Agatha

di GiuEGia
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_Agatha_

 

 

 

Prologo

Agatha è una ragazza qualunque. Una di quelle che non viene mai notata da nessuno. E’ invisibile. Non la vede nessuno quando entra o esce da una stanza. Nessuno la saluta. Nessuno si ferma a parlare con lei vicino al distributore della scuola. Non attira l’attenzione. Sono anonimi i suoi occhi bruni, i suoi capelli castano-fulvi, lunghi fino alle spalle. Nessuno si sofferma a guardare i suoi lineamenti delicati, la sua pelle rosea, il suo corpo comune a tutte le diciassettenni. Si veste in modo semplice, niente di appariscente o strano. Non si trucca in alcun modo e l’unico profumo che ha addosso è quello del detergente usato dalla madre. Anche a scuola è perfettamente nella media. Non viene notata nemmeno per i voti. Ne molto male, ne tantomeno molto bene. E’ una ragazza timida e molto insicura. S’intuisce subito appena la s’incontra per la strada. La sua andatura traballante, le spalle chiuse, lo sguardo incollato al terreno. Le basta un nonnulla per arrossire violentemente. Ama leggere libri. Tantissimi libri. E’ il suo unico divertimento. Non guarda la televisione, non ascolta musica, non compra riviste, e assolutamente non esce il pomeriggio per un giro in centro. Ha un gruppo non troppo consistente di amiche, ma nessuna di loro è la sua migliore amica o cose del genere: semplici conoscenti. Ovviamente non ha mai avuto un ragazzo, o qualcosa che si avvicinasse solo lontanamente a questo. In verità nessun ragazzo si avvicina a lei di sua spontanea volontà, almeno che non abbia con lei un qualsiasi legame di sangue. E lei non ha mai provato a risolvere il problema. Solo l’idea di avvicinarsi a un ragazzo per parlare la fa star male. Ma Agatha si sente terribilmente sola. Tante volte si rifugia fra le calde coperte del suo letto rassicurante e prega. Desidera con tutta se stessa che da qualche parte in questo mondo crudele spunti fuori qualcuno, ragazza o ragazzo, che si preoccupi per lei, che pensi a lei almeno una volta al giorno. Qualcuno che tenga a lei. Piange e stringe forte i cuscino, capendo che questo rimarrà per sempre un sogno. Come si può affezionarsi a qualcuno che non esiste!

 

 





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