Teddy, sii fiero. Teddy, papà e mamma pensano a te.
Teddy era un bambino lunatico.
Spesso si perdeva in riflessioni che potevano durare ore, o ad osservare gli altri bambini al parco, sino a quando quest’ultimi venivano raggiunti dai propri genitori ed anche allora lo sguardo rimaneva incollato a quelle manine avvolte da quelle grandi e protettrici dei papà e delle mamme.
Una volta aveva chiesto a nonna Andromeda perché non arrivava mai nessun papà o nessuna mamma quando lui aspettava paziente vicino allo scivolo.
Ad Andromeda si erano appannati gli occhiali, che indossava da due anni a causa della miopia e con voce roca aveva risposto che i suoi genitori non potevano raggiungerlo al parco, ma lo avrebbero sempre desiderato.
Teddy da allora aveva chiesto tante altre volte di Remus e Ninfadora, ma le risposte non gli erano mai bastate.
Perché il piccolo James Sirius poteva avere zio Harry e lui no?
Perché Victoire poteva avere Fleur e lui no?
Crescendo poi, aveva saputo, aveva compreso e aveva messo il cuore in pace, anche se l’assenza delle due persone che gli avevano donato la vita era rimasta come un vuoto nella sua anima.
Ma divenne fiero di chiamarsi Lupin, divenne fiero del suo essere Morfomagus, divenne fiero di portare sempre al collo un medaglione, con la fotografia animata dei suoi genitori che si tenevano per mano e lo salutavano felici.
L’assenza di una persona è qualcosa che non potremo mai colmare, ma potremo sempre tenerci stretto, assieme ai ricordi, a testimoniare che sì, è esistita e sì, è stata una persona… magica.
MalandrinaLunastorta |