Aspettare te dimenticandomi di me stessa

di CardoCampestre
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Mancavi.
Mi mancavi.
Neanche riuscivo a dire in che modo mi mancavi.
Ti ho aspettato scartando le persone con la certezza del tuo ritorno e nel dolore un'unica speranza.
Ti ho aspettato seduta su un muretto con le braccia conserte e lo sguardo fisso sulla strada.
E aspettando te, ho dimenticato me stessa.
Ti ho aspettato gettando via ogni pudore, ogni minuto del mio tempo, ogni energia, ogni emozione, ogni momento, ogni lacrima e ogni raro sorriso.
Ti ho aspettato, così al tuo ritorno avrei potuto raccontarti tutto quello che mi era accaduto in tua assenza.
Poi mi sono resa conto che non avrei potuto raccontarti proprio nulla.
Nulla, se non il fatto di averti aspettato.
Avrei potuto raccontare di te.
Ma non di me.
In quel momento la prima cosa che ho pensato è stata "Mi mancava. Ora, mi manca me stessa".
Così con il gesto più naturale del mondo ho lasciato perdere ciò per cui stavo vivendo.
Con il gesto più naturale del mondo ho preso tutto ciò che mi restava e sono andata via.
Senza neanche lasciarti un biglietto, anche se ammetto che c'ho pensato e ripensato a quello che avresti trovato quando poi, chissà quando, saresti arrivato a quel muretto.
Sarebbe stato gentile da parte mia un messaggio, un qualcosa che ti facesse capire che fino a poco tempo prima io ero lì.
Ma cosa avrei potuto scrivere? "Mi mancavi ma non sei arrivato" ? 
Patetico.
Anche perchè tu a me non hai lasciato nulla. 
Neanche un biglietto.
Allora quel muretto è giusto che sia così, vuoto.
E' giusto che io sia andata via alla ricerca di me stessa e non di te.
E' giusto che tu non sia tornato, perchè è meglio così.




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