HeadHunter

di _Rainy_
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01. Prologo

 

- Esigo una spiegazione!

- Ma... Milady, è impossibile... balbettò il maggiordomo.

- Impossibile? Pfui! Quel ladro ci svaligia la casa e voi non potete elargire fondi per le riparazioni?! Inaudito!”

-Ma Milady, al momento le casse dello stato...”
- Tsk!” La nobildonna si voltò in un turbine di broccato magenta e oro, e fece per uscire dalla grande sala dei ricevimenti, sotto lo sguardo sconsolato del maggiordomo, quando la pesante porta di quercia che dava sulla sala si spalancò, rivelando uno scorcio della sala del trono, e facendo apparire come d’incanto una figura femminile, in un lungo abito sontuoso.

La luce la illuminava da dietro, rendendo impossibile distinguere i tratti della figure e sfumandone i contorni, in una visione che rasentava la magia.

- Qual è Milady il motivo di cotanta stizza?” Chiese la figura.

Lady Heather si affrettò a voltarsi e si profuse in un inchino, mormorando un timoroso: “Sia grazia a voi, principessa”, a testa bassa. Il maggiordomo si chinò a sua volta e annunciò.

- Sua altezza la principessa Dawn Montrose, primogenita della regina della Terra del Fuoco, sua altezza Courtney Montrose, la nostra amata e potente sovrana.

Dawn gli sorrise e lo liquidò con un gesto della mano, dunque avanzò fino a trovarsi a pochi metri dalla Milady, rivelando i suoi delicati lineamenti. Nel regno la principessa era famosa per la sua bellezza, pari solo alla sua grazia.

- Perdoni la mia irruenza, p-principessa. Ero qui per parlarle del f-furto avvenuto a casa nostra, l’altro ieri, q-qualcuno si è introdotto nel salone e...”

Dawn sbuffò, chiaramente annoiata.

- Il solito?

Heather impallidì e fece per svenire,ma vedendo che nessuno l’avrebbe sorretta vi rinunciò.

- N-no! E’ sparito un pezzo dell’antica mappa dell’Imperatore. Quello donataci da sua madre.”

Dawn alzò gli occhi al cielo.

“Milady, sa anche lei che era un falso...”

Heather provò a replicare, ma senza successo.

- In ogni caso il ladro non ha portato via altro giusto? – Heather scosse la testa – Bene, meglio per lei. Oh, il ladro è sempre lo stesso, l’ha intravisto?”

- Si, ero venuta per chiederle un risarcimento...”

Dawn sorrise, gentile, ridacchiando sotto i baffi:

- Certo, ma non posso accordarglielo a meno che non ci siano oggetti rubati di reale valore, e non è così, mi è parso di capire, mi dispiace...”

E le rivolse un sorriso. Heather avvampò, e si voltò in fretta, andandosene... Dawn ridacchiava ancora quando chiamò il maggiordomo e gli ordinò con un tono gentile, molto diverso da quello della madre, di chiamare Gwendolyn Monsone. Il maggiordomo si chinò e corse all’armeria, dove la trovò ovviamente ad allenarsi con la sua istruttrice Jo.

Dopo qualche minuto tornarono nella sala dei ricevimenti e si inchinarono entrambi.

- Cameron, puoi andare. Gwendolyn, vieni dentro.

E indicò la sala del trono. I due eseguirono e non appena furono sole, le due si abbracciarono, ridendo. A corte tutti sapevano della loro grande amicizia, ma non ne parlavano mai, consapevoli che alla regina non sarebbe piaciuto venirlo a sapere.

 

***

 

- Perché mi hai fatto chiamare, Dawn?

- C’è stato un altro furto... Come al solito. I sudditi sono preoccupati, lo leggo nei loro occhi ogni volta che vengono a raccontare cosa è successo...

- Insieme all’avidità? - Gwen sorrise, cinica. Dawn sospirò e le mise una mano sulla spalla:

- Gwen, dovrai far uscire la rabbia che ti porti dentro e non cercare di illudermi dicendo che ti sfoghi combattendo!

Non c’era niente da fare : a Dawn non si mentiva!

- Perché mi hai fatto chiamare?

Dawn si incupì.

- Voglio che tu vada a prendere quel delinquente e lo uccida, non possiamo vivere nel terrore per sempre!

Silenzio. Gwen annuì e si inginocchiò, abbassando il capo. Dawn le poggiò una mano sul capo, mormorando:

- Che la forza di Mely e Shira sia con te e ti protegga. Io, legittima erede al trono della Terra del Fuoco, insignisco te, Gwendolyn Monsone, 11a cacciatrice di taglie del regno, del permesso di catturare e uccidere la persona designata. Che gli dei ti assistano.

Dopo che Gwen si fu alzata la abbracciò, dicendo :

- Partirai domani, buona fortuna!

 

***

 

Nel silenzio della sua stanza Gwen pensò al suo compito : era da tempo che non svolgeva quello per cui era nata.

Stavolta doveva essere facile, un semplice ladro. Sorrise all’idea dei soldi che avrebbe intascato e ripensò al nome del ladro : Duncan Sheperd.

Semplice, lo avrebbe trovato e ucciso.

Duncan Sheperd...

 

 

- Angolo della Neo-Autrice –

Esatto, purtroppo per voi sono sbarcata anche io su EFP! Muahahahah!
Il prologo è un po’ lungo per essere un prologo, e corto per essere un capitolo... Mi faccio subito riconoscere per le stramberie xD

Ok, basta farneticare, la storia mi è uscita dal cuore, volevo scriverla da un sacco di tempo e finalmente sono riuscita a scucire a mia madre il permesso di iscrivermi su EFP!

Quindi, I’m here!

Spero vi piaccia, leggete e recensite, così mi fate sapere cosa vi aspettate, o leggete e basta, vi sono grata in ogni caso!

Un bacione!

_Rainforest_





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