BRUTTIFULL
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puntata
Erano
passati dieci minuti da quando Pamela aveva ricevuto la fatidica
telefonata che le aveva rivelato il tradimento di CALOGGERO, il suo
grande amore che credeva l'amasse perdutamente; e invece era saltata
fuori questa JESSICA! Questi dieci minuti Pamela li aveva passati in
religioso silenzio pensando che forse si era sbagliata, che la
telefonata non era rivolta a lei o...
Oppure
niente perché le prove erano tutte contro CALOGGERO; aveva
visto abbastanza puntate de “il commissario Rex” per
capite che l'assassino è sempre il maggiordomo e che CALOGGERO
la stava prendendo in giro. Una volta capito tutto (e dopo aver
ringraziato Rex) svenne, o meglio fece finta di svenire, con una
mossa così teatralmente perfetta che se Marylin Monrooe l'avesse vista
in quel momento si sarebbe sotterrata. Sfortunatamente per lei, a
differenza di Marylin Monrooe, aveva calcolato male le distanze e al posto di
cadere sul divano come la sua mente da attrice fallita aveva previsto
atterrò sul gatto che, non essendo il divano, non la prese con
filosofia.
Lasciamo
Pamela meditare sul suo triste destino di amante tradita e di attrice
fallita e passiamo a CALOGGERO che nel frattempo non se la passava
tanto meglio.
Puntando
sul fatto che JESSICA quando lo aveva conosciuto non era
completamente lucida e che era miope CALOGGERO era riuscito a
rimorchiarla. Considerato che era da un po' di tempo che non si
faceva la doccia e che i suoi capelli erano così unti che
quando pioveva l'acqua ci scivolava sopra, per non fare brutta figura
con JESSICA, decise di entrare in bagno e di affrontare una volta per
tutte il suo peggior nemico: il SAPONE. Questa volta non aveva
intenzione di perdere! Così assunse l'aspetto il più
simile possibile a Richard Gear e aprì la porta della temibile
stanza... La scena che si presentò ai suoi occhi era
raccapricciante: non solo la stanza era un bagno, ma in più
era completamente ROSA. Dagli asciugamani agli spazzolini, dai
caloriferi alla carta igienica: tutto completamente e orribilmente
ROSA! CALOGGERO alias Richard Gear non aveva calcolato questo
raccapricciante particolare tant'è che appena aperta la porta
dovette far appello a tutte le sue forze per non svenire. Ma la cosa
peggiore CALOGGERO la vide solo una volta messo piede sul tappetino
rosa a forma di fragola vicino all'ingresso: su una mensola vicino
alla vasca da bagno trionfavano spavaldamente decine e decine di
SAPONETTE (ovviamente rosa) di tutti i gusti, dimensioni, forme e
odori! La missione era più difficile del previsto. CALOGGERO
fissava gli orribili mostri che lo aspettavano dall'altra parte della
stanza; fece un passo verso il lavandino ma loro non si mossero:
“Sicuramente
aspetteranno che io vada più vicino per attaccarmi con una
raffica di bolle!” pensò il nostro eroe e con un'abile
mossa si tolse i vestiti (pantaloni e maglia finirono nel water
mentre mutande, calzini e cintura vennero scagliati contro le
saponette) e si infilò nella vasca chiudendo ermeticamente le
tende della doccia per non far entrare nemmeno una saponetta in
avanscoperta.
“Bene!”
pensò il nuovo 007 “le avrò messe fuori gioco!”
ma sbirciando dalla tenda riusci a vedere che con il suo lancio di
vestiti era riuscito solo ad abbattere la metà dell'enorme
massa di sapone che lo osservava minacciosa dall'alto della mensola.
“per
il momento le ho sistemate...” disse trionfante lo sterminetor
di saponette, “ora mi concentrerò sull'ACQUA!” e
detto ciò aprì i rubinetti della doccia dalla quale
uscì un getto di acqua bollente che colpì lo
sfortunato. CALOGGERO schizzò fuori dalla doccia con un salto
che se fosse stato alle olimpiadi gli avrebbero dato la medaglia
d'oro. Non contento delle sue performans il nostro
neo-campione-mondiale-di-salto-in-alto atterrò sulle saponette
che erano cadute dopo il suo lancio di indumenti e siccome sia i suoi
piedoni che il pavimento erano zuppi d'acqua, scivolò
andandosi a schiantare sulla mensola con l'altra metà delle
saponette. Come se non bastasse, cadendo, schiacciò
inavvertitamente la leva dello sciacquone del water che, essendo
intasato dai suoi vestiti, rovesciò tutta l'acqua che
conteneva sul pavimento. CALOGGERO si rialzò a fatica da quel
ammasso di mensole e sapone che aveva travolto e si accorse con
terrore che era circondato! Era sommerso in tutte le direzioni in un
mare di acqua insaponata (immancabilmente di colore rosa dato che
tutte le saponette erano delle più svariate sfumature di rosa)
e sarebbe di sicuro annegato se non si fosse agilmente arrampicato su
uno sgabello rovesciato che usò come zattera. Prese lo
spazzolone del cesso e lo usò come remo e zigzagando tra
asciugamano inzuppati, spazzole agonizzanti e rotoli di carta
igienica semi-disciolta andò alla ricerca delle saponette
superstiti. Dopo aver finito il suo sterminio guardò
trionfante quello che aveva combinato al bagno di JESSICA e con uno
sprezzante sorriso di trionfo dichiarò al mondo:
“HO
VINTO IO!” e detto fatto si arrotolò attorno alla vita
l'unico asciugamano ancora asciutto (si era salvato appallottolandosi
sopra un armadio ma non era riuscito a sfuggire allo sguardo-laser
del vincitore della terza guerra mondiale) e uscì dal bagno
cercando di far uscire la minor quantità d'acqua possibile
dalla porta. Considerando di essere ormai pulito e coccoloso (e
vorrei vedere dato che si era immerso in un lago di 50 saponette ),
andò a stendersi come un modello sul letto di JESSICA che
aveva fatto appena in tempo ad attaccare il telefono (e i lettori
sanno chi aveva chiamato). La ragazza andò a stendersi accanto
al “dominatore di saponette” e annusandolo con il suo
nasino incipriato disse:
“come
profumi! Che hai usato una delle mia saponette?”
“una
o due” rispose lui
“Hai
trovato tutto quello che te serviva?” chiese lei ingenuamente
“si,
tutto”
“bravo
il mio zucchinotto!” disse JESSICA cinguettando “ vado un
secondo in bagno a lavarmi i denti e sono subito da te” e si
avviò ignara verso il campo di battaglia.
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