Il morso del ragno.

di Lady Atena
(/viewuser.php?uid=279724)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Nick: Lady Atena.
Fandom: The Avengers.
Challenge: La sfida dei duecento prompt.
Prompt: 39; Ritorno.
NdA: Scritta su richiesta di EndlessBlue.

Clint si accovacciò sul pavimento dell'aereo, il suono delle eliche arrivava ovattato all'interno dell'abitacolo facendogli fischiare le orecchie. Alzò il capo sogghignando, inarcò un sopracciglio guardando Natasha seduta con la schiena ritta e le ginocchia nude dalla pelle pallida premute tra loro. La donna abbassò il capo, strinse le labbra color sangue assottigliando le iridi ghiaccio, allargò le dita delle mani sulle ginocchia facendo tintinnare le manette che le cingevano i polsi sottili.
“Il viaggio di ritorno sarà lungo?” chiese, il tono era freddo e distaccato.
Clint accentuò il sogghigno, si rizzò e camminò fino alla panca davanti quella dov'era seduta Natasha. Salì sulla panca, vi si accovacciò sopra inarcando la schiena in avanti e la faretra sulla sua spalla scivolò lungo il braccio sinistro.
“Allora non parli solo russo, eh?” domandò.
Si tirò su la faretra, le frecce batterono contro la parete del contenitore tintinnando. Natasha aggrottò le sopracciglia rosse, sorrise scoprendo una fila di denti bianchi e piegò il capo di lato facendo ondeggiare la chioma color fuoco che le sfiorò le spalle candide lasciate scoperte dalla veste nera.
“Non l'ho mai detto” disse.
Clint roteò gli occhi, scosse il capo facendo ondeggiare le ciocche castane.
“Lascia perdere di farmi gli occhi dolci. A ritorno ultimato mi beccherò già una bella strigliata da Coulson, per colpa tua”.
Natasha sollevò un piede, la manetta alla caviglia tintinnò e la ragazza abbassò il piede intrecciandolo con l'altro.
“Allora lasciami al primo posto libero. Al ritorno potrai dire di avermi ucciso e nessuno potrà dirti nulla”.
Clint assottigliò le iridi grigio-verdi, sogghignò soffiando aria dal naso.
“Lo sai, per essere così famosa non sei poi tanto furba”.
Saltò giù dallo schienale, l'aereo s'inclinò leggermente di lato facendogli strusciare gli stivali in terra con un fruscio. Piegò la schiena in avanti, guardò gli occhi di Natasha e strinse le labbra.
“Al ritorno ti consegnerò a Coulson. Prega che sia di buon umore” disse.
Natasha alzò il mento, rizzò la schiena facendo aderire le spalle alla parete metallica.
“Sono russa. Non ho niente da pregare”.
Assottigliò le labbra rosse, socchiuse gli occhi.
“E nessuno a pregare il mio ritorno” sussurrò.





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2135059