L’ultima notte da vivo, la prima da morto

di Frank Ottobre
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Quando si avvicinò a me cominciò ad osservarmi con quello sguardo cupo e freddo, io cercavo di non ricambiare il contatto visivo perché mi metteva a disagio, quindi sono quasi sempre stato a testa bassa. Notai il suo abbigliamento, molto strano, una lunga veste rossa con dei tagli qua e là, portava un mantello che si mimetizzava con quest’ultima, sempre rosso, e gli scendeva fino alle caviglie, nude, non indossava scarpe e non potevo fare a meno di notare la presenza di una cicatrice  proprio all’altezza della caviglia destra, sembrava quasi un morso. Mentre stava parlando con Kevin, si girò e notò che la stavo osservando con curiosità. -Oh, l’hai notata, vero?- mi rivolse la parola con quella voce sibilante e sulla sua faccia comparve un ghigno che mi fece accapponare la pelle, non mossi un muscolo , e cercai di rispondere in maniera da non far notare il mio completo disagio -Si, è davvero strana come cicatrice, com’è successo?- e lui rispose con tono pacato -Sei curioso non è vero ragazzo? Vuoi sapere come me la sono fatta? Beh lascia che ti dica una cos..- venne interrotto. -Allora sei pronto o no? Stiamo aspettando solo te!- disse un uomo che sbucava dal tendone del circo, si vedeva solo la testa. Cosi questa curiosa figura  davanti a me si girò per rispondergli  -Stai tranquillo! Stiamo rispettando i tempi alla perfezione, adesso arrivo…- poi si girò ancora verso di me e mi disse -Vuoi sapere davvero come me la sono procurata? A spettacolo finito raggiungimi sul retro, non puoi sbagliare c’è una porta rossa illuminata da un lampione, aspettami lì- e si congedò con quella frase, non rimase nemmeno ad aspettare una risposta...perchè la conosceva già. Guardandolo allontanarsi e confondersi con quelle sue vesti rosse con il tendone del circo mi rivolsi a Kevin -Cosa fai te? Vieni con me?- lui, era un ragazzo non meno curioso di me, rispose -Perché no, mia mamma non mi ha dato orari-. Così anche noi ci incamminammo verso il tendone, lo spettacolo cominciava.




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