I saw the death in your eyes.

di SheisBeh
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-Chapter Two.




“Sybelle? Sybelle..” la voce di Joy mi arriva ovattata mentre con insistenza mi scuote il braccio. Per l’ennesima volta stavo ripensando a quel ragazzo che mi era morto davanti. Se mi concentravo,riuscivo persino a vedere i suoi dolci occhi color nocciola colmi di terrore,con la pupilla dilatata e le iridi dorate. Un brivido mi percorre la schiena e mugugno qualcosa.
“Sybelle,lo so che i corsi di recupero con questo caldo non sono proprio il massimo,e posso capire che tu non abbia voglia di sentire cosa dice il professore,ma almeno ascolta me.. mi dici cosa ti prende? Stai guardando un punto fisso da interi minuti e ti stai praticamente mangiando il tappo della penna.” Sbuffa Joy,cercando di farmi capire che è preoccupata per il mio comportamento alquanto strano. Butto uno sguardo distratto alla penna e mi accorgo davvero di aver distrutto non solo il tappo,ma anche il resto del ‘corpo’ della mia biro. Il nervosismo mi sta dando alla testa e in quella classe c’è  troppa afa anche solo per poter respirare. Vorrei strapparmi i capelli dalla tensione che si è creata.
 
“La sto solo mordicchiando e comunque sto bene,te lo giuro.” Mi lascio fuggire un sospiro e poi continuo con la mia bugia “fa solo troppo caldo,non riesco nemmeno a respirare. Non vedo l’ora di uscire di qui per andare al parco abbandonato e stare con Charlotte e gli altri.” Ridacchio felice al pensiero della libertà e dell’aria fresca sulla mia pelle. Mi stiracchio e buttao la testa all’indietro. Il professore continua a parlare ignorando me e Joy,e a me questo sta più che bene. In qualche modo recupererò questi maledetti debiti che mi stressano,nonostante in questo momento non mi stia impegnando più di tanto. Lo ammetto,a scuola non sono proprio una cima,ma non faccio nemmeno tanto schifo e accetto la situazione,perché per quanto poco studiassi riesco comunque a cavarmela.
 
“E per oggi abbiamo finito..mi raccomando,impegnatevi nello studio e ci vediamo dopodomani.” A distrarmi dai miei pensieri era la voce del professore che in modo quasi celestiale annunciava la fine delle lezioni. Lo fisso un attimo e mi accorgo che anche lui non ha la voglia di stare qui. Massì,alla fine mi fa pure pena. Sta spendendo parte della sua estate a scuola per colpa nostra. Con fare svogliato infilo distrattamente il libro dentro lo zaino,e mi alzo dalla sedia, spostandola bruscamente. Esco dalla classe senza nemmeno aspettare Joy e inizio a camminare verso il parco.

Questa città diventa ogni giorno sempre più asfissiante, e l’unico luogo rilassante in cui posso rifugiarmi è quel parco abbandonato chiuso tanti anni fa.

Mentre cammino a passo veloce per il corridoio principale della scuola,sento Joy,che tenta di tirarmi un braccio per spingermi verso di lei,ma con un gesto della mano la congedo velocemente e lei non oppone resistenza. Mi guarda con i suoi occhioni verdi e sussurra un flebile “Syb..”.
Mi sento cattiva a scappare così,ma so che Joy ha capito che è una giornata no per me, e come al solito vuole parlarmi. Mi dice sempre che scappare e non sfogarsi peggiora tutto,ma preferisco restare da sola a volte. Ho bisogno dei miei spazi. Apprezzo che non insista e ricomincio a camminare.
Esco dalla scuola e senza nemmeno passare da casa,mi dirigo verso il parco. Guardo malinconica le persone per strada e mi passo una mano trai capelli.

La verità è che la giornata era iniziata bene,sono io che ogni volta che penso a quel ragazzo mi innervosisco ed inizio a sentirmi strana. Vedevo gli occhi di quel ragazzo meraviglioso ovunque,e mi si aggrovigliava lo stomaco ogni volta che pensavo a lui. Nonostante siano passati 9 anni sto ancora a rimurginare su quell’incidente. Dio,sono patetica. Cerco di scacciare le cose assurde che mi passano per la testa e inizio a vedere sempre più nitido il vecchio cancello trasandato. Con un po’ di sforzo lancio lo zaino oltre la ringhiera,e poi la scavalco.

Arrivata dentro,inspiro a pieni polmoni e mi butto a  peso morto sul prato,lasciando che il vento fresco di Agosto mi scompigli i capelli. Adoro questo posto,è tranquillo ed estremamente rilassante e ciò mi aiuta a scacciare i mostri che mi tormentano.
Mi passo una mano sul viso ripensando a quel ragazzo dai capelli color oro. Da quell’incidente mi è capitato spesso di sognarlo, o di pensare intensamente a lui e ciò mi manda sempre di più nel pallone. Mi sento estremamente patetica e ciò mi rende ancora più frustrata.
Nonostante non lo avessi mai visto prima di quel giorno,mi sono sentita completamente legata a lui dall’incidente,e ciò mi ha distrutto, perché quel ragazzo ormai era morto da tempo, e non c’era mai stato nulla ad unirci.
Di colpo rabbrividisco quando sento un vento gelido carezzarmi delicatamente la guancia. Alzo la testa e ispeziono il territorio intorno a me corrucciando le sopracciglia e sentendo nuovamente quella inquietante presenza.

Cristo,sto diventando pazza.


Hei Guys C:
Non aggiornavo da secoli,ma ok,sto studiando perchè mi hanno rimandato,e domani ho l'esame. Sono terrorizzata,speriamo bene. Umh,spero che il capitolo vi piaccia,e perdonatemi gli errori. Alla prossima c:

 




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