I
Freyja ha
avuto molti uomini nel suo letto: ricchi e poveri, giovani e vecchi,
dei e mortali, amori che sarebbero potuti durare una vita e
amanti di una notte.
Freyja li
conosce, gli uomini, con tutte le loro paure, le loro insicurezze, i
loro difetti. E conosce Heimdall. Heimdall ha gli occhi nervosi che
saettano da una parte all’altra, le orecchie tese per
avvertire il più debole rumore, il viso tondo e grasso che
così spesso diventa bianco come latte – queste
cose possono essere viste da chiunque si fermi a guardarlo, in fondo.
Ma Freyja sa: sa con quanto
zelo Heimdall assolve il suo dovere di guardiano degli dei, sa quanto
disperatamente vorrebbe sentirsi importante, conosce il cuore saldo e
onesto che batte sotto gli strati di timore e di frustrazione
– un cuore nascosto, e ancora innocente, ancora bianco come i
fiori di ciliegio.
E
non dimenticarti di farmi visita ... Aesir Bianco!
Il bianco,
dopotutto, è il colore preferito di Freyja, che conosce fin
troppo bene gli uomini, le loro paure, i loro difetti, e le mille
ingannevoli sfumature di grigio dei loro cuori – il bianco
è l’onestà di Heimdall, e la speranza
di Freyja.
II
Freyja ha una
veste da primavera bianca e soffice come la spuma sulle onde del mare,
o come l’ultima neve dell’inverno, una veste che
danza sulle curve del suo corpo come l’acqua fresca e chiara
di un torrente finalmente libero dal ghiaccio. Freyja ha occhi blu e
pieni di stelle lontane come un cielo estivo, capelli come grano
maturo, pelle liscia e vellutata come i primi frutti pieni di succo che
pendono dai rami degli alberi.
Come ogni
primavera, Freyja è una visione di bianco e d’oro
– ma questo è il primo anno che Heimdall la nota
per davvero, la prima volta che vede oltre le sue gambe lunghe, il suo
ventre piatto, il suo petto florido.
Forse sono
state le sue parole, o forse la gentilezza nella sua voce calda,
ridente, come la canzoni degli uccellini tra le fronde verdi degli
alberi. Forse è stato il suo sorriso candido, sincero.
Non sa
perché proprio Freyja, tra tutte le dee, si sia interessata
a lui, il più debole, il più codardo tra gli
Aesir. Sa solo che lei è stata buona con lui, che ha voluto
vedere qualcosa che forse non c’è –
perché Freyja è gentile come il calore del sole
in queste giornate di cieli tersi e prati in fiore, candida e fresca e
pura come i fiori che le adornano i capelli in una corona improvvisata.
Quando dice a
Loki che con lei è diverso,
è sincero, e per una volta il suo cuore è onesto
come Freyja lo vorrebbe.
III
La pelle di
Freyja è bianca e rosa e morbida e liscia, il suo sorriso
splende nell’ombra come se fosse fatto di perle. I suoi
lunghi capelli sono un mantello di fili d’oro che le copre le
spalle, nasconde appena le sue forme.
Heimdall
vorrebbe solo sfiorarla, appoggiare le mani sulle sue spalle esili e
ridiscendere il suo corpo con la punta delle dita, tastare la sua
morbidezza con i polpastrelli, perdersi nel suo profumo lieve di pulito
e di fiori di campo.
Freyja sa, e
lo aspetta divertita e paziente.
Sì,
puoi crederci, Loki! Quella scrofa in calore ...
Pensa al
bianco, quando dice quelle cose. Pensa al bianco e alla purezza, ai
fiori di ciliegio e all’ultima neve che si scioglie
nell’erba; pensa ai pettegolezzi degli dei, al sorriso
beffardo di Loki, ai seni esageratamente prosperosi e alle cosce
scoperte delle Valchirie nei ritratti appesi al muro.
Doveva essere
diverso con lei, pensa Heimdall.
Una
tale ... sgualdrina!
Guarda le sue
vesti bianche, mentre lo ascolta. Pensa
all’onestà, ai suoi occhi sinceri e al suo cuore
fragile e forte allo stesso tempo, e poi pensa al dono
d’amore che ha già offerto a così tanti
uomini che non lo meritavano.
Lascia che le
sue parole si insinuino nel suo petto e nella sua mente fino a farle
bruciare gli occhi di lacrime trattenute, e pensa al grigio e al nero
nei cuori degli uomini.
Doveva essere
diverso con lui, pensa Freyja.
IV
Voglio dire ... quando Loki dice
che tu sei
falsa, è perché lui è falso! E quando io dico che tu ... uh ...
Non si
è ancora reso conto di essere riuscito ad aprire la porta.
Freyja lo
ascolta pazientemente – è così strano,
trovare qualcuno che capisce, per una volta, così strano e
così bello, delle stessa bellezza semplice della primavera.
E anche se forse non capisce davvero,
accetta di non poterci riuscire, e prova comunque ancora.
E Heimdall
continua a scusarsi, Heimdall con il suo cuore onesto e semplice, con
gli occhi sinceri che prima la guardano dritta in viso e poi tornano a
fissare il pavimento pieni di vergogna. Freyja sa meglio di chiunque
altro che l’amore è imprevedibile, che
può colpire più forte e più in
profondità di qualsiasi arma ed essere più
affilato di qualsiasi lama, e nonostante tutto sperava davvero che
finisse così.
Il bianco,
dopotutto, è il suo colore preferito.
Ma tu sei la dea
dell’amore! Non
solo per me,
ma per tutti gli
Aesir ... sì, e anche per l’umanità ...
e ... comunque, tu mi piaci ancora ...
Dentro di
sé, Heimdall può finalmente ammettere che non
è certo il primo, né sarà
l’ultimo, e che forse tutto questo non durerà
nemmeno molto tempo. Ma non fa male come pensava, non
c’è più alcun peso a gravargli sul
petto e a bloccargli il respiro nella gola e finalmente, per una volta,
si sente bene,
felice come non si è mai sentito nella sua lunghissima vita,
sereno e trepidante allo stesso tempo, in attesa che succeda qualcosa
– e la ama,
ora sa che la ama.
Freyja
continua a sorridergli, invitandolo a salire sul letto e stendersi
accanto a lei, e Heimdall sa che d’ora in poi il bianco
sarà sempre il suo colore preferito.
V
Il bianco
è il colore dell’inverno. È il colore
della neve che nasconde la terra e attutisce ogni rumore, del vento e
del gelo, di un mondo freddo, sterile, che giace come morto, avvolto
nel silenzio e in attesa di un risveglio che sembra non arrivare mai.
Il bianco
è il colore dei primi fiori che emergono dal gelo portando
il verde e il caldo con loro, il colore dei bucaneve e delle
margherite. È il colore della luce che dissipa le tenebre
dal cielo. È il colore di un nuovo inizio, di una speranza
appena nata.
Per qualcuno,
è anche il colore della felicità.
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