Azzurri come l'alba

di Writer95
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Quella notte di maggio era talmente luminosa da sembrare il confine per un universo puro e raggiante che traspariva in piccole punte dalla volta stellata. Un alito di vento fresco e inebriante scompigliava dolcemente le fronde degli alberi e l'erba dei prati che contornavano Hogwarts.
La natura aspettava l'alba in una muta trepidante preghiera, attendendo che il sole del mattino illuminasse i volti delle migliaia di creature riunite nella scuola. Erano arrivati da ogni parte del mondo, quei maghi e quelle streghe che con le bacchette sguainate attendevano l'inizio della festa.
Harry non dormiva da parecchie ore, aveva dato una grande mano nell'organizzazione di quella giornata. Eppure non era stanco, anzi gli sembrava di non essersi mai sentito meglio. Il suo cuore sussultava di commozione, e sapeva di non essere l'unico. Ginny, i meravigliosi occhi lucidi e la mano sottile stretta attorno al suo braccio, irradiava un bagliore di orgoglio a chiunque la osservasse. Poco lontano, Hermione e Ron si tenevano abbracciati in un complesso di forti emozioni evidenti a tutti.
Harry si guardò intorno, rispondendo a tanti saluti ammirati, e focalizzò la propria attenzione sui volti a lui familiari. La professoressa McGranitt, Hagrid, i Weasley, Neville, Luna, Seamus, Cho, Dean e coloro che lo avevano sostenuto sin dall'inizio nel suo viaggio contro le conseguenze di una profezia, erano riuniti ad Hogwarts. E in Hogwarts non riconoscevano soltanto il loro campo di battaglia, ma anche quel luogo che sarebbe sempre stato aperto a chi lo meritava. Harry si guardò intorno, accogliendo soddisfatto l'arrivo del giorno: il primo anniversario della sconfitta di Lord Voldemort.
Il ricordo dei caduti e la gloria dei vincitori si fondevano in quel vento rassicurante e commosso. Quel vento che scompigliava anche i capelli di Teddy, tranquillo tra le braccia di Harry. Si era appena addormentato, con i capelli azzurri come l'alba e una manina tesa verso la cicatrice di Harry, quella cicatrice che da un anno non bruciava più.




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