Mu
alzò gli occhi al cielo.
Frustrato?
Sì, forse poteva definirsi tale. Certo doveva essere pur
felice che da qualche tempo non vi fossero nemici della dea ad avanzare
losche pretese, ma, d’altro canto, riparare
armature invano non lo gratificava poi molto.
I Saints si tenevano in costante allenamento e poi da chi correvano
quando le loro armature cadevano a pezzi?
Da Mu, Cavalier d’Ariete.
E Mu, Cavalier d’Ariete cosa faceva?
Puntualmente si dissanguava per restituire nuovo vigore alle sacre
vestigia. E una volta, e due volte, e tre volte… alla fine
il paziente Cavaliere d’Oro esplose una sera a cena,
discutendo animatamente con Kiki e questi, forse ingenuamente, forse
scaltramente, buttò lì l’idea.
E fu una grande idea, ma più grande ancora fu lo sforzo
compiuto per convincere gli altri Saints a salassarsi saltuariamente
per rifornire quanto bastava la sua banca del sangue nuova di zecca.
Note: